Corriere della Sera - 02.08.2019

(Ron) #1
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CorrieredellaSeraVenerdì2Agosto
CRONACHE

19


LaperiziasulMorandi


«Filideitiranticorrosi


edifettidicostruzione»


Gliespertidelgiudice.L’Aspi:nonèlac ausadelcrollo


Lavicenda
●Il 14 agosto
dello scorso
anno crolla un
tratto del ponte
Morandi
sull’Autostrada
A10, opera
realizzata negli
anni Sessanta.
Quarantatrè le
vittime,
compresi tre
bambini.
Centinaia
gli sfollati

●La procura
di Genova apre
un’indagine
per disastro
colposo
plurimo,
attentato alla
sicurezza dei
trasporti,
omicidio
stradale e falso
e finisce per
indagare 71
persone, fra
amministratori,
manager e
tecnici di
Autostrade per
l’Italia, Spea e
Anas

●Il gip di
Genova ha
disposto due
incidenti
probatori. Il
primo sullo
stato dei luoghi
e sulla
conservazione
e
manutenzione
del ponte
Morandi. Il
secondo,
ancora in
corso, sulle
cause del
crollo.

«Il numerodei fili senzacor-
rosione era praticamentetra-
scurabile mentrevierano mol-
ti filicompletamentecorrosi
prima dellarottura». Cioè, pri-
ma del crollo del ponteMoran-
di, 14 agosto2018, 43 vittime e
una città in ginocchio. Sono
pesanti leconclusioni dei peri-
ti nominati dal giudicediGe-
novaper analizzarelecondi-
zioni diconservazioneemanu-
tenzione del viadottonell’am-
bitodel primo incidente
probatorio dispostodal gip
Angela Maria Nutini (il secon-
do,sullecause del disastro,èin
corso). Soprattuttoper quanto
riguarda ilreperto 132,consi-
deratodalla procura il maggior
indiziatodel disastro, un po’ la
pistola fumante, già oggettodi
valutazione da partedei super
espertidei laboratori di Zurigo.
Si tratta della parteterminale
di uno degli stralli, che aggan-
cia nella partesuperiorelapila
crollata. Secondoiprofessori
GianpaoloRosati, Massimo
LosaeRenzoValentini, che
hanno firmatolaperizia, unca-
vo su quattrodiquesta sezione
èrisultatocompletamentecor-
roso. Mentreil61% avevasubito
una riduzione di spessoredial-
meno la metà. Solo «il 14% dei
gruppi di fili primarieil3%di
quelli secondari sono risultati
per nullaopococorrosi».

Degradoemanutenzioni
Così, la provaregina. Almeno
secondo la procura, che per il
crollo sta indagando 71 perso-
needue società, Autostrade
per l’ItaliaeSpea. «Lo statodi
conservazione delle selle Ger-
ber (altroelementoimportan-
te della struttura, ndr)ècarat-
terizzatodaunlivello non tra-
scurabiledidegrado generaliz-
zato, che interessa
calcestruzzo, armaturaecavi di
precompressione», proseguo-
noiperiti, precisando che
«non sono presenti interventi
atti ad arrestareifenomeni in
corso».
Il sospettodiunacarentema-
nutenzione strutturaleèalcen-
trodell’indagine penale edèri-

chiamatopiù voltenelle 72 pa-
gine della perizia. «Nessun in-
terventorecente». L’ultimo
significativo «risale a circa 25
anni fa, successivamentesono
stati eseguiti interventi di pre-
sidiocon l’installazione direti
peridistacchi .... che non in-
tervengono sullo sviluppo del
processocorrosivo». Sono stati
poi riscontrati «fenomeni di
ossidazioneecorrosione nelle
parti metalliche dei dispositivi
di appoggio, probabilmente
correlabili alla vita utile tra-
scorsa in assenza di lavori fun-
zionali alla durabilità dell’ope-
ra». Insomma, la perizia bac-
chetta chi dovevaeseguiregli
interventi. Senza trascurareil
fattoche cifosseropuredei di-
fetti dicostruzione del ponte,
inauguratonegli anni Sessan-
ta. «Numerosefessuresisono
sviluppate traicavi, alcune del-
le quali di notevole entità e
probabilmentelegatealla fase
costruttiva».

Ladifesa
Corrosione, scarse manuten-
zioni ed errori direalizzazione,
dunque.Perlaprocura il docu-
mentodei peritièunpilastro
dell’accusa.Pergli esperti di
Autostrade, invece, tutt’altro:
«Non evidenzia situazioni di
degrado che possano in alcun
modo esseremesse inrelazio-
neconuna diminuzione della
capacità portantedel ponte.
L’analisi delle parti crollateha
messo in lucealcuni difetti so-
lo localizzati che non sono in
alcun modoconnessi alla fun-
zionalità dell’opera. Le parti
non crollatehanno superato
positivamenteleprove di cari-
co». Perquantoriguarda ilre-
perto132, «larelazione riporta
soltantolaclassificazione degli
stati dicorrosione dei fili di ac-
ciaiocomponentiitrefoli, clas-
sificazione determinata in mo-
do sommarioequindi utilizza-
bile ai soli fini descrittivi. Con-
sentecomunque di escludere
che sia statolostrallo lacausa
primaria delcedimento». In-
somma, tuttoeilcontrario di
tutto,come dacopione.
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

A Milano la sede del Consorzio per i brevetti


Memorandumd’intesatraCnr,Miur,CruieConfindustria


A


vrà sedeaMilano un organismo strategicoper la
valorizzazione dei brevettiedellacapacità
d’innovazione italiana. Si tratta del Consorzio per la
valorizzazione dei risultati della ricerca pubblicaeil
trasferimentotecnologico. La sua creazioneèstata
decisa iericonlafirma, al ministerodell’Università e
della Ricerca,diunaccordo(sostenutodauno
stanziamentopubblicoiniziale paria4milioni di
euro,conl’obiettivodiarrivarea20milioni, anche
attraversocontributi privati), siglatodal presidente
del Cnr Massimo Inguscio, dal presidentedella Crui
(Conferenza deirettori delle università italiane)
Gaetano Manfrediedal direttoregenerale di
Confindustria MarcellaPanucci, alla presenza del

ministrodell’Istruzione, dell’Universitàedella
Ricerca,Marco Bussetti. «Giàamaggiocon
Innovagorà,una tregiornitenutasiaMilano,
abbiamo presentato170tecnologie brevettate,
selezionatetra ipiù promettenti risultati di ricerca di
48 atenei italianie13enti di ricerca», spiega al
Corriereil presidentedel Cnr.«L’obiettivoèora
costruireunarete nazionale che rafforzi il sistema dei
brevetti,valorizziirisultati della ricerca scientificaela
supporti. Leroyaltiesche l’Italia derivadalla ricerca
pubblicasono pariaquelle della sola università di
Cambridge: bisognarecuperarequestogap».
FerruccioPinotti
©RIPRODUZIONERISERVATA

diAndreaPasqualetto

«Perdo per colpa tua». La tabaccaia uccisa dal killer ludopatico


Reggio Calabria, l'assassino della donna riconosciuto da un tatuaggio sul braccio. «L'ha quasi decapitata»


DALNOSTROINVIATO


REGGIOCALABRIAAtradirlo è
statoungrosso tatuaggio
sull'avambraccio destro. In
meno di 24 orelasquadra Mo-
bile diReggio Calabria, ha ar-
restatol'assassino di MariaRo-
ta, 66 anni, la tabaccaia uccisa
martedì all'interno del suo lo-
cale, apocopassi dalcentro. Si
tratta di un filippino, BillyJay
Sicat, 43 anni, da quattroin


Italia. L'accusaèomicidio pre-
meditato: l'uomo avrebbe uc-
ciso pervendetta perché rite-
nevalavittimacausa della sua
sfortuna alle slotmachine. Si-
catunludopatico-nullafacen-
te,trascorrevainfatti intere
giornatedentrolatabacche-
ria,tentando lafortunaconi
soldi della moglie. Dopo aver
ammazzatolatabaccaia, ha
portatovia l'harddisk del
computer interno, dovepen-
savavenisseroregistrareleim-

magini del circuitodisorve-
glianza. Ma le riprese erano
comunque rimaste nella me-
moria dellatelecamera.
Sicat, secondo la ricostruzio-
ne, sièaccanitocontroladon-
nacon«inaudita violenza». Il
filippino si era presentatopo-
co prima di mezzogiorno nella
tabaccheria,come era solito
fareogni giorno. Con l'arma
nascosta nella cintola, prima
di entraresièguardatoattor-
noeunavolta dentrohaab-

bozzatounsalutoalla tabacca-
ia, chiudendoconuno scatto
repentino la saracinescaalle
sue spalle. La donna, presa alla
sprovvista hatentatodisot-
trarsi alla furia omicida, ma il
filippino l'hacolpita ripetuta-
mentecon una mannaia al
collo, sino quasiadecapitarla.
Poihatrascinatoilcorpo del-
la donna nelcorridoio che
congiunge il localeconl'abita-
zione della tabaccaia, nelten-
tativodisviareleindaginiesi-

mularel'omicidiocome un
tentativodirapina (la tabacca-
ia ne avevasubitegià varie).
Pensavadiaverla fatta franca.
Maatradirlo, appunto,èstato
quel tatuaggio sul braccio, che
gli inquirenti hannocoltonel-
le riprese delletelecamere. Il
filippinoèstatorintracciato
nella sua abitazione che dista
qualche chilometrodalla ta-
baccheria.
CarloMacrì
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavicenda
●Maria Rota,
66 anni,
tabaccaia di
Reggio
Calabria,
trovata morta
martedì nel suo
locale. All'inizio
sembrava una
rapina, invece
ieri la tragica
scoperta

It


repunti


Reperto132,perilpm
èlaprovaregina

1


Fra i reperti analizzati dai periti
del gip di Genova anche il 132
(foto sotto). Si tratta della parte
terminale di uno strallo. Per il
pm potrebbe essere la causa
del disastro, per Autostrade no

Ildocumento
Una delle 72
pagine della
perizia
dei tre esperti
del giudice
di Genova.
Si sottolinea
l’effetto
della
corrosione
sulla
sicurezza
strutturale

Chiè

●Billy Jay
Sicat, filippino
di 43 anni, da 4
in Italia.

Ildegradodell’opera
elamanutenzione

3


I periti hanno sottolineato come
non sia stato fatto nessun
intervento strutturale recente:
«Fenomeni di corrosione
probabilmente correlabili
all’assenza di interventi»

Caviefessure:
idifettidicostruzione

2


Secondo i periti numerose
fessure si sono sviluppate
tra i cavi, alcune di grossa entità,
«probabilmente legate alla fase
costruttiva» del ponte Morandi,
realizzato negli anni Sessanta
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