La Stampa - 23.08.2019

(WallPaper) #1
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BERNARDO BASILICI MENINI


P


er i risolvere il proble-
ma degli abbandoni
di gatti, il chip è la
strada maestra. «Per i
cani c'è da più di vent'anni, e
una nostra parlamentare sta
cercando di introdurre l'ob-
bligo anche per i gatti, visto
che è forse lo strumento mi-
gliore per ridurre il fenome-
no dell'abbandono – spiega
Chiara Giacosa, consigliera
comunale del Movimento 5
Stelle e anima animalista di
Palazzo Civico – Il problema
è che i comuni spesso non rie-
scono a provvedere, visto che
il chip, su numeri vasti, ha dei
costi notevoli. Bisognerebbe
che aumentassero gli stanzia-
menti di fondi alle istituzioni
locali per poter dare un con-

tributo ai padroni». Parole
che fanno seguito a quelle di
Chiara Appendino. La sinda-
ca, ieri, è intervenuta sul te-
ma senza mezzi termini: «No-
nostante sia un reato, il vergo-
gnoso abbandono dei gatti
pare in preoccupante cresci-
ta. Dovremmo riflettere sulla

necessità di rendere obbliga-
torio a livello nazionale il mi-
crochip per i propri gatti:
chi sceglie di adottare un ca-
ne convive con questo obbli-
go da anni, e i risultati sono
positivi».
Il discorso ha un fondamen-

to. Soprattutto perché il feno-
meno degli aumenti è in cre-
scita. Secondo l'Enpa, infatti,
negli ultimi 3 anni gli ingressi
dei felini domestici nei gattili
sono aumentati del 50%. Un
tema che passa sottotraccia ri-
spetto a quello dei cani, mal-
grado i tassi di abbandono sia-
no più alti. E non solo perché
si nota meno, ma anche per la
convinzione che i gatti, tutto
sommato, riescano a soprav-
vivere senza problemi anche
fuori dalle mura domestiche.
Presupposto decisamente er-
rato. Gli esperti segnalano
che i gatti domestici difficil-
mente sopravvivono in stra-
da. Molti finiscono sotto una
macchina. Per gli altri, inve-
ce, è quasi impossibile adat-
tarsi: non sono abituati a com-
battere per mangiare e i ran-
dagi spesso li scacciano dalle
colonie feline. Luoghi dove

vengono lasciati spesso, da
padroni che addirittura pen-
sano di parcheggiarli lì duran-
te l'estate, per poi tornare a ri-
prenderseli dopo le ferie.
E questo è un tratto peculia-
re degli abbandoni a Torino.
Diversamente da altre zone
d'Italia (soprattutto il Sud)
gli animali qui non vengono
legati a un palo, buttati in
strada o gettati in mezzo a un

parco. Disfarsi del proprio
animale diventa così una pra-
tica analitica e studiata. E
non solo nelle colonie feline.
«Nella maggior parte dei casi
i proprietari contattano chi di
dovere, per esempio le asso-
ciazioni, e si recano fisica-
mente a lasciare a il gatto -
spiega Marinella Bruno, del-
la Scialuppa a Quattro Zam-
pe - Le motivazioni sono sem-

pre le stesse: è nato mio fi-
glio, non è come sembrava, è
diventato troppo grosso, le fo-
to erano diverse, eccetera».
Tradotto: le persone quando
prendono un animale lo fan-
no senza badare alle respon-
sabilità che questo compor-
ta. E, quando si stancano, lo
abbandonano come un gio-
cattolo che non serve più. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

QUARTIERI

IL CASO

Chiara Giacosa, M5s
sposa la proposta
già avanzata
da Appendino

L’emergenza dell’estate

“Contro gli abbandoni


anche per i gatti


microchip obbligatori”


Una colonia felina.L’Enpa: l’ingresso degli animali domestici nei gattili è raddoppiato in tre anni

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