Seguirono negli anni altre crisi che divennero via via sempre più frequenti, ed ogni volta mi
rendevo conto che le sensazioni strazianti che mi dominavano erano le stesse che si provano sul
punto di morte. E’ proprio così, infondo, che si muore, nella maggior parte dei casi.
La fibrillazione così violenta mi ricordava che la vita è così, che non dipende da noi, che esistono
energie sovrannaturali che governano la nostra esistenza e non ci chiedono un permesso preventivo
quando decidono di sovrastare ogni cosa.
Tutte le malattie quando arrivano non chiedono mai un’autorizzazione, irrompono e ci obbligano a
difenderci, ad espellerle dal nostro corpo, ma sono pochissime quelle che, come la mia violenta
fibrillazione atriale, ti fanno vivere ogni istante come se fosse l’ultimo, come se la morte ti stesse
prendendo proprio in quel momento! Ogni secondo che passa si avverte questa sensazione e ci si
trova sempre innanzi ad un baratro, ad una sorta di roulette russa che potrebbe all’improvviso
cancellarci dalla faccia della terra, così, senza drammi, senza problemi, senza proclami.
Quasi tutte le esperienze di fibrillazione acuta, quando sono “a risposta ventricolare rapida” come le
mie, ti conducono in un altro mondo, una dimensione dove si avverte la morte molto vicina.
Quando arriva la fibrillazione si impadronisce totalmente del mio corpo ed avverto la presenza di
un’energia estranea enorme che è penetrata nel mio cuore, senza alcun preavviso e spesso senza
motivazione, proveniente chissà da dove e inviata chissà da chi, per distruggere ogni mia certezza,
ogni mia serenità, ogni mia gioia, ogni mia forza.
E’ una malattia dalle caratteristiche davvero uniche, richiede grandi energie fisiche, psichiche e
spirituali per poter essere gestita, accettata e controllata, ed anche per superarla perché non se ne
conosce mai la durata. E’ una battaglia che non si sa quando dover iniziare perché si può scatenare
all’improvviso, né quando potrà terminare perché può durare da pochi minuti a giorni interi!
Anche la frequenza delle crisi è sconosciuta, possono arrivarne 3 o 4 a settimana o anche più,
oppure concedermi tregue per lunghi periodi per poi ripresentarsi con maggiore crudeltà.
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