NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

di sognare, la forza di sognare, ma non credo che potrei mai essere in grado di riprendere gli studi,
non ho più vent’anni, non sono più un ragazzo. Come potrei mai riuscire? Sarebbe un’impresa
impossibile, potrei darti grandi delusioni!”.


Ma lui, ancora più determinato e stavolta ricorrendo al suo classico sorriso entusiasta - grazie al
quale sono cresciuto felice per tutto il periodo, meraviglioso, della mia infanzia - e con gli occhi
spalancati e felici per l’incredibile prospettiva di rinascita che immaginava per me, ed anche perché
cosciente della sua forza persuasiva nei miei confronti, aggiunse: “ No Giò, ce la puoi fare, hai
superato in questi anni difficoltà e sofferenze molto più grandi di quelle che potresti incontrare con
la ripresa degli studi, anzi studiare in questa fase per te sarà facilissimo perché vieni da anni di
dure torture! Studiare è lo sforzo minore che puoi compiere oggi, sarà una passeggiata per te che
sei stato capace di impegni ben più importanti per sopravvivere a tutto quanto hai dovuto subire e
stai subendo ancora! Immagina la tua vita di colpo libera da tutte le angosce! Vai a vivere a Napoli
in un bel quartiere vicino alla Università, non sarai più costretto ai lunghi viaggi da Salerno, sarà
tutto bellissimo! Ce la farai, ce la faremo!”.
E strinse i pugni sorridendo, in segno di forza e fiducia!!


Quell’incredibile entusiasmo che aveva preso il sopravvento sulla solennità delle sue prime parole,
mi commosse ancor di più, ed abbassando lo sguardo, in pochi ma interminabili secondi, pensai tra
me e me: “ma quanto è grande mio padre, quanto è immensa la sua purezza d’animo! Come fa ad
immaginare una vita serena per me che sembro ormai destinato alla dannazione eterna tra soprusi,
inefficienze ed ingiustizie tutte Italiane? Magari potrei andare a vivere all’estero per sempre, forse
così potrei davvero salvarmi, ma non ho i soldi per partire ed abbandonare per sempre il Paese.
Però i sogni di mio padre sono davvero sorprendenti, e non voglio farlo soffrire, per cui ci dovrò
riflettere anche se conosco già l’esito finale: non posso compiere miracoli.”.

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