la Repubblica - 03.08.2019

(Brent) #1
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il festival 2020

Amadeus


conquista


Sanremo


Pantaloni a vita alta con le bretel-
le, il giovane Alberto Sordi aspetta
di fare il provino nella sala di dop-
piaggio. Nel 1939 la Mgm promuo-
ve un concorso nei suoi studi ro-
mani per cercare la voce di Oliver
Hardy, Ollio, la fila è lunga. La ma-
gia del set all’Accademia Belgica,
a Valle Giulia, restituisce l’atmo-
sfera di quegli anni: Luca Manfre-
di gira Alberto, la storia di Alberto
Sordi, tra pubblico e privato, quan-
do era un aspirante attore e la ma-
dre Maria osteggiava la relazione
con Andreina Pagnani, che aveva
quattordici anni più di lui. A inter-
pretare Albertone, Edoardo Pe-
sce, David di Donatello per Dog-
man di Matteo Garrone. Qua-
rant’anni a settembre, talento ve-
ro, fisico imponente, dieta ferrea,
dopo un’ora e mezza di trucco di-

venta un Sordi perfetto. «Cosa mi
fa paura? Tutto. Soprattutto il giu-
dizio di Carlo Verdone. Quando
mi hanno chiamato ho detto: “Ac-
cetto”. Poi ho chiesto: “Ma Sordi
chi lo fa?”. Albertone aveva una vo-
ce inconfondibile, era un basso, io
sono un baritono, lavoro sulla mu-
sicalità. Affronto il ruolo con ono-
re e timore» dice l’attore, «ma ce
l’avevo dentro. Mi faccio guidare
dalla pancia. Non l’ho studiato,

non voglio imitarlo. Ho indossato
la maschera di Sordi come un na-
poletano indosserebbe quella di
Pulcinella. Non ho avuto la fortu-
na di conoscerlo, abbiamo in co-
mune l’umanità e la romanità. Il
suo è un lessico famigliare, è il mo-
do di parlare dei miei nonni. Il
film preferito? Il vedovo». Realizza-
to da RaiFiction e Ocean Produc-
tions, Alberto andrà in onda su Rai
1 a primavera per il centenario del-
la nascita dell’attore (il 15 giugno
del 1920, morì il 24 febbraio 2003).
«È un omaggio doveroso» dice
Manfredi, che ha scritto la sceneg-
giatura con Dido Castelli. «Ci con-
centriamo sugli anni che vanno
dal 1936 al 1954: la storia inizia
quando Sordi fu espulso dall’Acca-
demia dei Filodrammatici per la
parlata romana. E termina quan-

do Steno lo sceglie per Un america-
no a Roma: nei titoli di coda mette-
remo la scena dei maccheroni».
«Sono andato a trovare Sordi al ci-
mitero» racconta Pesce «gli ho
chiesto di non farmi fare brutte fi-
gure. Luca mi ha regalato un porta-
chiavi che Alberto aveva dato a
sua madre. Spero mi porti fortu-
na». «Sordi era fragile e aveva il
complesso del “faccione”, non era
come Rossano Brazzi o Amedeo
Nazzari» spiega Manfredi, «i pro-
duttori all’inizio pensavano che
fosse respingente. Alla prima de I
vitelloni a Marghera tolsero il no-
me dal manifesto. Invitarono gli
operai per capire se la scena della
pernacchia risultasse offensiva, in-
vece scoppiarono tutti a ridere».
— s. fum.

In primavera su Rai 1


Edoardo Pesce è Sordi: “Un onore, ma che paura”


Amadeus sarà il conduttore e il di-
rettore artistico della 70esima edi-
zione del Festival di Sanremo. La
Rai scioglie la riserva e annuncia
con una nota entusiasta che sarà
«un Festival all’insegna della cora-
lità e della celebrazione, un Festi-
val con sorprese, nel segno della
storia della Rai che vedrà impegna-
ta l’intera l’azienda. Sarà questo
Sanremo 70, un ambizioso evento
multipiattaforma ideato e costrui-
to dalla Rai che culminerà con le
cinque serate al Teatro Ariston e

partirà da un’edizione di Sanremo
Giovani». In parole povere, un
grande show che con ogni probabi-
lità ospiterà sul palco i conduttori
delle passate edizioni, da Piero
Chiambretti a Antonella Clerici da
Maria De Filippi a Carlo Conti a Fa-
bio Fazio. Senza dimenticare Fio-
rello, da novembre volto Rai, che
ha tifato per Amadeus dalla prima
ora e twitta: “Felicissimo per #ama-
deus, un po’ meno per me. Ansia
doppia, @RaiPlay e @Sanremo-
Rai”, facendo così capire che sarà

all’Ariston. Amedeo Sebastiani in
arte Amadeus, 56 anni, il condutto-
re gentile, il provinciale che ha fat-
to la gavetta dalla radio alla tv — po-
meriggi, preserali, prima serata,
ex “solito ignoto”, sempre dalla
parte del pubblico — non nascon-
de l’emozione. «Ho avuto la noti-
zia che uno aspetta da una vita
quando fa il presentatore. Il so-
gno, fin da ragazzi, è condurre da
grandi Sanremo. Sono felicissimo»
commenta. «Ringrazio l’ammini-
stratore delegato Fabrizio Salini, il

mio direttore Teresa De Santis, e
quanti hanno voluto fortemente
che fossi io a condurre il festival.
Dopo qualche breve giorno di va-
canza ci metteremo subito al lavo-
ro, non dimentichiamo che sarà la
70esima edizione, è un numero im-
portante. Sarà il Sanremo di tutti e
quindi: viva Sanremo». Il percorso
che lo porta in riviera è lastricato
di chiodi, trattativa ripresa e sospe-
sa, piena di “forse”, “ni”, silenzi,
chiusa nella notte. Si favoleggia di
un braccio di ferro con l’ad Fabri-
zio Salini che avrebbe voluto spari-
gliare puntando su Alessandro Cat-
telan, volto di Sky. Amadeus avreb-
be avuto dalla sua De Santis, il pub-
blico e gli investitori pubblicitari,
non un dettaglio. Il presidente di
Rai Pubblicità Antonio Marano al-
la presentazione dei palinsesti
spiegava che gli eventi nazionalpo-
polari hanno bisogno di facce fami-
liari. La festa per il Sanremo 70 affi-
data a un volto esterno? Mah. Ama-
deus farà il suo festival, è tutto da
costruire. Comincia il bello: scelta
delle canzoni, ospiti. Purtroppo
riunioni e porte sbattute non si ve-
dranno. L’appuntamento è in tv
dal 4 all’8 febbraio.
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Trattativa lunga


e laboriosa


Il conduttore:


“Si realizza


il sogno di una vita”


kMetamorfosi
Edoardo Pesce nei panni
di Alberto Sordi nel tv movie
Alberto

Il tv movie diretto


da Luca Manfredi


racconta gli esordi


dell’attore


dal 1936 al 1954


kI premi
Pesce con il David di Donatello
come migliore attore non
protagonista per Dogman di
Matteo Garrone, film che gli è valso
anche un Nastro d’argento

jPadrone di casa
Amadeus, 56 anni
vero nome
Amedeo Sebastiani

di Silvia Fumarola

. Sabato, 3 agosto 2019^ pagina^41

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