30 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA18AGOSTO2 019
Gli artisti
SguardiGeografie
Cataloghi
Le tre ra-
gazze terri-
bili della
Lituania
hanno
allestito
una spiag-
gia in un
padiglione
della Bien-
nale di
Venezia.
Prima
di loro,
molti artisti
hanno
lavorato
con la
sabbia —
esponenti
della Land
Art, concet-
tuali, mili-
tanti... Ne
proponia-
mo otto,
che hanno
interpre-
tato uno
degli ele-
menti più
effimeri e
instabili
per denun-
ciare la pre-
carietà del-
la natura,
la violenza
contro
l’uomo
ocontro
l’ambiente,
il gioco
Robert Smithson «Mirrors and Shelly Sand»
C’è undorsosinuosoaterra
attraversato dalastre divetro
T
ra i protagonisti della Land Art (la
sua opera-simbolo è SpiralJetty
nel Gran Lago Salato delloUtah),
Robert Smithson (Passaic,Usa, 1938-
Amarillo,Usa, 1973) porta la sabbia
indoor: processo inverso rispetto al
marchio, più antropocentrico che eco-
logista, impresso nella natura.
In Mirrors and Shelly Sand (1969-70)
l’arenaria sfarinata daltempocontrasta,
nella sua morbidezza,con le lastre di
vetro che spuntanocome aculei dal
dorso sinuoso adagiato sul pavimento.
L’immagine non si limita a evocare un
fenomeno — l’entropia, il grado di
disordine di un sistema — che ha sem-
pre giocato un ruolocentrale nella poe-
tica dell’artista, ma lo attua nell’antitesi
tra il decadimento del materiale sog-
getto a erosione e l’apparente solidità
dei puntelli che lo attraversano a inter-
valli regolari. Le lame specchianti su
entrambi i lati disorientano lo sguardo
e amplificano ilcortocircuito. Il risulta-
to è un ’esperienza che ridiscute lacorri-
spondenza tra l’essere e la percezione.
Glenda León «Wasted Time»
Una montagna ditempo perso
Einc ima una piccola clessidra
L
o scorrere deltempo e dello spa-
zio, tra lafenomenologia e il flus-
so dicoscienza, è il fulcro della
poetica di Glenda León (L’Avana, 1976),
artista cubanacon un passato da balle-
rina classica. In Wasted Time (2013) da
una clessidra fuoriesce una montagna
di sabbia: posto in cima alcocuzzolo, lo
strumento di misurazione sembra mes-
so fuori giococome se, ognivolta che
viene ribaltato per ilconto delle ore,
continuasse a perdere granelli.
«In uncerto senso — ha spiegato
l’autrice — è un’opera pessimista, un
gesto che può far pensare altempo
perduto, ma nonvorrei essere frainte-
sa: non sono una checercadi evadere
dallarealtà, la fuoriuscita di sabbia si
riferisce piuttosto altempo buttato via
perché vissuto senza amore, facendo
cose senza alcunaconsapevolezza».
L’accumulo di occasioni andate a
vuoto può nascondere anche un altro
riferimento: ai fallimenti economici,
politici, ideologici del mondocontem-
poraneo.
Adam Kalinovski «The Dream City»
Sessanta sfumaturecalpestabili
come in un suk orientale
L’
installazione The Dream City ,
realizzata nel 2015 a Doha, in
Qatar, dall’artista polacco Adam
Kalinovski, declina in chiave sensoriale
il tema dell’entropia: dalconcettuali-
smo di Smithson all’opera praticabile,
che invita il pubblico a entrare nei tas-
selli di un mosaico tridimensionale.
La sabbiacolorata (l’autore ha utiliz-
zato 60 nuance diverse) funge da dop-
pio stimolo, visivo ed epidermico,com-
plice ilcalpestio. L’aspetto ludico —
muovendosi sullo scacchiere policro-
mo i visitatori fanno esperienza della
forma e della densità — è soltanto
l’aspetto più evidente del lavoro che,
più viene agito, più si disfa. L’evoluzio-
ne approda,così, a un esito che non
potrà maicoinciderecon lo stadio ini-
ziale. Lavariabile spazio-tempo irrom-
pe nella dimensione utopica della città
ideale riportandola sul piano del vissu-
to. Ec co che l’arcobaleno diteche sab-
biose ricrea l’atmosferavariopinta di
un suk orientale. Con i pigmenticome
finestra sull’immaginario.
Lara Favaretto «Momentary Monument (Wall)»
Un anti-monumentoaDante
con pile di sacchi alte otto metri
È
un lavoro sulla memoriacollettiva
MomentaryMonument (Wall) di
Lara Fava retto (Treviso, 1973) che,
nel 2009, è intervenuta intorno al Mo-
numento a Dante di Trento (l’immagi-
ne del poetacon il braccio alzatoverso
nord è sempre statoconsiderato un
simbolo della lotta irredentista).
Su invito dellaFondazione Galleria
Civica, l’artista (una delle due italiane
invitate alPadiglione Internazionale
della Biennale 2019) hareinterpretato
l’immagine circondandola, quasi fino a
oscurarla,con una pila di sacchi di sab-
bia altaotto metri simili a quelli utiliz-
zati contro le inondazioni. Se la crea-
zione di un anti-monumento può suo-
nare come gesto iconoclasta, inrealtà
rimette in gioco il sapere acquisito,
dato per scontato, per riflettere sul
valore profondo dell’immagine sotto il
profilo identitario. L’intervento, defini-
to non acaso temporaneo, libera il
soggetto rappresentato dalla gabbia del
significato: non più scolpito nell’arche-
tipo, ma interiorizzato nel qui e ora.