la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1
di Enrico Franceschini

LONDRA — “La sterlina affonda”, ti-
tola il Guardian. “Colpa della Bre-
xit”, spiega il Financial Times. E
d’improvviso milioni di inglesi in
partenza per la tradizionale setti-
mana nel sud Europa s’accorgono
che le loro vacanze costano più ca-
re. Ma c’è anche qualcuno che ci
guadagna: gli europei del continen-
te che le vacanze vengono a farle in
Gran Bretagna, italiani compresi.
Una giornata tipica da turista a
Londra – abbiamo fatto i conti pro-
vando a immaginarla – costa la bel-
lezza di 188 euro in meno a perso-
na rispetto a tre anni fa, ovvero ri-
spetto al giorno prima del referen-
dum del 2016 con cui questo paese
scelse di uscire dalla Ue, illudendo-
si che fosse un buon affare (o me-
glio lasciandosi illudere da manipo-
latori visibili e occulti). L’affare, vi-
ceversa, lo hanno fatto quelli che
vivono dall’altra parte della Mani-
ca.
Riassumiamo come sono andate
le cose, dal punto di vista della mo-
neta con Sua Maestà stampata so-
pra. Il 20 giugno 2016, alla vigilia
del referendum sulla Brexit, al cam-
bio ufficiale servivano 1,298 euro
per acquistare 1 sterlina. Tre anni e
un mese più tardi, basta 1,097 euro.
Il calo della valuta britannica oscil-
la tra il 15 e il 18 per cento. È ancora
più evidente per gli inglesi che
cambiano denaro negli aeroporti
della capitale, dove i cambiavalute


  • come riportato dall’Independent


e dall’Evening Standard – adesso of-
frono appena 85 centesimi di euro
per 1 sterlina. Si sa che quello è sem-
pre il modo peggiore, ovvero più
costoso, per cambiare soldi. Ma è
indicativo di una tendenza: in di-
scesa dal giorno del referendum,
ora la sterlina crolla, perché Boris
Johnson minaccia di uscire dalla
Ue con il no deal, ossia senza alcun
accordo con Bruxelles, ipotesi che
secondo la Banca d’Inghilterra ha
«una possibilità su tre» di provoca-
re una recessione a breve termine.
Il prezzo delle importazioni salirà,
l’inflazione pure e la fiducia dei

mercati diminuirà: questo è quello
che aspetta il Regno Unito. E la le-
zione, si potrebbe aggiungere, per
chi volesse seguirne le orme con
un’analoga exit.
L’altra faccia della medaglia è
che il risultato, per i turisti in arri-
vo a Londra dall’Europa, è positivo.
Rispetto al cambio del 2016, la loro
vacanza è sensibilmente più a
buon mercato. Certo, in tre anni
l’inflazione ha fatto aumentare i
prezzi, ma finora qui è stata conte-
nuta. Un semplice calcolo mostra
la differenza. Una pinta di birra co-
stava l’equivalente di 6,75 euro: ora

costa 5.70. Una corsa in metrò (bi-
glietto singolo: con la tessera Oy-
ster Card sarebbe meno onerosa)
passa da 6,36 a 5,37 euro. Per un gi-
ro sul London Eye, la ruota panora-
mica sul Tamigi, servivano 35 euro,
ora ne sono sufficienti 29. Una bor-
sa per lo shopping di Harrods, clas-
sico souvenir, scende da 32 a 27 eu-
ro. L’esperienza del tè inglese delle
5 (con sandwich e tramezzini) nei
grandi magazzini Fortnum & Ma-
son, vicino a Piccadilly Circus, cala
da 141 a 119 euro. Un biglietto per ve-
dere il musical “Mamma Mia” da
116 a 98. Una stanza d’albergo (tre
stelle) da 132 a 111. E così via. La gior-
nata tipo, fra breakfast all’inglese,
fish & chips, shopping e teatro,
comporta un risparmio di 188 euro
a persona. Spalmato su una setti-
mana e su una famiglia, sono un
bel po’ di soldi.
Naturalmente è un calcolo ap-
prossimativo. La spesa di una va-
canza a Londra dipende da cosa si
compra, quanto si mangia, dove si
dorme. Ma il dato di fondo è chiaro.
Gli inglesi che partono per le vacan-
ze in Europa, anche se non si fanno
strozzare dai cambiavalute dell’ae-
roporto, spendono più di tre anni
fa. Gli europei che vengono in va-
canza a Londra spendono di meno.
Imbrogliare la gente, ammoniva
Mark Twain, è più facile che con-
vincerla di essere stata imbroglia-
ta. Ma al ritorno dalle ferie, data
un’occhiata al conto in banca, an-
che i più ostinati sudditi di Sua
Maestà potrebbero avere qualche
dubbio sulla Brext.

London


shopping


Brexit, sterlina ai minimi dopo tre anni


E il Regno Unito diventa più economico


kSaldi all’inglese
La capitale del Regno Unito è da
sempre meta di punta per gli
acquisti, non solo per i saldi

Stanza in hotel
3 stelle
111.89
EURO
132.39
EURO

English
breakfast

17.56
20.78

Biglietto metrò

5.37
6.36

Giro sul
London Eye

29.60
35

Fish and chips

5.48
6.49

Pinta di birra

5.70
6.75

Shopping bag
Harrods

27.42
32.45

Un paio di scarpe
Church

582.50
689.23

Afternoon tea

119.57
141.48

Biglietto musical
Mamma Mia

98.73
116.82

Il risparmio odierno per persona rispetto al 2016
per un'ipotetica giornata a Londra è di 188.93 euro

Una giornata a Londra


giugno 2019 giugno 2016

1 sterlina= 1,097 euro 1 sterlina= 1,298 euro


Il calo della moneta


inglese arriva fino


al 18%: la vacanza per


chi viene dall’Europa


ora conviene


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. Venerdì, 2 agosto 2019 Cronaca pagina^21

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