La risposta è drammaticamente semplice: perché esistono il male e l’inferno anche sulla Terra, e
possono prendere il sopravvento nell’animo di certi esseri incapaci di riconoscere l’esistenza
dell’Amore.
L’umanità tende ad isolare i più sfortunati ed incapaci, ma l’emarginazione genera ulteriormente
odio, sofferenze, ingiustizie, terreni molto fertili per il male.
Ecco allora individuata l’esigenza primordiale dell’umanità per sconfiggere ogni male: far scoprire
ai più sfortunati l’Amore di Dio, insegnar loro la Fede, integrarli nelle attività lavorative ed
assicurar loro la giusta dignità.
Quando un essere sfortunato viene salvato dall’odio diventa capace di vivere i suoi Amori Infiniti,
anche in assenza di Fede, ed inizia il suo personalissimo percorso verso la salvezza eterna.
Ecco l’importanza enorme e sublime degli Amori Infiniti.
Le fiammelle che generano la Luce della Vita Eterna, e della gioia vera nella vita terrena.
E’ questa la vera battaglia dell’umanità, la stessa che ha compiuto anche San Paolo, sempre Lui,
Santo meraviglioso immerso nella Luce Sconfinata di Dio.
Nella lettera a Timoteo riferisce di aver “combattuto la buona battaglia”, ed è ciò a cui
auspichiamo anche noi Cristiani, tutti, nel nome del nostro Adorato Dio: “Quanto a me, il mio
sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho
combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la Fede. Ora mi resta solo
la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno, e non solo a me,
ma anche a tutti coloro che attendono con amore la Sua manifestazione”.
Chiunque abbia vissuto tribolazioni, sofferenze ed ingiustizie, patite e sopportate nel nome
dell’Amore di Dio, conosce il significato di quelle Sante parole.
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