Il Sole 24 Ore Giovedì 1 Agosto 2019 11
Finanza
Mercati
Prima grande mossa di
EssilorLuxottica dopo la
fusione: il gigante delle lenti e
delle montature acquista
GrandVision.
—Servizio a pagina
M&A
EssiLux rileva
GrandVisione:
operazione
da 8 miliardi
Progetto Italia alla svolta: oggi
il piano arriva sul tavolo dei
consigli di amministrazione di
Cdp e Salini Impregilo per
l’approvazione.
—Servizio a pagina
Costruzioni
Progetto Italia,
il piano arriva
ai cda di Cdp e
Salini Impregilo
Intesa, via al maxi accordo
con Prelios sui crediti deteriorati
BANCHE
Operazione su miliardi:
al partner anche la gestione
dell’% dei nuovi stock
A fine giugno utili per ,
miliardi: il semestre migliore
degli ultimi dieci anni
Luca Davi
Intesa Sanpaolo continua a macinare
profitti, nonostante un quadro eco-
nomico a dir poco sfidante. Lo fa met-
tendo a segno il miglior risultato se-
mestrale dal , grazie alla capaci-
tà di controllo dei costi e a un’accele-
razione dei proventi operativi netti. E
nel contempo, in linea con le previ-
sioni, stringe un accordo con Prelios
per la cessione di miliardi di euro di
crediti semi-deteriorati, e per l’asse-
gnazione in gestione di altri , mi-
liardi, in un’operazione che potrebbe
fare da apripista nel mondo bancario.
È un primo semestre all’insegna
della crescita, quello chiuso dal
gruppo guidato dal ceo Carlo Messi-
na. Nel primo semestre l’utile netto
tocca infatti i , miliardi, in rialzo
del % sul primo semestre . Me-
rito di una solida performance della
gestione caratteristica: i ricavi ope-
rativi netti e il risultato della gestione
operativa nel ° trimestre salgono ri-
spettivamente del ,% e del ,%
rispetto al primo trimestre . A
dare il segno più sono anche le com-
missioni, che appaiono in aumento
del ,% rispetto al primo trimestre
. «I risultati sono notevoli per-
ché conseguiti in un contesto sfidan-
te - ha detto ieri Messina in conferen-
ce call con gli analisti - Confermiamo
un pay out ratio dell'% e siamo in
linea con l'impegno di premiare i no-
stri azionisti con un significativo di-
videndo». Nel contempo la banca di-
mostra di saper tenere salda la leva
dei costi: gli oneri operativi anzi
scendono del ,% rispetto al primo
semestre , con il rapporto costi/
ricavi che scende al ,%, ai livelli
top in Europa. Ma a contrarsi sono
soprattutto le rettifiche nette su cre-
diti (-,% rispetto al primo seme-
stre ), grazie all’intenso lavoro di
pulizia degli attivi varato negli ultimi
anni. Un impegno che ha fatto ridur-
re lo stock dei deteriorati di circa
miliardi dal settembre .
Risultati a parte, la giornata di ieri
è stata segnata dal varo dell’alleanza
con Prelios relativa alle inadempien-
ze probabili (Utp). L’accordo, che ri-
guarda nel complesso miliardi cir-
ca dei complessivi miliardi di Utp
di Intesa, regge su due gambe. La pri-
ma è costituita da un accordo di dura-
ta decennale per il servicing di crediti
Utp di Intesa da parte di Prelios, con
un portafoglio iniziale pari a circa ,
miliardi di euro lordi: in questo ambi-
to, per incentivare il ritorno in bonis
dei crediti, è prevista una struttura
commissionale costituita in larga
prevalenza da una componente va-
riabile. Al servicer, a quanto risulta al
Sole, andranno poi fino all’% dei
futuri nuovi flussi di Utp di Intesa,
che avrà l’ultima parola sulla scelta
dei crediti da cedere. L’altra gamba è
rappresentata dalla cessione e carto-
larizzazione di un portafoglio di Utp
pari a circa miliardi lordi, a un prez-
zo pari a circa miliardi di euro, in
linea con il valore di carico. Con que-
sta doppia operazione - curata dal Clo
Marco Elio Rottigni e dalla sua strut-
tura - Intesa riduce lo stock dei crediti
deteriorati sul totale dall’,% al ,%
lordo, e dal ,% al ,% netto. E so-
prattutto riesce, nei primi mesi del
Piano di Impresa -, a mette-
re a segno circa l’% dell’obiettivo di
riduzione dei crediti deteriorati pre-
visto per l'intero quadriennio. Defini-
ta anche la struttura di capitale del
veicolo, che per permettere il decon-
solidamento contabile (previsto a no-
vembre ), prevede l’emissione di
una tranche Senior pari al % del
prezzo del portafoglio (che andrà a
Intesa), e una tranche Junior e mez-
zanine, pari al restante % del prez-
zo del portafoglio, che verranno sot-
toscritte per il % da Intesa e per il re-
stante % da Prelios e Dk. L’opera-
zione - che ha visto Rothschild e
Banca Imi advisor per Intesa Sanpao-
lo mentre per Prelios Mediobanca è
stata sole financial advisor e con Jp
Morgan co-arranger della cartolariz-
zazione - permetterà all'istituto di
concentrare le forze sugli altri crediti
nelle prime fasi di deterioramento
Ieri infine, la banca ha confermato
il varo di una newco con SisalPay
(partecipata al % da Sisal Group e
al % da Banca ), che gestirà la pri-
ma rete italiana di “banca di prossi-
mità” con oltre mila punti vendita,
e consentirà un’ulteriore riduzione
di filiali. L’enterprise value della
nuova combinazione, secondo fonti
di mercato, si attesta attorno al mi-
liardo di euro. Advisor finanziario
unico per Cvc e Sisal è stata Ubs, oltre
a Latham & Watkins, Facchini Rossi
Michelutti e Pwc, mentre Pedersoli
ha assistito Intesa.
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CREDITO
Mps, al via cessione di immobili per 350 milioni
Paola Dezza
Carlo Festa
MILANO
Mps avvia la cessione di un maxi-
portafoglio di attività immobiliari e
riduce ulteriormente il volume di
crediti problematici. Focus su im-
mobili e Npl per l’istituto guidato da
Marco Morelli. L’altro ieri sono in-
fatti arrivate le manifestazioni d’in-
teresse per il pacchetto di asset im-
mobiliari da milioni.
Il pacchetto che va sul mercato è
stato ridimensionato contro i
milioni inizialmente stabiliti (la
banca dovrebbe vendere milio-
ni di immobili entro il ).
Circa milioni di euro di valore
sono concentrati in cinque edifici di
pregio. Tra questi ci sono la sede
storica della banca a Milano, in via
Santa Margherita , a due passi dal-
la Scala, due immobili in via del Cor-
so a Roma e altri due asset a Firenze
(Palazzo Sassetti) e a Padova.
Sono spariti dal perimetro gli as-
set di Siena, che facevano parte di un
primo elenco circolato sui tavoli de-
gli investitori. E diversi asset di scar-
so rilievo. Si possono fare offerte per
il singolo asset o per l’intero porta-
foglio, che può interessare i grandi
investitori internazionali value ad-
ded (soggetti che puntano ad acqui-
sire immobili da valorizzare), che
nel nostro Paese cercano operazioni
di ampie dimensioni. I privati po-
trebbero puntare ai singoli asset.
Guardano tutto il portafoglio, se-
condo le indiscrezioni circolate sul
mercato, investitori del calibro di
Apollo, Varde, Blackstone (affianca-
to secondo i rumors da Mediobanca
e Lazard), Cerberus, Partners group,
Starwood, Bain capital, Oaktree, Lo-
nestar. Non è detto che tutti però
facciano l’offerta una volta esami-
nato il portafoglio nel dettaglio.
La gara appena partita prevede
un primo step per la richiesta della
documentazione. La domanda an-
dava inviata nei giorni scorsi. Sono
attese le offerte non vincolanti per
inizio settembre e quelle vincolanti
per la fine di quello stesso mese in
modo da finalizzare la vendita en-
tro l’anno. Advisor della vendita è
Duff & Phelps Reag, advisor legale
è invece Legance.
Intanto ieri, Monte dei Paschi ha
siglato un accordo con illimity Bank,
la banca fondata da Corrado Passe-
ra, per la cessione di crediti deterio-
rati per un valore complessivo di
quasi milioni.
Per la banca di Rocca Salimbeni,
che oggi diffonderà i conti del pri-
mo semestre, si tratta di due opera-
zioni distinte. La prima prevede la
cessione pro-soluto di crediti non
performing di Banca Mps e della
controllata Mps Capital Services. Il
portafoglio ha un valore di oltre
milioni e comprende crediti garan-
titi e non garantiti, originariamente
assistiti da garanzia Ismea.
La seconda operazione ha per og-
getto la cessione di inadempienze
probabili per un valore di milio-
ni di titolarità, anche in questo caso,
sia di Banca Mps che di Mps Capital
Services. Il portafoglio oggetto di
cessione alla banca di Passera, che
meno di tre anni fa aveva avanzato
una proposta alternativa per rileva-
re la banca di Rocca Salimbeni prima
che si dovesse optare per la soluzio-
ne del salvataggio pubblico, com-
prende crediti prevalentemente non
garantiti verso clientela corporate
del Monte dei Paschi. La banca sene-
se ricorda che le due operazioni so-
no un ulteriore passo avanti nel pro-
cesso di derisking previsto dal piano
di ristrutturazione - messo
a punto nel rispetto degli impegni
presi con la Commissione Europea.
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Nel pacchetto cinque edifici
di pregio. Venduti a illimity
milioni di deteriorati
EssilorLuxottica.
Nuovo tassello
nell’espansione estera
L’OPERAZIONE
Dea Capital diventa il primo socio
di Quaestio a fianco della Cariplo
Il gruppo rileva il %:
esce di scena il fondatore
Alessandro Penati
Quaestio Holding volta pagina con
l’addio del fondatore Alessandro Pe-
nati e l’arrivo di DeA Capital come
nuovo azionista di riferimento. La
società balzata agli onori delle crona-
che negli ultimi anni per aver ottenu-
to la gestione dei fondi Atlante ha in-
fatti annunciato che DeA Capital
«entra nel capitale di Quaestio Hol-
ding diventandone l'azionista di
maggioranza relativa, con il %, a
fianco della Fondazione Cariplo e de-
gli altri azionisti istituzionali “stori-
ci” con l'obiettivo di contribuire a raf-
forzare la società e a sostenere la sua
nuova fase di sviluppo». Penati, d'al-
tra parte, «ha deciso di cedere la sua
intera partecipazione e al closing
delle operazioni lascerà le cariche so-
ciali ricoperte in Quaestio Holding e
in Quaestio Sgr, avendo portato a
termine la prima fase di crescita del
gruppo. Il cda di Quaestio Sgr, inol-
tre, alla fine di un percorso competi-
tivo (gestito dalla Colombo Associati)
che ha visto diversi soggetti coinvol-
ti, ha deliberato di cedere sempre al
gruppo DeA Capital il ramo d'azienda
costituito dall'attività di Npl mana-
gement, che comprende il più grande
fondo italiano del settore (cioè Ita-
lian Recovery Fund)».
Per acquisire l'attività di gestione
Npl DeA pagherà , milioni, mentre
per l'ingresso nel capitale di Quaestio
Holding l'esborso sarà pari a , mi-
lioni in caso di raggiungimento della
quota massima pari al % (la quota
minima è del %). L'ingresso della
società «è strutturato in questa fase
prevedendo l'acquisizione di tutte le
quote detenute da Penati e di alcune
quote minoritarie». Se Penati cede
integralmente il suo %, Fondazione
Cariplo, da parte sua, alleggerisce la
quota dal % al %. Gli altri azionisti
di Quaestio sono la Cassa dei Geome-
tri, Opere Don Bosco e Fondazione
CariForlì. In prospettiva, tuttavia,
nessun azionista avrà quindi da solo
il controllo della società. E' prevista
inoltre la stipula di un nuovo patto
parasociale quinquennale tra i soci di
Quaestio Holding, che stabilirà tra le
altre cose la «nomina dei consiglieri
in Quaestio Holding e in Quaestio Sgr
in proporzione alle quote azionarie».
Il presidente sarà espressione della
Fondazione Cariplo, mentre la nomi-
na dell’a.d. spetterà a DeA Capital.
Previsti quorum consiliari e assem-
bleari a maggioranza rafforzata per
determinate fattispecie, con diritti di
veto da parte dei consiglieri espressi
da DeA Capital oppure direttamente
da parte di quest'ultima in assemblea,
diritti di prelazione e trasferimenti di
quote. Il nuovo patto prevede inoltre
che in caso di eventuale successiva
acquisizione da parte di DeA Capital
della maggioranza assoluta del capi-
tale di Quaestio Holding, gli altri soci
di quest'ultima abbiano il diritto di
cedere le partecipazioni detenute alla
stessa DeA Capital. In questo caso
DeA Capital avrà facoltà di regolare il
corrispettivo della compravendita, a
valori in linea con il fair market value
al momento della transazione, con
azioni proprie. Le operazioni saranno
finanziate da DeA con fondi propri.
—L.D.
—C.Fe.
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La fusione tra Cassa centrale banca e Carige nell’arco
di due o tre anni. È questo l’obiettivo e il cardine di
piano di intervento della capogruppo trentina del siste-
ma di credito cooperativo nella banca genovese. L’ope-
razione ha una logica industriale forte che si realizza
nel pieno solo a valle dell’integrazione delle due socie-
tà, perchè si potranno acquisire nel pieno vantaggi fi-
scali e potranno essere dispiegate le sinergie. È quanto
i vertici di Ccb, il presidente Giorgio Fracalossi e l’ad
Mario Sartori, spiegheranno oggi ai rappresentanti del-
le Bcc aderenti al gruppo, ma che al contempo sono
anche azioniste della capogruppo.
L’origine del coinvolgimento della capogruppo Ccb
nel salvataggio dell’istituto bancario ligure va ricercato
nella forte patrimonializzazione (anche ridondante) che
la holding si è trovata ad avere dopo l’aumento di capitale
eseguito a fine - per complessivi , miliardi di cui
milioni di cash - per consentire alla banca di secondo
livello di raggiungere i requisiti di capitale (
miliardo) previsti dalla riforma del credito coo-
perativo per acquisire lo status di capogruppo.
Da quel punto di partenza sono state poi
trovate molte ragioni per arrivare a un merger.
L’operazione di salvataggio prevede un au-
mento di milioni, di cui milioni messi
da Ccb che però ha un’opzione call (entro il
) per comprare le quote del Fitd - che ne
investirà circa (ma possono salire a
milioni se gli altri azionisti di Carige non sot-
toscrivono) oltre alla conversione del bond da
milioni. Ccb potrà dunque rilevare il pres-
sochè controllo di Carige per circa milioni
complessivi(oltre ai milioni che metterà
sul bond subordinato Tier). Carige verrà pu-
lita dai crediti problematici per l’intervento di
Sga, sulla quale dovrebbero ricadere anche gli
oneri per la gestione degli esuberi (tra e per-
sone). Quando Ccb la comprerà la banca genovese sarà
in equilibrio finanziario e al quel punto il gruppo trenti-
no potrà trarre margini con le sinergie informatiche,
grazie all’uso della propria società interna Phoenix. Ca-
rige ha esternalizzato le attività informatiche e ha un
contratto con Ibm, che comunque è oneroso da chiudere
ma ci si sta lavorando. Non solo: attraverso la fusione
potranno emergere vantaggi fiscali grazie alle Dta per
circa milioni, benefici che andranno direttamente
a patrimonio netto. C’è poi la presenza territoriale: il
gruppo trentino praticamente non ha sportelli in Ligu-
ria e nella Lunigiana, anche se in altre aree del paese
potrebbe porsi il problema di sovrapposizioni. Va poi
considerato il fatto che Ccb non è mai stata una banca
commerciale, ma una banca di secondo livello in un
sistema di credito cooperativo. Tra i vantaggi che il ma-
nagement oggi potrebbe illustrare alle Bcc c’è il fatto che
molti investimenti da fare per la compliance, l’adegua-
mento dei sistemi e delle pratiche per diventare gruppo
bancario a tutti gli effetti potrebbero essere minore gra-
zi al contributo portato dalla banca genovese.
—Laura Serafini
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OGGI L’INCONTRO CON LE BCC
La sede Carige
Il piano di Ccb
verrà presentato
oggi alle 80 Bcc
aderenti
IL DOSSIER
Il piano di Ccb per Carige:
obiettivo fusione
nell’arco di due, tre anni
In arrivo prospetti più semplificati per gli investitori. Consob
ha infatti approvato le modifiche al Regolamento Emittenti
dopo la consultazione con il mercato sulle proposte di modi-
fica necessarie al fine di adeguare le disposizioni del Regola-
mento Emittenti con le nuove normative europee. Il Regola-
mento (Ue) / (“Regolamento Prospetto”) sostitui-
sce la precedente Direttiva //Ce (“Direttiva Prospet-
to”) ed è applicabile dal luglio . Esso
disciplina integralmente contenuto e processo
di approvazione e pubblicazione del prospetto
informativo, ponendosi come uno dei passaggi
chiave della Capital Markets Union, dando vita
ad un diritto europeo compiutamente armoniz-
zato delle offerte al pubblico e dell'ammissione
alla negoziazione di valori mobiliari.
Ad esito della consultazione - sono state ap-
provate modifiche che prevedono: l’abroga-
zione delle disposizioni incompatibili o ripeti-
tive rispetto a quanto disciplinato dal Regola-
mento Prospetto; una disciplina distinta per i titoli e per i
prodotti finanziari diversi dai titoli; una semplificazione
degli schemi relativi alla domanda di approvazione del
prospetto da inviare alla Consob; una riduzione dei termini
massimi di durata dell'istruttoria sul prospetto; l'adegua-
mento delle disposizioni relative ai poteri di vigilanza della
Consob; il coordinamento della disciplina delle esenzioni
con quanto previsto dal Regolamento Prospetto.
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REGOLAMENTO EMITTENTI
Consob, in arrivo
prospetti semplificati
Secondo trimestre. Dati in milioni di euro
Fonte: Dati societari
Proventi
operativi netti
4.607 4.
2018 2019
Costi
operativi
2018 2019
Risultato
della gestione
operativa
2018 2019
Risultato
corrente lordo
1.
1.
2018 2019
Risultato
netto
2018 2019
-3.
-1.
0
1.
3.
4.
6.
927
1.
2.297 2.
-2.310 -2.
I numeri
È l’esito
della
consultazio-
ne sull’ade-
guamento
delle norme
nazionali a
quelle Ue