Come in tutti gli altri tentativi di far partire il mio progetto negli anni precedenti, infatti, nella fase
iniziale i soci massoni manifestavano sempre molto entusiasmo e tentavano, riuscendoci, di ottenere
i ruoli più importanti, ma stavolta feci attenzione a non cedere l’amministrazione e ad affidarla ad
un amico di Anna, un commercialista, che inizialmente sembrava capace di assorbire quel ruolo.
Nel tempo fu nominato un CdA, infatti, che aveva come amministratore delegato questo amico di
Anna e lei come presidente, nonché un rappresentante dei soci, un tizio anziano di Milano tanto
esperto quanto diabolico ed arrogante.
Uno dei massoni intrufolati aveva sempre manifestato la volontà di diventare amministratore
delegato al posto dell’amico di Anna, cosa che gli promettemmo come premio se avesse raggiunto i
suoi obbiettivi cioè seguire la direzione finanziaria e garantire all’azienda la disponibilità di tutte le
risorse finanziarie di cui ci fosse stato bisogno, e lui accettò.
In pochi mesi fummo accerchiati da soci massoni, senza rendercene conto, provenienti da varie
zone d’Italia, che aspettavano il momento migliore per bloccare l’azienda, vero loro obiettivo, e
generare azioni penali la cui responsabilità avrebbero fatto ricadere su di me. Erano proprio questi
gli obiettivi principali dei massoni da quando si era scatenata la battaglia tra me, povero e fragile
soggetto, unico e solo, e loro, migliaia di soggetti demoniaci, arroganti ed usurpatori. Alla lunga,
quindi, avrebbero bloccato ogni mio tentativo per non darmela vinta sulla buona riuscita del
progetto, simulando ogni volta azioni penali a mio carico per farmi accumulare condanne per anni
ed anni. Ad esempio se per ogni tentativo di far partire il mio progetto - che sarebbero riusciti a
bloccare sempre agilmente accusandomi anche di aver realizzato una truffa, denunciandomi tutti
insieme, diversi loro associati per far sembrare reali le contestazioni - mi avrebbero fatto rimediare
vari anni di condanne penali dai loro svenduti e corrotti magistrati, nei quattro tentativi complessivi
che misi in atto in quegli anni avrei subito complessivamente quasi una trentina d’anni di galera!