Corriere della Sera La Lettura - 25.08.2019

(sharon) #1
DOMENICA25AGOSTO2 019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 23

LibriContaminazioni


diLAURAZANGARINI

I


l2marzo1911, intornoamezzogior-
no, unacarrozza siferma davanti al
Rebecchino, un albergo diterz’ordi-
ne in via Giolitti, nei pressi della
StazioneTermini,aRoma. Ne scen-
de un giovane signore, alto,ibaffi ripie-
gati all’insù, la figura aristocratica,vesti-
toconunabitoblu scuro. Entratonell’al-
bergo, chiede alla proprietaria unaca-
mera per due, possibilmenteappartata. È
libera la numero8;lìloconduceuna gio-
vanecameriera.
L’uomo ispeziona la stanza, si affaccia
alla finestra che dà sulla strada sottostan-
te,poi scende rapidamentelescale ed
esce. Rientra pochi minuti dopo accom-
pagnando una signoravestitaconsquisi-
ta eleganza,conunampiocappello nero
ornatoda una superba piuma biancadi
struzzo. Haicapelli biondi, il viso genti-
le, gli occhi malinconici. Sembra stancae
preoccupata, segue il giovane agitando
una borsetta divellutonero. Lacoppia si
chiude incamera.

Cosa succederà in quella stanza lo rie-
vocaMonicaGuerritore, attrice, scrittrice
eregista, nel suo libroinuscita il 29 ago-
stoper Longanesi,Quel che so di lei.
Donne prigionierediamori straordinari.
«Giulia Trigona, dama dicortedellaregi-
na Elena di Savoia, moglie delconteRo-
mualdo Trigona dei principi di Sant’Elia
ezia diTomasi di Lampedusa, accetta la
richiesta di un ultimo incontrodaparte
del suo amante, iltenentedicavalleria
VincenzoPaternò. Da pochi mesi Giulia
ha messofine allarelazione clandestina
che ha stravoltolasua vita, ma l’uomo
l’ha supplicata, ha dettodiessereinpar-
tenzaeche non lacercherà mai più».
L’autopsia rivelerà che lacontessa ha
avutounrapportosessualeconilsuo as-
sassino prima di morirecolpita daventi-
settepugnalate, latesta quasi spiccata
dalcollo per la furia dell’assalto. Durante
il processo, che siterrà alPalazzodiGiu-
stizia diRoma tra il 17 maggioeil27giu-
gno 1912, il medicolegale descriveràcosì
le lacerazioni inferteaquelcorpo: «Delle
treferitepiù gravi, una partendo dalla
spalla sinistraeattraversando la base del
collo avevaleso anche il polmone, una
seconda avevacompletamentetagliatola
carotide, unaterza purealcollo lo aveva
quasi di nettoreciso. Latesta eratenuta
sul dorso da alcuni nervi rimasti intatti e
per mezzodellecartilagini, una altraferi-
ta fu riscontrataaunbraccioeun’altra in
una mano, sulla palma».

gendo, nel viaggio, alla sua fantasia, alla
sua intuizione, ai suoi personaggifem-
minili. Figureche,come Giulia, hanno
conosciutolaperdita, il tradimento, la
passione, il rifiuto, la ribellione, ilcorag-
gio.Talvolta la morte. Sono le donne che
l’attricehaportatoinscena nelcorso del-
la suacarriera. Emma Bovary, imprigio-
nata nella gabbia del matrimonioedella
vita borghese, che quando partoriscela
figlia, sviene: «La sola idea di un’altra
donnaconfinata alla vita che leiconosce
eche le stringe ilcollocome uncappio è
insostenibile», scriveFlaubert; la Signo-
rina Giulia diStrindberg, che ilcamerie-
reJean stupra «per affrettareitempi di
una scalata sociale»; Marianne diScene
da un matrimoniodi Bergman, il cuipri-
mo pensieroquandoJohan la lascia «è
morire. Morireebasta»; Carmen, la gita-
na che grida il suonoall’uomo che le im-
pone di «noncambiare»; OrianaFallaci,
che si oppone al poteremaschile della
guerra «vivendo, scrivendo,testimo-
niando». «Ognuna di loroavevada dirmi
qualcosa,apropositodiGiulia».

Lacontessa Trigona apprende da una
lettera anonima larelazione del marito
Romualdoconun’attricedellacompa-
gnia di Eduardo Scarpetta. «Mia sorella
era una moglie appagataefelice—dirà
BeatriceTomasi di Lampedusa nella de-
posizioneresa in aula duranteilprocesso
controVincenzoPaternò —. Amavasuo
marito, la suacasa, le sue figlie.Poitutto
cambiò.Romualdo, ilcontediTrigona, si
allontanò da lei. Si sentivasola, sbanda-
ta». La pocavita che ancora abita Giulia
«verrà spazzata via dall’onda maligna del
maremotoche hacancellatoMessina»,
portando viaconséanche Lina, la sorella
alei più vicina per età, la più amata. Nel
maredella depressione in cui sta affo-
gando, Giulia si aggrappaaPaternò, che
haconosciutoaPalermo,aunafesta del-
la famiglia più in vista della città,iFlorio,
carissimi amici suoiedel maritoRo-
mualdo: gli siconsegna disordinatamen-
te,«perde ognicautela, si favederecon
lui in luoghi malfamati, senza timoredi
darescandalo». Vuole chiederelasepa-
razione, «entrareinpossesso di tutti i
miei soldi», affrancarsi dal marito.
Ma la gelosia ossessivadel giovanete-
nente, le suecontinue richiestedisoldi,
la sua prepotenza, la spingeranno ad al-
lontanarsi anche daPaternò. Vuole esse-
relibera. Nonconsidera
che senza di lei, lui non è
nulla.Unvetturino che li
porta in giroalParcodella
Favorita,testimonierà al
processo di averlo sentito
minacciarla: «Sennò ti fac-
cio saltarelecervella!».
Pure, all’avvocatochecer-
cherà diconvincerlaanon
accordarequell’ultimo ap-
puntamentoaPaternò,
Giulia dirà: «Mi ha ama-
ta... non mi farà del male».
Giuliavaincontroalsuo
assassino «con lacertezza
che nulla dicattivopuò ar-
rivaredachi ti ha amato. Non prende le
distanze, accordal’ultimo incontro. Non
sa che nonèancoratempo per questa
forza. Occorrono un luogoeunaconsa-
pevolezza che, nel nostromondo, ancora
nonc’è. Qui, oggi, le donne ancora si uc-
cidonoovengono uccise».

Sul palcoGuerritorehaportatogene-
razionididonne dolenti, ribelli, intrap-
polatein uno schema che si ripetesem-
preuguale.Poi, vent’anni dopo, ricorda
nelle pagine finali del suo bel libro, «ho
messo in scena la miaversione diMariti
emoglidiWoody Allen.Ehotrovato
quiete, sorrisoeamore. Nelcoraggio di
reinventarsi finalmentelievi ho trovato
l’uscita dal labirinto. Lo sgambettoche
interrompe l’eterno ritornaredel vecchio
schema odioso amore-tradimento-mor-
te». L’amore,èlaconclusione dell’attrice,
«vapreso di petto, stravoltoereinventato
dicontinuo:questoamoreèciò che può
volgerelatragedia incommedia,offren-
do al nostrotempo il dono più grande di
tutti: la leggerezza».
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’ultimogiorno diGiulia


uccisada 27 coltellate


Roma,1911.Untenente


chiedeall’amanteanco-


raunincontro.Leiaccet-


ta.MonicaGuerritore


narrailprimofemmini-


cidiofinitosuigiornali.E


a«laLettura»consegna


untestosullesueeroine


sconfitte,tradite,ribelli


i


MONICAGUERRITORE


Quelchesodilei.
Donneprigioniere
diamoristraordinari
LONGANESI
Pagine160,e 16 ,40
Inlibreriadal29agosto

L’autrice
MonicaGuerritore(Roma,
1958:sopra),attrice,dram-
maturgaeregista,haesor-
ditoa16annidirettada
GiorgioStrehlerneIlgiardi-
nodeiciliegi.Hacostruitola
suacarrierainterpretando,
alcinemaeinteatro,perso-
naggifemminiliintensi,da
LadyMacbethaEmma
BovaryaCarmen.Èautrice
delmemoirLaforzadelcuore
Laprotagonista
GiuliaTrigona(Palermo,
1877-Roma,1911:a
sinistra)fudamadellaregi-
naElena.Ultimadiquattro
sorelle,MatildeSeraole
descrissedicendo«checia-
scunameritavaunacorona»

L’amore,infondo,èunasinestesia
prolungata.Duemondidiversisisfiorano,
sipiacciono,siunisconopurrimanendo
differenti.Eccoperchétraitantiromanziin
libreriaquellochepiùciparesimileall’amore

èunlibrodiHollyRingland,pubblicato
daGarzantietradottodaStefanoBeretta:
iltitoloèAscoltaifioridimenticati(pp.384,
e17,90).Sipossonoascoltareifiori?E,
soprattutto,quellidimenticati?Èamore,sì.

Sinestesieamorose

{


VivaLiala!
diRobertaScorranese

Su Giulia Trigonaesulla sua tragicafi-
ne—ilprimofemminicidioaesserese-
guitodai quotidiani nazionali —, Monica
Guerritorehascritto«compulsivamente,
negli anni, sceneggiature,cortitestitea-
trali». Lavori poi «lasciati lì», accantonati
per mancanza di finanziamenti. Non il
pensierodiGiuliaedella sua discesa agli
inferi. Cosa si aspettavalacontessa da
quell’ultimo incontro? Cosa porta le don-
neaconsegnarsi al proprio assassino,re-
aleometaforico?
Incercadi risposte, Guerritoreriper-
correleorme dellacontessa, entra nella
suatesta, immagina il suo pensiero, «gli
scarti che l’hanno fatta deviare». Attin-

SSS


diMONICAGUERRITORE

«N


on vada, Giulia. È un uomo
pericoloso». «Stia tranquillo,
mi ha amata.Non mifarà del
male». L’uomo che l’ha ama-
ta l’aspetta nella stanza 8 di
uno squallido albergo.Hacomprato al mattino
un coltellaccio dalla lama di 14 centimetri. Servi-
rà per spiccare la testa dal collo alla donna che
l’ha lasciato qualche mese prima.
Quel «mi ha amata...», pronunciato da Giulia
mentre va a morire, in un pomeriggio di marzo
del 1911, non mi abbandonava.Non appena si
spegnevano le luci della vitareale lei appariva
nella mia stanza dell’immaginazione, quasi a
chiedermi di accompagnarla, quasi a volermi
spiegare. Ed ecco che il corridoio d’albergo che la
contessa Trigona percorre è diventato «un luogo

del pensiero»: deserto all’apparenza, ma pieno di
voci.Io cammino al suo fianco. Lei è muta, non
può parlare, può solo andare a morire, quello è
ora il suo compito.
Sette stanze precedono l’ultima, dove Giulia
troverà la morte.Hanno le porte socchiuse e in
ciascuna prendono vita «le donne che abitano le
donne». Ognuna di lororacconta una tappa della
caduta di Giulia. Il doloroso tradimento da parte
del marito evoca la terribile scena della confessio-
ne diJohan aMarianne, che l’ascolta inebetita in
Scene da un matrimoniodi Bergman. Giulia sen-
te di aver perso tutto: è Ljubov’ Andreevna arac-
contare il suo dolore mentre abbandona il giardi-
no dei ciliegi, luogo dellafelicità e dell’infanzia. E
poi la passione visionaria che Giulia abbraccia
pur di ricominciare a vivere, come Emma Bovary

che corre a perdifiato agli appuntamenti con
l’amore rubato. E via via, fino alla caduta: la si-
gnorina Giulia di Strindberg, sconciata nel corpo
e nel suo bell’abito di organza dal cameriere che
dopo averla posseduta sul tavolo della cucina le
offre una vita meschina e brutale in una trattoria.
Figure disincarnate, materia dei sogni, le mie
donne sono specchio o eco di tutte noi, ma così
vere ereali che quando le riconosciamo il nostro
cuore ha un sussulto... Loro mi hannoraccontato
la storia di Giulia fino alnoche l’ha uccisa. Ed è
forse da quelnoche nasce la donna cha ancora
non è stata scritta, una donna con il coraggio di
reinventarsi lieve eforte tanto da liberarsi final-
mente dal giogo degli «amori straordinari».
Pirandello le chiama «larve di ciò che fummo».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Paralleli


STORIEDIDONNECHEABITANOLEDONNE

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