Ed iniziai a viverlo nel migliore dei modi, sognando ad occhi aperti e progettando tutto con
impegno e grande creatività.
Nei giorni e nelle settimane seguenti ultimammo il progetto architettonico, scegliemmo i fornitori,
invitammo amici e conoscenti a vedere da vicino la struttura ed il bellissimo progetto di
realizzazione di quello che sarebbe diventato il centro enogastronomico più grande, innovativo e
prestigioso della storia di Salerno.
In totale avremmo avuto a disposizione 1500 mq, tra interni ed esterni grazie anche a progetti edili
ulteriori relativi ad un opportuno soppalco ed al marciapiede allargato, ove sistemare in tutto 24
botteghe alimentari per servire centinaia di avventori, come al Mercado San Miguel di Madrid.
Inoltre nel progetto ero riuscito a ricavare circa 300 posti a sedere che invece la struttura spagnola
non possedeva, quindi avremmo potuto offrire servizi addirittura superiori. Oltretutto vi era un
grande parcheggio proprio innanzi il locale ove organizzare anche grande eventi esterni periodici.
Nel mio progetto, quindi, la struttura di Salerno avrebbe potuto offrire molti più servizi di quella
madrilena, e sarebbe stato giusto in considerazione soprattutto della rappresentanza della Dieta
Mediterranea conosciuta in tutto il mondo e nata proprio nella provincia di Salerno.
Iniziati i lavori edili in breve tempo a Salerno non si parlava d’altro, anche perché deliberatamente
decidemmo di far crescere sia l’interesse attorno alla nuova innovativa ed imponente attività, sia la
suspense sulla data di apertura, prevista nel giro di 4-5 mesi.
In effetti avremmo potuto aprire in pochi mesi di lavori di ristrutturazione, anche se il mio socio
perse tempo importantissimo in relazione alla pratica da presentare ad Invitalia, infatti tutto l’iter
era nelle sue mani considerato che l’amministratrice era sua moglie, come giustamente pretese
essendo il finanziatore principale del progetto.