L’ultimo viaggio di mio padre in Calabria
In quel periodo avvertii la necessità di dedicarmi periodicamente anche a mio padre, alle sue cure,
perché purtroppo le metastasi epatiche avanzavano nel tempo anche se la chemioterapia nelle fasi
iniziali sembrò avere un buon effetto riuscendo a contenerne la crescita.
Arrivò l’estate e presi in affitto una villa abbastanza grande a Paestum, al mare, per riposarci tutti
insieme, io mia sorella e mio fratello, ciascuno con la propria famiglia; eravamo tanti e mio padre si
ritrovò al centro di tutte le nostre attenzioni e del nostro immenso affetto.
Ricordo che, nonostante le vacanze previste si limitassero alla sola estate, meno di due mesi, feci
realizzare nella sua stanza tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno e che mancava, in particolare
impianti per la tv e per l’aria condizionata perché soffriva il caldo.
Lo coccolammo profondamente, tentammo di farlo divertire, gli preparammo le pietanze più buone
di cui andava ghiotto, e furono giorni vissuti molto intensamente, attimo per attimo.
Senza sapere, però, che sarebbe stata la sua ultima estate.
Indice