Era accaduto sempre nella mia vita e quindi anche stavolta non avevo alcun dubbio che si
verificasse.
La mia Fede, anche se un po’ soffocata ed esercitata soprattutto in certi momenti dolorosi della vita,
si manifestava anche in una flebile speranza che risiedeva negli angoli più remoti della mia Anima,
un lumicino sempre acceso anche se tutto intorno regnava l’oblio più assoluto.
Una fiammella tenuta in vita dai brani celestiali del Coro della Diocesi di Roma che mi hanno
sempre condotto spiritualmente nelle braccia amorevoli del Signore, lasciandomi andare ad un
abbandono totale nelle Sue mani, ed insegnandomi il senso vero della vita, esattamente come
avviene durante la Santa Messa.
L’ascolto di quei brani divenne un rito mistico, un viaggio verso un mondo spirituale segreto, dove
abitavamo soltanto io e la mia Anima, e dove potevo avvertire molto più vicini il Buon Dio, la
Santa Madre Maria, e persino i Santi.
La forza spirituale che ne traevo era immensa perché accresceva dentro di me la conoscenza, la
presenza, ed il desiderio dell’Amore di Dio.
Inoltre un ruolo straordinario per la mia esistenza lo aveva avuto, e lo ha ancora oggi ovviamente,
San Giovanni Paolo II che morì proprio negli anni nei quali si consumavano le mie tragedie a Roma
e la sua immensa spiritualità si avvertiva anche dopo la sua dipartita.
Un brano musicale che lo ricordava a tutto il mondo era “Jesus Christ You are my life” che è stato
un po’ come la colonna sonora della vita di tutti quelli che, giovani o no, amavano Karol e lo
ameranno per sempre, infatti lo sento ancora profondamente mio, mi appartiene dal profondo del
mio cuore.