Televisione Giorgio Cappozzo
Cultura
L’altro spazio
Rai Storia, sabato 20 luglio
ore 22.50
In viaggio tra le aree interne
d’Italia con Mario Cucinella,
architetto e designer, per
raccontare il presente e il
possibile futuro di territori dal
grande potenziale innovativo.
L’uomo si è mangiato
la Terra
Arte.tv
Nell’era che gli scienziati
chiamano antropocene,
emissioni di diossido di
carbonio, sfruttamento delle
risorse, rifiuti e riscaldamento
globale lasciano un’impronta
indelebile sul pianeta.
The great hack
Ne tflix
Dal Sundance 2019
un’immersione nel mondo
oscuro dello sfruttamento dei
dati personali, un’industria
globale da mille miliardi di
dollari all’anno, con
testimonianze inedite dai
diversi fronti dello scandalo
Cambridge Analytica.
Solitary
Rai Tre, giovedì 25 luglio
ore 0.05
In un carcere di massima
sicurezza statunitense i
detenuti più pericolosi sono
segregati 23 ore al giorno. Il
documentario segue il
percorso che dopo li riporta a
convivere con gli altri.
Soviet hippies
Sky Arte, mercoledì 24 luglio
ore 22.15
Negli anni settanta anche a est
esisteva una cultura
underground, come il
movimento hippy sovietico:
giovani che nonostante il
regime riuscirono a vivere in
modo alternativo e colorato.
Schermi
Ogni estate che si rispetti porta
con sé un tormentone latino e,
più di recente, una stramba
sfida da filmare e condividere
in rete. Nel 2014 a
ossessionarci furono Bailando
di Enrique Iglesias e la ice
bucket challange, che
prevedeva secchiate d’acqua
ghiacciata in testa. Per il 2019
non sappiamo quale sarà la
canzone più trasmessa nelle
spiagge, ma è chiara la gara
online: si chiama bottle cap
challenge e per vincere si deve
svitare il tappo di una bottiglia
con un calcio volante. Dopo le
prove di calciatori come Zlatan
Ibrahimović e Paul Pogba, con
l’hashtag #bottlecapchallenge
spuntano sui social le prime
testimonianze di utenti
decisamente più creativi, che
usano tavole da wakeboard e
alettoni di auto sportive.
Gaia Berruto
Documentari YouTube
Netflix, 6 episodi
Nella serie The last czars uno
degli aspetti più ridicoli dei do-
cumentari storici, cioè le rico-
struzioni, raggiunge nuovi in-
sospettabili abissi. Incredibili
somme di denaro sono state
spese per orribili posticci, su
cui svetta la barba di Rasputin.
Eppure ogni tanto saltano fuo-
ri degli esperti per spiegarci
cosa stiamo vedendo, come se
le ricostruzioni fossero inutili,
per esplicitare che lo zar era
come il capo di stato maggiore,
il primo ministro e il papa mes-
si insieme. Ma a volte, come
nel caso della scena con Ra-
sputin e la contadina, sembra
quasi che i produttori vogliano
prendersi in giro da soli.
The Times
Serie tv
Lo zar spiegato bene
La sfida
dell’estate
Prima inforcò il telescopio, ma
si vedeva poco. Allora accese
la tv. Paolo VI seguì l’allunag-
gio da comune spettatore. Il
pontefice, che dei segreti cele-
sti si presumeva fosse l’unico
custode, salutò l’impresa con
tono laico: “Non è un sogno
ma è la fantascienza che di-
venta realtà”. Aprì le braccia a
benedire lo schermo, finestra
di un Angelus rivolto a un pub-
blico planetario. Nelle stesse
ore, dagli Stati Uniti, Piero An-
gela chiedeva agli operatori di
ignorare i monitor con le ma-
novre spaziali e di inquadrare i
volti della gente, i loro sguardi
incantati come nelle illustra-
zioni di Norman Rockwell. La
tv divorò lo sforzo ingegneri-
stico della Nasa. “Il percepito
vinse sul reale”, dirà Margheri-
ta Hack. Le telecamere, i colle-
gamenti radio, l’Apollo 11, il
talk bisticciato tra Ruggero
Orlando e Tito Stagno, il set
sabbioso, gli astronauti che
galleggiavano maldestri. La di-
retta tv strappò la Luna al mi-
stero di santi e poeti. Scriverà
Giorgio Manganelli, criticando
la retorica della mondovisione:
“‘Questo piccolo passo inau-
gura...’ e non ricordo più bene
cosa inaugurasse; certamente
c’entrava il futuro, l’umanità, il
progresso, la scienza, il benes-
sere, la moralità. Il tutto spie-
gato da un militare in carriera.
Era una frasaccia banale e sco-
lastica [...] pensata in funzione
televisiva; giacché come una
volta la storia assumeva la po-
licroma grazia delle vetrate
chiesastiche, oggi si racchiude
e minimizza nello schermo
grigiastro del televisore”. u
Allunaggio in mondovisione