Il giorno dopo, nel pomeriggio, le accompagnai all’aeroporto di Napoli per il rientro in Marocco, tra
sorrisi di circostanza ed affettuosità condivise anche con la madre e la figlia.
Prima di salutarci al gate, nostro confine affettivo ogni volta che arrivava o ripartiva, e quindi luogo
di grandi emozioni nel bene e nel male, mi guardò sconsolata e disse con pacata consapevolezza:
“Gianni non sentirti obbligato nei miei confronti, forse il Destino ancora una volta non vuole che ci
sposiamo. Io sono serena perché sulla terrazza di Ravello, che era il nostro approdo finale, un
sogno coltivato da decenni, dopo aver visto quelle tue foto con quella ragazza, ed aver sofferto
molto, ho avvertito nell’aria la presenza consolatrice di mio padre - ed è capitato anche a mia
madre, ne sono certa - che così mi ha fatto comprendere che non era il caso di proseguire la
relazione con te che sei Cristiano. Se stavolta c’è la sua Anima dietro questa ennesima separazione,
la accetto con tutto il cuore e sono serena. Anche in questo caso però, come accaduto 22 anni fa,
intendo conservare la tua amicizia, vorrò sentirti spesso, perché non riesco a fare a meno della tua
presenza nella mia vita”.
Furono frasi meravigliose che, se pur con la morte nel cuore, condivisi completamente, anche per la
saggezza con la quale le aveva pronunciate, ed aggiunsi sconsolato: “Miriam niente e nessuno potrà
mai separarci, e sarà proprio Dio a vegliare su di noi. Non immagini quanto ti voglio bene,
nonostante la brutta figura delle foto di ieri. Tu sei parte di me, della mia unica vita, e non potrò
mai perderti, per nessuna ragione al mondo. Dio sa quanto ti amo, e sono certo che ci vuole tenere
uniti sotto un’altra dimensione. Per me oggi non si conclude nulla, dovrò riflettere a lungo per
capire davvero cosa Dio preferisce per noi. Ti chiamerò spessissimo, sarà un onore per me, e come
sempre ringrazierò Dio perche tu esisti, e per avermi permesso di amarti.”.
E subito dopo la baciai teneramente sulle labbra, prendendole il viso fra le mani ed accarezzandolo
continuamente. Le ammirai il volto e gli occhi per l’ultima volta dal vivo, poi scomparve dietro le
vetrate.
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