NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Avendo ancora un briciolo di forze riuscii a posare il dito indice della mano destra sulle mie labbra
sfiorandole molto leggermente nel tentativo di emulare il bacio amorevole della Madonna, quello
che mi salvò da ragazzo in occasione del Sogno Santo, per farle capire di cosa avevo bisogno per
non morire!!


Quello era l’unico gesto possibile, l’unico consentito, ed avrebbe potuto salvarmi la vita!


Sfiorai le mie labbra dolcemente, diverse volte, molto lentamente, pochi millimetri alla volta, con
gli occhi chiusi, i riflessi lentissimi, la mente offuscata, un’intensa bradicardia, ed una chiara
sensazione di morte imminente.


Mentre sfioravo le labbra pregavo ripetutamente nella mia mente: “Ave Maria, Ave Maria, Ave
Maria, Ave Maria....” , velocemente, ansiosamente, disperatamente, e senza riuscire a completare
tutta la preghiera perché non avevo alcuna forza per farlo, neanche soltanto col pensiero.


Il gesto di accarezzare le mie labbra mi teneva ancora in vita, quel leggero gemito di dolcezza
infinita ed estrema, nel più totale ed immenso abbandono alla Madonna, mi teneva ancora vivo.


Era l’unica fonte d’Amore in un oceano di crudeltà che aveva devastato la mia vita.


Stavo morendo, questa era la sensazione dominante nel mio corpo, che ad ogni secondo che
trascorreva perdeva energia e coscienza, affievolendosi ulteriormente ogni percezione sensoriale.
L’ultima parte del corpo ancora sensibile erano proprio le labbra che avvertivano il dito della mia
mano destra sfiorarle, e tutta la mia esistenza si aggrappò solennemente a quella carezza infinita ed
all’invocazione dolcissima e soave “Ave Maria” ripetuta nella mente all’infinito.
Ad un certo punto non ebbi più le forze, esaurii l’ultima energia vitale, e la mano si fermò
lasciandomi presagire la fine della mia esistenza!

Free download pdf