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FRANCESCO MANASSERO
TORINO
C’
è anche Gattuso
tra i 24 mila del
Grande Torino,
ma Mazzarri può
stare tranquillo. Il calciomer-
cato dei granata riguarderà
esclusivamente la rosa: per-
ché per trasformare una mac-
china, comunque con buone
basi, in fuoriserie occorre inter-
venire sul motore, aggiungere
altri pistoni ad un meccani-
smo oliato. Il patron granata
Urbano Cairo ha spiegato per-
ché finora è rimasto a guarda-
re difendendo la sua scelta,
ma adesso è pronto a far parti-
re i colpi. «Un nuovo acquisto
non sarebbe stato funzionale
per questa partita in cui biso-
gnava utilizzare i calciatori
che si erano meritati l’appunta-
mento, e poi per entrare negli
schemi di Mazzarri ci vuole
tempo». Il Wolverhampton è
più avanti nella preparazione,
ma anche più fisico, veloce e
preparato a questo tipo di par-
tite. Al Molineux Stadium, con
gli stessi calciatori dato che la
lista Uefa è già stata inviata,
servirà un’impresa più proibiti-
va di quella di Bilbao nel 2015.
Però il messaggio è da recepire
al volo. E l’identikit di chi do-
vrà alzare l’asticella è lo stesso
degli ultimi anni: gente giova-
ne e a posto anche dal punto di
vista caratteriale per non rom-
pere l’equilibrio di uno spoglia-
toio mai così unito. Ecco per-
ché Ribery non è arrivato. «Se
lo avessimo voluto l’avremmo
potuto prendere - ancora il pa-
tron del Toro a Sky Sport -, an-
che se mi dicono sia un ragaz-
zo molto in gamba non era il ti-
po di calciatore che ci sarebbe
servito. I colpi mediatici non
fanno al caso nostro, ne ho fat-
ti in passato e guardate come
sono andati a finire: Recoba
nel 2008 riempì la tribuna, poi
però non si espresse secondo
le attese».
Il precedente di Recoba
Il conto alla rovescia della chiu-
sura delle compravendite è
partito. Saranno almeno 3 i
volti nuovi a disposizione di
Walter Mazzarri. Il ds Bava la-
vora ancora per il colpo grosso
e la pista che porta a Simone
Verdi non è tramontata nono-
stante la frenata dei giorni
scorsi per volere di Ancelotti. I
granata sono fiduciosi di ripor-
tare a casa il jolly d’attacco clas-
se 1992 che ha già lavorato a
Torino dal 2011 al 2013, però
devono aspettare le mosse del
Napoli cui non basta il neo ac-
quisto Lozano per far sorride-
re l’allenatore. Il Toro cerca an-
che un esterno giovane per
rimpinguare il reparto degli
esterni: nelle ultime ore è sta-
to fatto un sondaggio per Clau-
dio Bravo, terzino sinistro del
Banfield di 22 anni, ma piace
anche Federico Dimarco, 21
enne di proprietà dell’Inter.
Granata alla ricerca anche di
un secondo portiere: Alberto
Paleari del Cittadella aspetta
la chiamata decisiva dopo
aver dato già da tempo il suo
assenso. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Espirito Santo preferisce i suoi muscoli
alla classe di Ruben Neves e lui annulla
Berenguer. Provoca l’autogol di Bremer
PAGELLE
Altri risultati delle partite di
Europa League: Astana-Bate
3-0, Ararat-Dudelange 2-1,
Malmoe-Bnei Yehuda 3-0,
Suduva-Ferencvaros 0-0,
Feyenoord-Hapoel Be’er
Sheva 3-0, Ludogorets-Mari-
bor 0-0, Copenaghen-Riga
3-1, Aek-Trabzonspor 1-3,
Legia-Rangers 0-0, Alk-
maar-Antwerp 1-1, Steaua
Bucarest-Guimaraes 0-0,
Gent-Rijeka 2-1, Psv-Apol-
lon 3-0, Strasburgo-Franco-
forte 1-0, Braga-Spartak Mo-
sca 1-0, Celtic-Aik Stoccolma
2-0, Linfield-Qarabag 3-2,
Espanyol-Zorya 3-1, Parti-
zan-Molde 2-1, Slovan Brati-
slava-Paok1-0
SOSTIENE TARDELLI
Storico en plein con i 12 club campioni a girone unico. I casi Genoa e Udinese
La Serie A più nobile
In campo tutti gli scudetti
inseguendo il prossimo
Chi sale
Saiss
7
6 SIRIGU
Va al tappeto senza colpe: subisce tre re-
ti da pochi metri e senza alcuna difesa.
6 IZZO
Il più inglese fra i granata. Da apprezzar-
ne il coraggio nelle uscite dalla sua area o
zona di competenza, da incorniciare il
tempismo nelle chiusure.
5,5 NKOULOU
La sua è una fatica a fasi alterne: a tratti
appare meno arrembante, a tratti è il soli-
to padrone della difesa. Prevale la prima.
6 BREMER
Sull’autorete è sfortunato, ma ha la colpa
di non riuscire ad anticipare Saiss: se la ca-
va quando Jimenez o Diogo Jota lo punta-
no (sul primo chiude in modo clamoroso).
6 DE SILVESTRI
Non smette un attimo di salire e scende-
re dalla sua fascia. La rete, di testa, è il
giusto riconoscimento a tanta dedizione.
5 BASELLI
Una regia, la sua, più preoccupata di non
perdere il filo che di dare sostegno all’at-
tacco.
5 MEITÉ
Si torna sempre al punto di partenza: per-
chè non calcia mai verso la porta o per-
chè non cambia passo quando la intrave-
de? Si limita a far girare la palla (dal 19’
st RINCON 5: non incide).
5 ANSALDI
Dà la sensazione di essere a corto di fia-
to: lo si intuisce dal modo, meno brillante,
con il quale prova a conquistarsi il fondo
del campo. Soffre Traorè fin dal primo toc-
co, lo soffre quando gli apre la strada del
2 a 0 di Diogo Jota (dal 26’ st AINA SV).
4,5 BERENGUER
Fumoso, fin troppo. Da lui, il Toro avrebbe
dovuto ricavare vivacità e, soprattutto,
qualche piccola magia nell’uno contro
uno: sbaglia partita restandone ai margi-
ni (dal 14’ st LUKIC 6: prezioso nel dare il
via all’azione della rete di De Silvestri).
5 ZAZA
Un passo indietro dopo una lunga rincor-
sa verso un ruolo da protagonista: non
c’è traccia della sua presenza.
6 BELOTTI
Il Gallo è il solito gladiatore, ancor più
dentro ad una sfida dove i contatti non
mancano: è, però, spuntato in fase di
conclusione. Ha la forza, e lucidità, di
realizzare il rigore della speranza e di
sfiorare il 3-3. G. BUC. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Comincia questa sera (ore 21 Rai Sport e Dazn) il campionato di Serie
B. L’anticipo è Pisa-Benevento, con il debutto del campione del mondo
Filippo Inzaghi sulla panchina dei campani. Inzaghi sfiderà altri due ex
compagni con i quali ha vinto il Mondiale nel 2006: Alessandro Nesta
sulla panchina del Frosinone e Massimo Oddo, che ha sostituito pro-
prio l’ex difensore di Lazio e Milan su quella del Perugia.
MARCO TARDELLI
Finalmente! Bentorna-
to campionato. Ci sei
mancato. In questa lun-
ga estate ribollente di follie
politiche, la tua assenza si è
fatta sentire. Adesso tutti gli
occhi sono puntati sul tappe-
to verde. Da domani accompa-
gnerai le nostre settimane
con dibattiti e polemiche, criti-
che, insulti ed elogi che divide-
ranno l’Italia. Ma soprattutto
farai battere i nostri cuori.
Ci mancheranno i monolo-
ghi di Luciano Spalletti, incre-
dibilmente bravo nel giocare
con la stampa e con l’opinio-
ne pubblica. Ci mancherà la
concretezza di Massimiliano
Allegri, tesa solo e sempre al-
la vittoria. Quella vittoria che
però non è bastata per una
giusta riconferma. Non ci
mancheranno invece le pole-
miche, le bizze di Icardi e le la-
crime del suo biondo mana-
ger. I giocatori, soprattutto
se capitani, corrono, lottano
e proteggono i compagni, gio-
cano solo e sempre per la
squadra e non solo per mero
interesse personale.
Il ritorno di Conte e Sarri in
Italia insieme ad Ancelotti,
Gasperini e Inzaghi garanti-
ranno il brivido di un campio-
nato combattuto ed equili-
brato fino all’ultima giornata
(a proposito in bocca al lupo
a Maurizio di una pronta gua-
rigione!). Insomma, l’avete
capito, scommetto sul ritor-
no di un grande calcio-spetta-
colo. Ma non è tutto...
Caro campionato, que-
st’anno hai anche la fortuna
del ritorno del figliol prodigo
con tanta voglia, sembra, di
redimersi. Il «grande» Mario
Balotelli al Brescia è sicura-
mente una bella notizia.
Quell’incredibile fucina di
esagerazioni, sbagli, stupide
polemiche fuori dal campo,
bravate napoletane e sortite
avventate sui social spero che
ora finiscano. Mario sarà a ca-
sa vicino alla sua famiglia,
agli amici di sempre, nella
sua città, tra chi lo conosce
davvero. Ed è per questo che
credo che ci stupirà. Ci stupi-
rà se non andrà in campo per
cercare rivincite contro un im-
maginario mondo di ostilità,
ma solo per lavorare al servi-
zio della squadra con umiltà
e determinazione. E metten-
dosi a disposizione dei com-
pagni. Allora sì, Mario torne-
rà ad essere quel grande gio-
catore che ho sempre visto in
lui anche nei momenti peg-
giori. E solo allora potrà rico-
minciare a sognare la Nazio-
nale. Lo so, forse mi sbaglio.
Ma ci credo. Credo in questo
sport e nella sua capacità di
appassionare, coinvolgere,
condividere e sognare...
P. S. Un grande abbraccio a
Sinisa Mihajlovic, il calcio ti
aspetta. —
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STEFANO MANCINI
È
la Serie A più nobile
di sempre, e questo
non dipende dall’im-
portazione di feno-
meni stranieri né dalla cre-
scita di talenti nazionali. È
una questione di scudetti:
al via del campionato ci so-
no tutte e dodici le squadre
che hanno vinto almeno
una volta a partire dal
1929-30, anno di nascita
del torneo a girone unico.
La promozione del Verona
ha completato il quadro.
A queste dodici squadre
va aggiunto il Genoa, nove
volte campione d’Italia tra
il 1898, anno di nascita del
campionato, e il 1924. To-
tale: 106 scudetti distribui-
ti nelle varie bacheche.
Quasi ogni partita arricchi-
rà la cronaca sportiva con
un pezzo di storia. La con-
giunzione si era già verifi-
cata nelle stagioni
2013-14 e 2017-18, ma lo
scorrere del tempo (e degli
scudetti) ha aggiornato il
record. All’appello manca-
no soltanto tre società: la
Pro Vercelli, sette scudetti
e ora in Serie C, la Novese
campione nel 1922 e ades-
so iscritta tra i dilettanti
della Prima categoria, e il
Casale, che dopo il succes-
so del 1914 è poi sceso fino
all’attuale Serie D.
Il primo torneo nazionale
Merita una citazione anche
l’Udinese, che nel 1896 vin-
se il primo torneo naziona-
le, ma non esisteva ancora
un garante a certificarlo. Il ti-
tolo di «campione assoluto
d’Italia» fu attribuito nel
1898 al Genoa dalla Federa-
zione italiana del Football,
che dal 1909 si chiamerà Fi-
gc. Se lo contesero a Torino
in un quadrangolare Ge-
noa, Internazionale Torino,
Torinese e Ginnastica Tori-
no (lo scudetto, nel senso fi-
sico del distintivo tricolore
da applicare sulle maglie
all’altezza del cuore, sarà in-
trodotto nel 1924).
Centodiciassette campio-
nati dopo possiamo misura-
re il peso di un incontro a
suon di scudetti: Parma-Ju-
ve inaugura la stagione con
il peso dei 35 successi bian-
coneri, mentre nel secondo
anticipo di domani, Fiorenti-
na e Napoli portano in dote
due successi a testa. Nella
prima giornata, l’unica sfida
da zero titoli è quella, pur in-
teressante, tra la Spal e l’Ata-
lanta prossima al debutto in
Champions League. L’auspi-
cio è che sia un torneo diver-
tente e imprevedibile, oltre
che nobile. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
RETROSCENA
Trattativa col Napoli
per Verdi, contatti
per Bravo (Banfield)
e Dimarco (Inter)
GUGLIELMO BUCCHERI
TORINO
Parlare di una maggiore abitu-
dine del Wolverhampton a vi-
vere notti così sarebbe sbaglia-
to visto che gli inglesi non gio-
cavano nelle coppe da quasi
quarant’anni prima di questa
avventura nei preliminari di
Europa League. Raccontare di
un diverso valore fra i ragazzi
di Espirito Santo e il Toro, inve-
ce, è il modo migliore per spie-
gare il ko (2-3) dei granata
che, adesso, sono aggrappati
a un filo, sottilissimo, per pen-
sare di ribaltare il playoff fra
una settimana in Inghilterra.
La similitudine tattica è nel
modo di interpretare le parti-
te ci avevano tratto in ingan-
no: i Wolves hanno giocatori
di qualità (la scuola portoghe-
se si sente) e, soprattutto, san-
no fare le due fasi, difesa e ri-
partenze, con un’intensità co-
rale da grande squadra. Il setti-
mo posto in Premier League
pesa di più rispetto al settimo
in serie A: questa è la riflessio-
ne più immediata, ancor più
se si considera che il giocatore
di maggior talento dei Wol-
ves, Ruben Neves, è rimasto a
guardare.
I valori della Premier League
La prima sorpresa la regala
Espirito Santo: i Wolves cam-
biano, di fatto, volto perché
(quasi) metà squadra è diver-
sa rispetto alla fatica di Pre-
mier contro il Manchester Uni-
ted di poche ore fa e in panchi-
na finisce anche la stella Ru-
ben Neves. Il Toro si presenta
nella versione con il trequarti-
sta (Berenguer) dietro alla
coppia Belotti-Zaza: Rincon
comincia ai margini perché
non al meglio della condizio-
ne fisica.
Il racconto del duello non si
discosta più di tanto dalle ana-
lisi della vigilia. Squadre, pra-
ticamente, a specchio e ritmo
mosso solo dalle ripartenze o
dalle verticalizzazioni nate su-
gli scatti in profondità del tan-
dem granata da una parte e di
Diogo Jota più Jimenez dall’al-
tra. Il Toro parte come se la
qualificazione si decidesse in
un attimo, poi decide di usare
l’inevitabile arma della pazien-
za e, in gioco, entrano anche
gli inglesi: gli spazi non ci so-
no, ma vanno creati e, questo,
da tempo è uno degli aspetti
meno congeniali ai ragazzi di
Mazzarri.
In gol anche De Silvestri
La prima parte della notte vive
su due occasioni a testa (Nkou-
lou scheggia la traversa) e si
accende quando sta per calare
il sipario: un fallo, un po’ inge-
nuo, di De Silvestri (l’arbitro
è, comunque, fiscale a ferma-
re l’azione) consegna nei pie-
di dell’esperto Moutinho la
più velenosa delle punizioni:
il tracciante cade in area dove
trova la testa di Saiss e, soprat-
tutto, la nuca di Bremer che
spinge il pallone in rete. Il van-
taggio dei Wolves spezza un
equilibrio che sa di perfezio-
ne, per brividi creati e modo di
interpretare il confronto, con
una fortissima componente fi-
sica in campo e interventi an-
che ruvidi (Belotti il più tartas-
sato).
Spezzato l’equilibrio, i valo-
ri vengono fuori quasi impieto-
samente. Il raddoppio inglese
è una logica conseguenza del
calo, anche mentale, dei gra-
nata (a segno va Diogo Jota),
la rete di De Silvestri è una bre-
vissima illusione, il nuovo si-
gillo di Jimenez certifica il di-
verso peso delle due squadre.
Tocca al Gallo ridurre la di-
stanza nel finale dal dischetto.
Giovedì, a Wolverhampton, ci
sarà un ambiente in fibrillazio-
ne ad aspettare i granata. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Wolverhampton
Esterno alto nel centrocampo, soffre Izzo e
De Silvestri: il gol della bandiera granata arri-
va dalla sua zona. Causa il rigore del Gallo
Chi scende
Vinagre
5
Sirigu senza colpe
Berenguer fumoso
Izzo combatte
TORINO
Vincono Espanyol e Psv
Serie B: stasera Pisa-Benevento, debutta Inzaghi
A quasi due mesi dall’infortunio alle vertebre ad Assen, Jorge Lorenzo è torna-
to in pista a Silverstone, seguito dalle voci di un possibile ritiro e dei contatti
con Ducati. «Non mi era mai capitata una lesione così importante, ho ripensa-
to alla mia vita e alla mia carriera - ha ammesso -. Ma ora i dubbi sono spariti e
l’obiettivo è essere competitivo anche con la Honda». Solo oggi, una volta in
sella nelle libere (10,55 e 15,05) capirà quali sono le sue condizioni fisiche.
MotoGp, torna Lorenzo: «Ho avuto dubbi ma sono spariti»
SPORT
SKY SPORT
20:30
BUNDESLIGA
COLONIA-
BORUSSIA D.
RAI SPORT
14:00
VOLLEY F.
BELGIO-
UCRAINA
SKY SPORT
15:05
MOTOGP
LIBERE GP
G. BRETAGNA
RAIDUE
17:30
VOLLEY F.
ITALIA-
PORTOGALLO
OGGI IN TV RAI SPORT
21:00
SERIE B
PISA-
BENEVENTO
EUROSPORT
23:00
TENNIS
US OPEN
QUALIFICAZIONI
Torna il grande calcio
E Balotelli potrà stupire
LA STORIA
- LA STAMPA
Serie A a girone unico
Prima stagione
1929-30
Titoli assegnati
87
SQUADRE IN A VINCITRICI
DI ALMENO UNO SCUDETTO
(^1213) che ne ha vinti 9 primaincludendo il Genoa
del girone unico
CITRICI
(scudetti totali)
Juventus
Inter
Milan
Genoa
Torino
Bologna
Roma
Fiorentina
Lazio
Napoli
Cagliari
Verona
Sampdoria
Pro Vercelli
Casale
Novese
ALTRE VINCITRICI
PRIMA DEL GIRONE UNICO
33 (35)
16 (18)
15 (18)
0 (9)
6 (7)
5 (7)
3 (3)
2 (2)
2 (2)
2 (2)
1 (1)
1 (1)
1 (1)
7
1
1
Il patron granata promette tre rinforzi anche se le liste Uefa sono chiuse: “I colpi mediatici non fanno al caso nostro”
Cairo: “Ribery era disponibile, ma non ci serviva”
Urbano Cairo, 62 anni
L’ANDATA DEi PLAYOFF di europa league
LEZIONE
D’INGLESE
Toro sconfitto in casa dal Wolverhampton: al ritorno servirà un’impresa
Rivali superiori per qualità e ritmo, Belotti riaccende la speranza nel finale
Granata aggrappati
al gol di De Silvestri
e al rigore del Gallo
Giovedì resa dei conti
TORINO 2
WOLVERHAMPTON 3
TORINO (3-4-1-2): Sirigu 6 ; Izzo 6,
Nkoulou 5,5, Bremer 6; De Silvestri 6, Ba-
selli 5, Meité 5 (19’ st Rincon 5), Ansaldi
5 (26’ st Aina sv); Berenguer 4,5 (14’ st
Lukic 6); Zaza 5, Belotti 6. All: Mazzarri
WOLVERHAMPTON (3-5-2): Rui Patri-
cio 6,5; Vallejo 6, Coady 6,5, Boly 6; Trao-
ré 7 (19’ st Jonny 6), Dendoncker 6, Saiss
7, Moutinho 6,5, Vinagre 5; Jimenez 7
(31’ st Cutrone sv), Diogo Jota 6,5 (24’ st
Pedro Neto sv). All. Espirito Santo
Arbitro: Dias 5
Reti: pt 45’ Bremer autogol; st 15’ Trao-
re, 16’ De Silvestri, 27 Jimenez, 44’ Belot-
ti
Ammoniti: Belotti, Ansaldi, Berenguer,
Baselli, Saiss, Vallejo, Rincon
Spettatori: paganti 24.091per un incas-
so di euro 561.930
La delusione di Andrea Belotti, 25 anni, attaccante e capitano
del Torino, dopo il primo gol del Wolverhampton. Belotti è alla 5ª
stagione con la maglia granata, iniziata con 5 gol in 5 partite
VENERDÌ 23 AGOSTO 2019 LASTAMPA 35