NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Probabilmente proprio per questo decise di starmi vicino, di aiutarmi.
Divenne la mia donna in breve tempo e mi fece sentire accudito e coccolato.
Nei primi mesi non le parlai del progetto dei locali di ristorazione perché non capitò occasione, ma
un giorno lei ascoltò una mia conversazione con potenziali soci e subito dopo, con mio grande
stupore, decise di partecipare alla bella iniziativa, studiando nei giorni successivi come poter fare.
Avevo il socio in casa e non lo sapevo! Decidemmo quindi di fare un mutuo di 100 milioni di lire
presso una banca locale, e ci vollero mesi per portarlo a termine pur essendoci affidati ad una
agenzia finanziaria specializzata. Gli auspici però erano buoni, la nostra relazione era salda,
vivevamo insieme a casa sua, i progetti erano ottimi così come i locali davvero interessanti anche se
necessitavano di lavori edili, di ristrutturazione ed adeguamento ai progetti.
Malauguratamente alla fine dei lavori durati un semestre circa, dopo aver speso tutti i soldi del
mutuo, e con i primi locali ormai pronti per l’inaugurazione, l’ufficio Annona del Comune di
Salerno in quel periodo non fu operativo per quasi un ulteriore anno, non essendo stata ancora eletta
la commissione, e quindi non ottenemmo l’autorizzazione commerciale fino a quando non fu
nuovamente operativa!! Pensai ad una sfortuna terribile, ma anche ad una possibile forma di
boicottaggio da parte dei ristoratori adiacenti, preoccupati per la possibile perdita di clientela, che
con le loro amicizie avrebbero potuto effettivamente far bloccare l’Annona. Uno di questi era anche
un noto delinquente, un mafiosetto che faceva tremare tanta gente e probabilmente anche alcuni
dipendenti del Comune. Ma nessuno saprà mai la verità.
Fummo costretti ad attendere quasi un anno, un periodo lunghissimo ed estremamente doloroso
perché, pur avendo investito bene i soldi del mutuo, eravamo esposti nei confronti della banca e di
qualche fornitore con cui concordammo di saldarli con agli introiti dell’attività che avremmo
dovuto aprire nel giro di pochi giorni se l’ufficio Annona fosse stato operativo.
In pratica eravamo bloccati senza poter trovare alcuna soluzione.

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