La lodevole guardia carceraria
In quei giorni capitò un altro episodio davvero emozionante, e riguardò una delle magnifiche
guardie carcerarie che hanno sempre dimostrato grande professionalità, disponibilità, sensibilità, e
persino compartecipazione ai drammi che vivevano i detenuti, sia in carcere che in ospedale.
Ancora oggi quando ripenso alle guardie carcerarie addirittura mi commuovo e sono certo che avrò
per tutta la vita un ricordo splendido di questi grandi eroi della Patria! Li definisco così non solo
perché amo tutte le forze dell’ordine da sempre - sin da quando ero bambino infatti da piccolo mi
vestivo con i loro abiti professionali e giocavo con le macchinine delle volanti della Polizia e delle
gazzelle dei Carabinieri - ma perché risultano tra i pochi rimasti, con un ruolo istituzionale, a
rappresentare l’orgoglio nazionale ed il sogno di un paese efficace ed umano nello stesso tempo!
Infatti la comprensione e disponibilità che riservavano ai detenuti, tutti, anche ai più pericolosi, era
davvero encomiabile ed addirittura commovente.
Una volta avvertii una tale sofferenza fisica - aggravata da un certo sconforto per i nuovi farmaci
che non mostravano l’efficacia auspicata e non solo non riuscivano a curare la fibrillazione ma
addirittura la aggravavano - che un poliziotto per confortarmi aprì la cella e mi chiese se stavo bene
e se avevo bisogno di qualcosa.
Io rimasi sorpreso perché fu davvero un bel gesto, e gli risposi: “no grazie, appuntato, non sto
molto bene però non ho bisogno di nulla, grazie di cuore!”.
Lui, che era di Cava dei Tirreni vicino Salerno, mi disse: “dottò, noi siamo qui per voi detenuti, e
facciamo di tutto per aiutarvi, per supportarvi in questa difficile esperienza, e sappiate che siamo
anche noi come carcerati, voi dentro la cella e noi fuori! Dobbiamo sempre obbedire a regole
ferree! La vita non è facile neanche per noi che corriamo tanti rischi!”.