Io Donna del Corriere della Sera

(Nancy Kaufman) #1

Un attore per


tutte le latitudini


e tutte le stagioni


Perfetto per la modernità, a
proprio agio nei ruoli in costume,
dall’Europa a Hollywood, il suo
è un corpo al servizio del cinema

ALAMY

/ IPA (2)


  • EVERE


TT

/ CONTRAS

TO

(5)

82 IO DONNA 2 MARZO^2019


Matthias Schoenaerts


Eccoloil colossofragile, perfetto
perla contemporaneitàe peril cinemainco-
stume, sulla cuivirilitànon si discute, masul-
le cuiferite si puòlavorare. Unacombinazione
che valeuntesoro: messaalla prova ancora una
voltaneifilmprossimiventuri,The Mustangin
cuisarà ungaleottoviolentissimo, rapatoa zero
comeunmonacozen, che vieneinseritoinun
programmadi riabilitazionein cuiè previstala domadi cavalli
selvaggi.E poiRadegunddi TerrenceMalick, inpredicatoper
il prossimofestivaldi Cannes,storia vera di unobiettore di co-
scienza nella Germanianazista.

Adoramettersiingioco.Cometuttiisuoicolleghi
Lespalle curve, il caponascostodalcappucciodella fel-
pa:i pannimoltobenindossatidalsuospacciatore silenzioso
e perdutoinFratelli nemicisonodifattounaltro tasselloin
unastoria virilecompilatafilmdopofilm.«Nonmipiacela
cautela»dicelui,allineatoal numero ormaiinfinitodeicolle-
ghiche amano«mettersialla prova, a rischio, abbandonare la
“comfort-zone”».
Quandorecitòal fiancodiMarion Cotillard inUn sa-
pore di ruggine e ossa, méloincuiinterpretavaunruvidopugile
che combattevaa maninudee imparavaadamare unadonna
ferita,ilGuardiancommentòche ci trovavamodi fronte a «un
brutoimpossibiledaamare che era statomandatodirettamente
dalparadisodelcasting»e citandol’attricefrancese:«Unattore
favoloso, supersexy, carismatico, unverouomo...».Espressioni
che non si sentivanodaitempidicertepubblicità deiprofu-
miperlui.L’ ideadi mascolinitàche Schoenaerts incarnasem-

brerebbeingrado ditravalicare le modee le
ere, buonapersinoperquestitempicomplessi.
«Tosto, maaddolcitodaunavenadi goffa,am-
maccatagentilezza» chiosavailTelegraph. Era il
2015 e il quotidianobritannicoposizionavaal-
lora la carriera dell’attore in quella terra di nes-
sunofervidadi prospettive che sta«tra i cinema
d’essaie i multiplex».

Chil’avrebbedetto:èancheunottimoimitatore
OrmaiSchoenaertsfrequentaarmoniosamenteen-
trambi,attore complessoe con l’animaperil cinemad’autore,
starinternazionaleperle multisale. Glirestanodabattere i ca-
baret.Durantela nostra intervistafarà simpaticamenteil verso
a JoePesci,ci diconosiaunsuostandard: «Chegrandeattore,
mache finehafatto?»ci chiede. Lorassicuriamo, si è riunito
a Robert DeNiroperThe Irishmansempre direttodaMartin
Scorsese. Lorivedremoa breve. Masiamoal correntedisue
altrettantoriusciteimitazionidi ArnoldSchwarzenegger e Al
Pacino(e con l’accentocubanodiScarface!). A dimostrazione,
se ancora cenefossebisogno, che nella vital’uomoè capacedi
gradevolisconfinamentidallosteccatodeidannati,degliom-
brosi,delle creature perennementeal limiteche cosìbeneinter-
pretasullo schermo:«Nonso cosamiattira in queitipi»dice. «Il
puntoè che adoro la genteche si fottela vita».

SEGUITO

Asinistra,
inRed
Sparrow.
Sotto
inKursk.

Asinistra,
con Dakota
Johnson
inA Bigger
Splash
diLuca
Guadagnino.

Con JaneFonda
inLe nostre
animedi notte.
Sopra,con
Carey Mulligan
inViadalla
pazza folla.

Asinistra,
con Marion
Cotillard
inUnsapore
di ruggine
e ossa.
Adestra,
inLe regole
del caos.

“La mia identità
plurale è una
ricchezzain questo
mondoche, con la
globalizzazione,è
sempre più piccolo”
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