Avevo un vizio strano, soprattutto tra i 7 ed i 10 anni, che turbava particolarmente i miei genitori
perché non ne riuscivano a comprendere le motivazioni, ed a volte impressionava anche me nelle
poche occasioni nelle quali raggiungevo un buon livello di coscienza e vigilanza sul mio operato.
Infatti col tempo avevo imparato ad osservare il mio stesso comportamento per capirne il
significato, spesso del tutto sconosciuto, considerato che piombavo inconsapevolmente in
atteggiamenti strani, mi ritrovavo improvvisamente sovrappensiero e liberavo il mio istinto
lasciandogli fare tutto ciò che voleva. Estraniarmi dalla realtà era diventata un’arte che avevo
raffinato sempre di più al passare del tempo, e la mettevo in pratica piuttosto spesso perché mi
permetteva di provare un particolare piacere esistenziale che avvertito soltanto in quelle occasioni.
Come se la mia Anima - liberata dai lacci del conformismo quotidiano e della buona educazione che
necessariamente doveva governare sopra ogni atteggiamento - potesse finalmente esprimere
immagini, emozioni, parole, che altrimenti sarebbero rimaste nascoste nell’oblio.
Il piacere che provavo nel lasciarmi andare a interminabili fasi di sovrappensiero mi restava
impresso nel corpo e nella mente per lungo tempo, e mi permetteva di osservare il mondo intorno
con occhi diversi, con una calma e rilassatezza tali da rendere fantastico tutto quanto intorno a me.
La sensazione di libertà dell’Anima mi ricordava vagamente la stessa provata in occasione della
clamorosa scappata di casa, che fortunatamente finì con quello che erroneamente interpretai come
un trionfo degli affetti e dei sogni, ma che per i miei genitori invece fu un supplizio inverosimile.
Anche in questo caso, quindi, il lasciarmi andare al sovrappensiero, vissuto come un ennesimo
viaggio per liberare l’Anima, prometteva analoghi trionfi affettivi e sentimentali.
Analogamente alla scappata di casa, purtroppo, per i miei genitori invece si prospettavano altre e
nuove forme di angoscia e preoccupazione, infatti durante i momenti in cui mi estraniavo dalla
realtà disegnavo immagini strane e spesso incomprensibili.
gianni zito
(Gianni Zito)
#1