La Prima Comunione e la scoperta della Fede
Era mattina presto quando iniziai a prepararmi per il grande evento: la mia Prima Comunione!
La giacca sfavillante tutta bianca, così come i guanti, i pantaloni fortunatamente neri ma come
sempre “a zompafuosso”, come spesso diciamo noi campani quando vogliamo evidenziare,
sarcasticamente, che la piega è troppo alta e camminando lascia intravedere sia i calzini che le
scarpe. Nel mio caso oltretutto ero costretto, a causa dei piedi piatti, ad indossare calzature
grottescamente massicce, necessariamente ortopediche, che ricordavano per lo più i non lontani
tempi di guerra.
Mia madre evidentemente provava un tale piacere nel conciarmi in modo che potessi suscitare
ilarità che - quando si protraeva troppo a lungo come nel caso di un evento particolare tipo la Prima
Comunione - si sollazzava nel lasciarla evolvere in una misera ma benevola e fraterna compassione,
che mi veniva platealmente, indecorosamente e spietatamente trasmessa anche da altri parenti ed
amici, o addirittura semplici conoscenti!
Mia madre infatti era la prima a sorriderne, soddisfatta e bizzarra, obbligandomi a dover sopportare
un imbarazzo che a stento riuscivo a camuffare con la dovuta emozione per il sacro evento.
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