Non a caso una delle prime frasi che pronunciò San Giovanni Paolo II, una volta eletto Papa, fu
proprio: “Non abbiate paura, aprite anzi spalancate le porte a Cristo!”.
Questo Sacro messaggio, per il quale il Santo Padre scrisse anche un libro, vale per tutti, invitandoci
al coraggio di vivere e trasmettere il Vangelo.
Anche le malattie, quindi, sono una grande occasione per vivere la Fede, anzi forse l’unico senso
che possiedono è proprio questo, anche perché l’alternativa sarebbe una triste spiegazione opposta
cioè che provengono dal male e quindi sono tutte demoniache.
Esiste un profondo parallelismo tra la malattia e la Fede, perché entrambe arrecano sofferenze,
dolori, dubbi, incertezze, solitudine, desolazione, ma una volta giunta la guarigione si generano
sorrisi, gioie, entusiasmo, rinascita.
E la Fede infondo è anche una guarigione per l’Anima.
In effetti nel nostro percorso di vita dovremmo riservarci il tempo giusto per capire l’Amore, per
comprendere la Fede, le passioni, i sentimenti, e se non lo facciamo non viviamo totalmente,
conduciamo una vita in affitto e non ne saremo mai proprietari per l’Eternità.
Lo scopo nella vita dei Cristiani è essere proprietari, oltre che della vita stessa, anche di ogni altra
passione, come le malattie ad esempio, per trasformarle in strumenti di Fede.
Entrambe, malattia e Fede, sono quindi grandi occasioni per incontrare Dio, conoscere sia le Sue
Passioni che il Suo Amore infinito, ma per comprendere questa verità occorre coraggio.
In fondo tutti i Santi ed i Beati sono stati prima di tutto dei coraggiosi straordinari, alcuni
scegliendo esplicitamente di morire per Gesù, per il Suo Amore Infinito.
Ed il più coraggioso in assoluto è stato proprio Cristo che ha accettato di morire in Croce per noi.
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