Corriere della Sera - 30.07.2019

(Darren Dugan) #1


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CRONACHE

Martedì30Luglio2019CorrieredellaSera

ILROMANZOCAPITOLO


A


ustacchio Vincenzolochiamavano’o Pru-
fessore, perché facevalepulizie all’Univer-
sità. Era un uomo minutoeaccanitofuma-
tore di Alfa,conoscevabenissimo tutti gli
occupanti delle facoltàegrazieaunutile
disturbodellapersonalitàriuscivaarisalire
achiunque sulla base dei rifiuti che trova-
va:chi mangiavauna marca di merendine,
chi fumavauntipo di sigaro, chi lasciava
tracce di uncertodentifricio nei lavandini,
o,neicorridoi,divarigeneridiconforto,da

quelli alimentari fino alle sostanzeproibi-
te.DiMario Capanna riconoscevaleorme
che lasciavano le sue scarpe quando piove-
va.
«Che ne sai di questoThor Forlanini, Vi-
cie’?» chiesePalumboconCamel all’amico
conAlfa.
«’A canusce’a rivistaRosso?» domandò
sibillino l’uomo delle pulizie. «No».
«Il figlio dell’ingegneremortoammazza-
to appartieneaquella gentelà. Comunisti,
comm’aChe Guevara».Poi, passandosi
una mano sulla fronteaggiunse: «Ma pec-
chéaggiafa’’o spione?Miche’,questifanno
le rapine per autofinanziamento,capito?
Chistim’accidono». Vincenzoabbassò la
voce e, segno inconfondibile diterrore,
passò alla lingua italiana. «Lo sai chec’èun
bollettino che gira,roba riservatissima, so-
lo perimilitanticombattenti, Mai più sen-
za fucile?»
Palumbò gonfiò le guancedif umoeAu-
stacchiocontinuò.
«Gliel’ho trovatonel sacco apelo aThor

Forlanini, la mattina dopo un presidio not-
turnoaMedicina. Lascialo perdere.Isuoi
compagni sono gentecanun ce penza nu
minutoaspara’. La rapina al supermercato
aSestoSan Giovanni ècosa loro».
«Allora può esserecaso’ statiicompagni
suoi afar fuori il padre?» chiesePalumbo.
«Perché magari, avevascopertoqualcosa
su questerapineevolevadenunciarli per
salvareilf iglio?»
«Non penso proprio, quelli sparano, nun
so’ tipic’ ’o pugnale ’mmano». «Che ne sai
del pugnale tu?». «Stavascrittosopra il
giornale La notte». VincenzoAustacchio
perisuoigustiavevagiàparlatopiùditrop-
po. «Stammi bene, Miche’».
«Grazie Vicie’, questofavor emeloricor-
derò» promisePalumboconsolennità.
«Ti dicoun’altra cosa per farticapire, ma
tienatellape’ te.Qua girano documenti in
bianco,carted’identità autentiche che
hanno rubatoaPortici il 30 maggio. ’Sti fi-

glie’e ’ntrocchiaso’pericolosi.Statteaccor-
to!”» Poidiede uncolpo di gomitoimprov-
viso nel fiancodel poliziotto.
«’O videachillo?» Austacchio indicòcol
mentoungiovane pocodistante.
«C’ ’o cappottoverde?»
«È isso. Thor»confermò’o Prufessore.
Palumbo si stampò intesta quell’immagi-
ne esia llontanò alla chetichella ragionan-
do sulla situazione. «Ilcommissario mo’
sta recuperando la figlia ribelle diForlanini
in Marocco,unbel problema per la mam-
ma vedova.Ilf iglio maschioèunmezzo
terroristaequindi sevogliamo un altro

problemino, lafiglia piccola Tirilèuna
drogatachepurenonfapiacereelasignora
Tove? Con tutti ’sti guai gira per apparta-
menti sospettiaChinatown...»
Ne avevascopertetroppe incosì poco
tempo. L’ingegnerForlanini poteva no
averlo ammazzatogli spacciatori che rifor-
nivano sua figlia Tiril per un debitodidro-
ga,icinesipercontodis uamoglie,imarxi-
sti-leninisti armati per una delazione di
Thor al padreeperché no, agenti della CIA,
ai quali, in quel periodo, si davalac olpa di
qualunquecosa, anche quando non si tro-
vavaparcheggio. Nonvedeval’ora che
Passalacquatornasse per stupirloconiri-
sultati delle sue indaginiecol suo fiutodi
detective.
AMalpensac’era la nebbia.
Il pilota ci mise del suo per fareunatter-
raggio decente. Non sivedevaaunmetro.
Tove Forlanini aspettavacon molta ap-
prensione agli arrivi la figlia Theaeilc om-

missario.Icontrolli alla dogana furono
lunghielaboriosi. Ilcane della narcotici,
Luna, annusavagli abiti di Thea intrisi di
kif, segnalandolo al suoconduttore. Thea
pensavache fosse affettomalefudettocon
garbo di nontoccarela lupa. Finalmente
BertoeThea uscirono dalla porta scorrevo-
le, quando allavedova Fo rlanini eravenuto
il mal di stomacoaforza di aspettare. Tra
madreefiglia ci fu un lungo abbraccio sen-
za parole, accantoauncommissario im-
mobile ma, alla fine,compiaciuto.
Tove si era fatta accompagnarecon la
Mercedes 280 del maritodal portinaio Ser-

gio, un posapiano di Carugatecon l’aria
sonnolenta che aprì lorolaportieracome
fosse un’impresa epica. Le due donne si ac-
comodarono nel sedile di dietro, mentre
Passalacqua sedette al fianco dell’autista,
un po’teso perché per via della nebbia
sembravadistareimmersi in una brocca
d’orzata. Sergio la chiamava«scighera» e
ogni tantopassavalentamenteunpanno di
daino sul parabrezza,come se potesse eli-
minarla dall’interno.
Theaelamadrecicalavano in norvegese e
Passalacquaeraseccato,perchéquelprimo
dialogo tra loronon avrebbevolutoperder-
selo. Dopo averne chiestolicenza si accese
una sigaretta, guardando fuoriconuna
certa apprensione, finché l’autista all’im-
provviso cercòdi attaccare bottone.
«Non ho vistonessuno usciredal Monu-
mentale quella mattina maledetta, solo un
paio di donnevestitealutto».
«Questo me l’aveva già detto a suotem-

po» gli ricordò ilcommissario.
«Ma micognossi di lader che invoeuna di
chi cappell...»
«Anche il longobardo no!»s’impuntò
Passalacqua. «Ci ha ragione. Alora, secon-
do me l’assassinoèrimastodentroeha
dormitoinqualchecappella. Dei ladri che
conoscohan fattoquellaroba qua».
BertoevitòdicongratularsicolSergio per
le sue frequentazioni, nel frattempo erano
arrivati alcentrodiMilano, nessuno aveva
capitocome. L’autolodepositòdavanti a
casa, elui la guardò mentresia llontanava,
si era liberatodalla mamma di ghiaccio e
dalla figlia dei fiori,eanche dalla lingua
misteriosa dei vichinghi. Quando poi entrò
nel suo minuscolo bilocale sentì il pettoin-
vaso dallafelicità.
Acceseil televisoreeneltelegiornaledella
nott ec’erano delle immagini direpertorio
della questura di Milano in cui distinse un
ciccione in divisa che fumava. EraPalum-
bo.
©RIPRODUZIONERISERVATA

diPierfrancescoPoggi

TroppepisteperPalumbo


ToveForlaninihapiantatoinassoilsuoamante,Cosimo
Schwarz,tormentatadalsospettocheluipossaessere
l’assassinodelmarito.Oraattendeilritornodellafiglia
Thea,chePassalacquaèandatoaprendereinMarocco.
Ilcommissario,intanto,nonvedel’oradisbarazzarsidi
quellaragazzaviziataeirritante.Nelviaggioverso
l’aeroportodiCasablanca,leiglirivelacheSchwarzprima
diinnamorarsidisuamadreciavevaprovatoanchecon
lei,sviluppandounaveraepropriaossessione.Intanto,a
Milano,Palumboaspettailritornodelsuosuperioree
indagaall’Università.

L’autore

●Pierfrance-
scoPoggi
(Massa,
gennaio1953)
èattore,
musicista
ecantautore,
autore
radiofonico

●Laserie
gialla
chehacome
protagonista
ilcommissario
Passalacqua
èilsuoesordio
narrativo:
«Labandadi
Tamburello»
(Solferino)

Illibro
«L’assassinio
dell’ingegner
Adone»,di
Pierfrancesco
Poggi,uscirà
aottobre
perSolferino.
Lepuntate
pubblicate
sonosu
corriere.it/gial
loapuntate

ILLUSTRAZIONEDI

DAVIDEBARONI

LapiccolaTirildrogataelasignoraTove


aChinatownchesiaggirapercasesospette...


L’agentenehascopertedavverotante


Intanto,ilcommissarioPassalacqua


èinMaroccoperrecuperareToveForlanini


IlCorrieredell’Estate

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