locale per qualche anno, ma si vede che siete brave persone e potrei aiutarvi! Facciamo così, voi
mi pagate una bella sommetta ed io terrò buono il condominio che segue sempre tutte le mie
indicazioni, e chiudiamo qui la storia, cioè potete continuare i lavori, va bene? “.
Ovviamente noi ci opponemmo e rispondemmo che tutti i lavori erano in regola e, soprattutto, che il
pavimento asportato non era affatto in cemento armato altrimenti sarebbero state ben visibili sia la
rete di ferro nei frammenti disseminati nel locale, sia i suoi ancoraggi nelle mura perimetrali che
invece erano totalmente assenti!
Quel tizio estorsore, avendo preso atto del nostro rifiuto nel dover pagare somme a lui persona
fisica, non dovute in nessun caso, andò via minacciando di far bloccare i lavori ma noi eravamo
tranquilli perché sapevamo che tutto era in regola.
La mattina dopo raccontai l’accaduto al proprietario il quale, visibilmente scosso, mi descrisse la
situazione preesistente tra quel soggetto, la sua azienda, ed un noto politico del territorio, molto
importante, che era sfociata in decenni di lotte burocratiche su tanti fronti, anche giudiziari.
Si trattava di un problema molto serio in quanto sussistevano gravi attriti, da decenni, che avevano
causato relazioni pessime tra le parti, per cui dovevamo fare molta attenzione.
Mi riferì, soprattutto, quella che divenne la notizia più orribile e vergognosa di tutta la faccenda:
quel soggetto era un magistrato in pensione, ed era noto in città per le sue continue estorsioni a
danni di soggetti più disparati: aziende, imprese edili, privati!!
In passato aveva minacciato tanti soggetti, tutte divenute sue vittime giuridiche, di far bloccare i
lavori se non gli avessero pagato quanto chiedeva per il suo “silenzio” - richiesto anche in casi di
assoluta regolarità delle opere eseguite, come nel nostro caso - ed in effetti ne era veramente capace
avendo amicizie molto altolocate negli ambienti giudiziari!!