E’ un vero Miracolo l’esperienza della vittoria del mio corpo, e della mia Anima, sulla fibrillazione
così violenta, così spietata. Infatti è divenuta un rito che inizia nel mio corpo ma coinvolge subito la
mia più intima risorsa: l’Anima, divenendo occasione di redenzione dai peccati, e donandomi una
sensazione di vera Resurrezione.
Per quanto ricca di spiritualità, comunque, la fibrillazione resta una malattia impegnativa e richiede
tante virtù per essere gestita e sconfitta ogni volta che si presenta.
Si tratta pur sempre di una battaglia tra la vita e la morte, ed io non mi tiro mai indietro quando si
tratta di lottare, non l’ho mai fatto nella mia vita.
Avendo instaurato col destino, negli ultimi 30 anni, una vera battaglia per la sopravvivenza, in
relazione sia alla malattia che a tutte le ingiustizie sociali che ho dovuto subire, ho imparato a vivere
la fibrillazione con irruenza quando è necessario.
Ultimamente infatti ho raffinato l’arte militare di un vero soldato, di un uomo che prima di tutto
deve svolgere il ruolo di padre e come tale dev’essere al di sopra di ogni limite e di ogni problema,
anche di salute, ed oggi infatti la fibrillazione non mi fa più tanta paura, ed a volte reagisco persino
con vigore e rabbia. E le parlo continuamente, la tratto come un vero nemico.
Alla mia età, e dopo aver subito per decenni le sue invadenze, a volte quando si presenta sono già
sopraffatto da altre problematiche sociali, professionali, economiche, affettive, e non ho il tempo né
la voglia di dedicarmi a lei, per cui reagisco molto male per farle capire che non è la benvenuta.
Dovendo impegnarmi integralmente, al massimo delle mie forze psichiche e fisiche, alla risoluzione
degli ennesimi drammi professionali, la affronto a viso aperto, reagisco arrabbiato e lei risponde
umiliandomi ancora di più, debilitandomi con inaudita violenza, inveendo senza alcuna pietà!