In quest’ottica iniziai a programmare la mia vita professionale, auspicando di avere mezzi
economici a disposizione sia per concretizzare le grandi opportunità che le mie capacità avrebbero
potuto offrirmi, sia per poter gestire al meglio le grandi limitazioni che la malattia avrebbe potuto
arrecarmi in futuro.
Non credevo, quindi, che i vari progetti di vita operativa, professionale e produttiva avrebbero
potuto allontanarmi dalla Fede, come è poi parzialmente accaduto.
La produttività professionale, l’essere molto impegnato nel lavoro, credevo mi aiutassero a
prevenire i problemi che avrei potuto incontrare in futuro per colpa di varie forme di sofferenze di
cui ero già vittima.
Eh già, le sofferenze, sempre in primo piano nella mia vita, sempre in agguato tutti i giorni, una
volta per le malattie, una volta per i soprusi giudiziari, una volta per le mortificazioni sociali, una
volta per le difficoltà economiche! Altre volte, in occasioni particolarmente tragiche, queste
afflizioni mi piombavano addosso tutte insieme!
Ho vissuto per 30 anni così, quasi ogni giorno così, sempre pronto a buscarle da tutte le parti.
È il caso, infatti, a questo punto del libro, di iniziare ad accennare alle sofferenze, e soprattutto alla
Fede che mi ha salvato, prima di descrivere le ingiustizie incredibili ed il martirio sociale che ho
subito per oltre un quarto di secolo.
Per comprendere meglio la sequenza impressionante di sofferenze che ho dovuto subire a causa di
una serie di ingiustizie incredibili, è opportuno capire quali erano le mie riflessioni principali sulla
Fede che mi ha salvato proteggendomi da quello che, altrimenti, sarebbe stato un annientamento
totale della mia esistenza.
Oggi questo lunghissimo periodo di sofferenza lo reputo concluso perché “tutto è compiuto” in
quanto ho vissuto l’Ultimo atto descritto alla fine del libro, ed avverto chiaramente che proprio la
stesura di questo primo libro testimonia l’inizio della mia rinascita.