International Kung Fu Magazine – July 2019

(sharon) #1

Il padre di nome Johnny, figlio di Carlo Biotti, giudice Presidente del Tribunale di Milano e Consi-
gliere di Amministrazione della squadra di calcio Milan, è un istruttore di Ju-Jitsu e consulente di
massima sicurezza per il governo italiano, che lo inizierà alle arti marziali.
Paolo Biotti si avvicinerà poi al Karate, prima con i dirigenti di un importante gruppo industriale
giapponese appena arrivato in Italia negli anni settanta e amici di famiglia, e poi nei Dojo CSK
del Maestro Shirai.
Costrinse i suoi genitori a scegliere una scuola privata dove poteva, durante la lezione vestire il
judogi e recarsi in palestra a praticare Judo nelle cantine della Scuola. Ma Paolo Biotti ama il
combattimento vero e totale, e anche i tornei di semi contact facevano vivere in lui il combatti-
mento con troppe limitazioni, la sua teoria era che non esisteva uno stile più forte di un altro, ma
un uomo più forte di un altro uomo, e da ogni stile si doveva trarre ciò che c’era di meglio.
Il combattimento non doveva avere troppe limitazioni, insomma fin da ragazzino cercava quelle
che oggi sono diventate le MMA.
“Ho sempre amato il grappling fin da piccolo, era il mio gioco preferito, del resto anche i cuccioli
degli animali iniziano ad imparare a combattere tramite il gioco, ma amavo anche la boxe e i
calci del Karate Kyokushinkai, non trovavo una formula che potesse unirli”. Cosi Paolo Biotti inizia
la sua ricerca che lo porta a provare il Full Contact, allenandosi anche con Ennio Falsoni, ma
cerca qualcosa di più, mancava la possibilità di colpire sulle gambe. E trova la Savate, la prima
volta vede un match di Savate a Parigi, dove i suoi nonni Amedeo e Aldo Natoli risiedevano e
praticavano boxe francese insieme alla scherma, come era di moda tra molti nobili e letterati
francesi del passato, tra cui Lord Byron, Dumas padre, Gioacchino Rossini, e cerca la Savate a Mi-
lano, trovando i 3FG, un gruppo di giovani ragazzi che avevano creato un network di palestre con
Carlo Di Blasi. Paolo è il più piccolo e il solo ragazzino, ma inizia subito a combattere in palestra
in durissimi sparring a contatto pieno, la sua abile tecnica e determinazione gli consentono di
affrontare atleti agonisti adulti, ma non ha quasi mai la meglio, riportandone spesso gravi segni.
Ancora bambino, dotato di una scioltezza articolare e di una tecnica non comune, lo si vede fare
sparring con Billy Superfoot Wallace mentre Linda Lee, la moglie di Bruce Lee lo guarda per ore
a Milano, seduta per terra sul tatami. Si allena con Richard Sylla e Andrè Panza a lungo tra l’Italia
e la Francia, tra Parigi e Strasburgo, dove amico degli alti ufficiali della Legione Straniera si reca
spesso con il suo amico scomparso Carlo Fidigati. Poi il pugilato.


Carlo Biotti, Board Member and General Counsel of MIlan
Champion of Europe in MIlano Arena, 1969
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