Mi guardavo intorno lentamente, scrutavo i marmi, gli affreschi, le candele accese, e mi chiedevo:
“ma cosa mi accomuna a tutto questo? Io non sono un Santo, né un Angelo, ed in verità nemmeno
avrei diritto ad entrare in una Chiesa ed avvicinarmi al Buon Dio perché sono soltanto un povero
illuso, un ingrato che nella vita cerca solo la ricchezza, il successo personale, la bella vita!”.
Nonostante questa triste presa di coscienza, che rappresentava la realtà della mia esistenza
quotidiana, avvertivo che il Signore mi voleva li, affianco a Lui, nella Sua casa, per pormi io stesso
delle domande, per scavare nella mia vita, per cercare di comprendere cosa volesse da me.
Soprattutto per lasciarmi andare alle emozioni più dolci, a sogni impossibili, a sensazioni celestiali.
Avevo assolutamente bisogno di rivivere sentimenti spirituali soffocati in anni di persecuzioni!
Decisi, finalmente, di sognare ad occhi aperti, di lasciarmi andare a lunghe fasi di apnea spirituale,
di assenza dal mio corpo, di esplorazione dell’ignoto, durante le quali avvertivo che qualcosa di
magico avveniva: la mia Anima si staccava dai miei pensieri ossessivi e dalle malefiche angosce per
svolazzare felice nella Chiesa, librare tra gli archi, i quadri, gli affreschi di Dio e della Madonna,
l’Altare, come in una danza estatica e sublime che soltanto in quelle occasioni poteva compiere!!