Corriere della Sera - 03.08.2019

(ff) #1
#

CorrieredellaSeraSabato3Agosto
PRIMOPIANO

11


ACONFRONTO


Gli Usa
hanno
già imposto
nel 2018 dazi
su 253 miliardi
didollari
di merci
cinesi i dazi
applicati
dalla Cina
su merci
dagli Usa


110
miliardi
didollari

506
miliardi
didollari
130
miliardi
didollari

importazioni
di merci cinesi
negli Usa
(2018)
esportazioni Usa
verso la Cina
(2018)

Usa
Cina

Corriere della Sera

FTSE MIB
MILANO

7 luglio 14 luglio 21 luglio 28 luglio

7 luglio 14 luglio 21 luglio 28 luglio

7 luglio 14 luglio 21 luglio 28 luglio

7 luglio 14 luglio 21 luglio 28 luglio

-2,
%

-2,
%

-3,
%

22.2k
22
21.
21.
21.
21.
21

12.6k
12.
12.
12.
12.
12.
12

5600
5550
5000
5450
5400

CAC
PARIGI

Dax
FRANCOFORTE

FTSE
LONDRA

-3,
%

7700
7650
7600
7550
7500
7450

LAREAZIONEDEILISTINI


Bremmer:laveraguerrafredda


orasigiocasullatecnologia


«Loscontroèsullaleadershipnell’hi-tech,nullasaràpiùcomeprima»


L’intervista


diGiuseppeSarcina

DALNOSTROCORRISPONDENTE

WASHINGTONLerelazioni eco-
nomicheecommerciali tra
StatiUniti eCina «sono ormai
oltreilpuntodinon ritorno.
Nientesarà piùcome prima».
Ma «la guerra fredda econo-
mica,omegliotecnologica»
non si estenderà «ai rapporti
politiciemilitari traiduePae-
si». Ian Bremmer, 49 anni,
fondatoreepresidentedel
centrostudi Eurasia group,
osservache «il mondo ora è
più pessimista rispettoalla
possibile soluzione della cri-
si».
Imercatifinanziarihanno
reagitomoltomaleall’an-
nunciodinuovidazidapar-
tediDonaldTrump...
«Penso che si stia diffonden-
do la sensazione che nonèpiù
una questione di tregua tra le
duecontroparti. Comunque

vadaafinireèdifficile pensa-
re che sitornerà agli equilibri
iniziali».
Madiverseaziendeediver-
siPaesi,ancheeuropei,ve-
donol’opportunitàdirim-
piazzareifornitoricinesio
americanipenalizzatidal-
l’escalationdeidazi.Nonè
piùcosì?
«In alcunicasi questoragio-
namentofunziona.Peresem-
pi oiproduttori di soia brasi-
liani potrebberosoffiarei
clienti cinesi aiconcorrenti
americani.Egli europei po-
trebberosostituirelemulti-
nazionaliUsainalcuni seg-
menti di mercato.Iltema, pe-
rò,nonèsolovederechi si
prenderà lafetta ditorta più
grande, ma essere sicuri che
la torta della crescita mondia-
le continueràacrescere. Cosa
che nonèpiù affattosicura e
quindi un po’ tutti adesso si

sentono piùarischio».
Perchénonvedelapossibi-
litàdiunacomposizionetra
CinaeStatiUniti?
«A me sembra chiaroche la
Cina stiacercando di raggiun-
gereunaccordo. Ma per loro
la questione non riguarda so-
lo idazi: ilvero temaèlatec-
nologia.Icinesivogliono che
le lorosocietà high-tech pos-
sano operareliberamentenei
settori più avanzaticome il
trattamentodei dati, il ricono-
scimentofaccialeecosì via. In
alcunicasi isistemi sono già
separatienon ci sono sovrap-

posizioni. Amazon, per esem-
pio, serveiclienti americani e
Alibaba quelli cinesi. Ma in al-
tricampi stanno prendendo
forma due sistemi incompeti-
zioneedestinatiascontrarsi
in una specie di guerra fredda
tecnologica».
La”guerrafreddatecnolo-
gica”trascineràiduePaesi
inunoscontroeconomico
totale?
«No. Credo cheStatiUniti e
Cinacontinuerannoafareaf-
farieacommerciareinalcuni
compartiabassovaloreag-
giunto,come per esempio
l’energia.Poibisogneràvede-
re checosa succederà neiter-
reni intermedi,come le pro-
duzioni di lavatrici, abbiglia-
mento,giocattoliealtro. Qui
le aziende americane stanno
cercando di riorganizzarsi, ri-
vedendo lacatena deifornito-
ri, spostandosiverso Viet-

❞Lequestioniinterne
Trumpnonèinteressato
aintromettersi
nellequestioniinterne
diPechino

nam, Filippine, Messico. Ma
nel frattempoicosti dei dazi
si scaricano, inrealtà, suicon-
sumatoriequestointeoria
dovrebbecostituireunpro-
blema per Trump, che però
non sembra curarsene trop-
po».
Vedepossibiliconseguenze
sulpianopoliticoemilitare?
«No, non nevedo i segnali.
Trump non attacca mai perso-
nalmenteilleader cinese Xi
Jinpingenonèinteressatoa
intromettersi nelle questioni
interne diPechino,come per
esempio le protestediquesti
giorniadHongKong. Inoltre
resta in piedi il dialogo sulla
questione della Corea del
Nordegli StatiUniti stanno di
fattoignorandoiflussi di pe-
trolio iraniano, acquistati dal-
la Cina».
GiuseppeSarcina
©RIPRODUZIONERISERVATA

Studioso

●Ian
Bremmer,
politologo,
anni,è
specializzato
nellostudio
dellapolitica
esteradegli
StatiUnitienel
rischiopolitico
globale.É
presidentedi
EurasiaGroup

MenovenditeinAsia,scendel’exportdeidistrettilombardi


Lafrenatadovutaancheallacrisidelsettoreautomobilisticotedesco.IlmonitoraggiodiIntesaSanpaolo


Se l’Italia sièfermataestenta
aripartire—come segnalano
ancheidati sulla produzione
industriale—ilproblema è
che la Lombardia segna il pas-
so. Laregione che perexport
dei suoi distretti non ha rivali
nelPaese—con 7,4 miliardi
nel primo trimestre2 019 con-
troi6,5 delVe netoei4,2 del-
l’EmiliaRomagna—questa
volta ha deluso le aspettative.
Nei primi tremesi di quest’an-
no l’export dei distretti lom-
bardi ha vistomancareall’ap-
pello oltre109 milioni, pari al-
l’1,5% deltotale delle esporta-
zioni.Eora anche laretorica

della «locomotiva» che traina
il Paese si scoprepiù fragile.
Il problema principale si
chiama Germania. L’automo-
tivetedescoèentratoindiffi-
coltà dalla metà dello scorso
annoeleaziendefornitrici ita-
liane, moltediquesteinLom-
bardia, ne hanno risentito.
Tempi difficili per la meccani-
ca di Bergamo, Milano, Monza
eLecco.Come per il distretto
della Gomma del sebino-ber-
gamasco: le autosono fatte
anche di gommaeguarnizio-
ni.
Il puntodella situazione sul-
l’export dei distretti arrivadal

monitoraggio periodicosvolto
dall’ufficio studi di Intesa
Sanpaolo. «Sia chiaro, qui il
problema nonèlacompetiti-
vità dei distretti stessi,èlado-
manda cheèvenutaamancare
— fa notare GiovanniForesti
della direzioneStudiericer-
che dell’istituto—.Inostri di-
stretti hanno unacapacità uni-
ca di diversificareiprodotti. E
anche di spostarsi su nuovi
mercati. Ora la sfidaèproprio
questa».
Alla frenata di Germania e
Francia si aggiunge il fattoche
le tensionicongli Usahanno
portatolaCinaarivederele

decisioni di investimento. An-
che l’export lombardoverso la
Russia sièridotto(meno9mi-
lioni nel primo trimestre,
-7,1%). Ma lafederazione russa
resta solo il 15esimoPaese per
destinazione dell’export lom-
bardoequindi l’impattodella
frenataèpiù facile da gestire.
Aconti fatti,imercati su cui
puntareresterebberodue. Gli
Usa, finora più disponibili ad
assorbireilnostroexport
(Trump permettendo).EilCa-
nada grazie agli effetti dell’ac-
cordocommerciale Ceta.
RitaQuerzè
Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Istat Corriere della Sera ©RIPRODUZIONERISERVATA

L’export
deidistretti
(in milioni di euro)

1°trim.
2019

differenza
rispetto
al 1°trim.
2018

variazione
%

Lombardia
Piemonte
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Trentino-Alto Adige
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Puglia
Campania
Abruzzo
Sicilia

7.415,
2.699,
6.552,
538,
1.143,
4.215,
4.676,
1.104,
174,
775,
798,
144,
98,

-109,
210,
-38,
12,
-33,
42,
644,
-40,
-4,
114,
14,
-0,
-16,

-1,5%
+8,4%
-0,6%
+2,3%
-2,8%
+1%
+16%
-3,5%
-2,4%
+17,3%
+1,9%
-0,1%
-14,3%

L’indagine
●Ilmonitor
sull’exportdei
distrettidelle
regioni
italianeè
pubblicato
periodicamen-
tedall’ufficio
studidiIntesa
Sanpaolo.Ieri
sonostati
diffusiidatisui
23distretti
lombardi


Iltemaèfar
sìchela
crescita
mondiale
continui
ad
aumentare


UsaeCina
faranno
ancora
affariin
alcuni
settoricome
l’energia
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