Per questo quando mi vide pronunciò quella frase quasi a voce alta, per far comprendere alla sua
Anima che i figli e gli altri affetti le volevano bene, che la andavano a trovare spesso, e quindi
aveva raggiunto i Santi obiettivi di una vita: conoscere, testimoniare e generare l’Amore!
La sua mano mi sfiorò la guancia, poi la avvolse del tutto, ed avvertii il calore immenso che soltanto
la carezza di un madre può trasmettere.
Furono attimi d’Amore Eterno, Infinito, impregnati di una dolcezza solenne, straordinaria, sublime.
Anch’io presi le sue mani tra le mie e le trasmisi tutto il mio infinito Amore.
Anche le mie carezze, quindi, furono eterne, ed avvertii che le sue mani erano magre, fragilissime,
leggermente fredde, per cui tentai di riscaldarle massaggiandole continuamente.
Parlammo per qualche minuto serenamente, senza accennare alla malattia che stava per
accompagnarla nel suo ultimo viaggio verso il Paradiso anche se si capiva che ogni tanto prendeva
il sopravvento perché ad un certo punto, guardando al centro della stanza, mamma mi chiese chi
fossero quei bambini e che ci facessero proprio lì.
In realtà non c’era nessun bambino e quindi restai per un attimo interdetto, non seppi cosa
rispondere, e preferii continuare a parlare d’altro, distraendola. Chissà cosa avrà mai visto.
Alla fine della visita la salutai, ricolmandola di baci, ripromettendomi e promettendole che sarei
tornato di nuovo dopo qualche giorno.
Spesso però la vita corre via fugace, non ti concede un’altra opportunità, come se avesse fretta di
andare avanti, come soggiogata dal tempo, e non te ne fa rendere conto, infatti fu l’ultima volta che
vidi mia madre ma non lo compresi in quel momento.
Dio volle così.
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