Il Settimanale 32

(Francesco CaccavellaNHp1fh) #1

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VENERDÌ 14 APRILE 2023

Napoli e la Campania


culle dell’industria


di settore con numeri


importanti e le solite


criticità: a cominciare


dai pochi posti barca


di Gianni Lepre

Non solo made in Italy: la nautica


da diporto volàno per il territorio


I


l 2023 è partito all’insegna del riscatto e
della valorizzazione del settore mare di
cui sia la pandemia da Covid-19 che la
crisi economica e geopolitica, avevano un
po fatto perdere le tracce. Ma la tenacia e la
buona volontà dell’industria italiana, insie-
me alle preziose fiere di settore, hanno ri-
aperto i battenti di un comparto che trova
nel mar Tirreno la sua ragion d’essere. In-
fatti, con la 49a edizione del “Nautic Sud”
di Napoli, una delle capitali più acclamate
della diportistica, il trend si è invertito e si
tornati a parlare di una delle filiere d’eccel-
lenza del made in Italy.
Nonostante l’eccellenza, però, è un dato
oggettivo il fatto che a Napoli continui ad
essere sottovalutato e sottostimato il set-
tore nautico, nonostante la forte volontà
delle istituzioni locali di ricucire il rappor-
to tra la città e il mare. Il sindaco Gaetano
Manfredi ha ultimamente sottolineato l’in-
teressamento dell’amministrazione citta-
dina alle criticità che colpiscono il settore,
in primis la penuria di posti barca che ren-
de tutto molto più complicato. Un fatto è
certo: il danno all’economia globale, e non
solo di settore, è enorme se consideriamo
anche gli indotti. La mancanza di ormeg-
gi sicuri e attrezzati nel golfo più bello del
mondo si è trasformato in un vero e pro-
prio handicap, basti pensare che su 10 po-
tenziali barche prodotte, 5 di esse non tro-
veranno ormeggio nei porti turistici citta-
dini. In questo caso, calcolare i danni è una
semplice operazione matematica se consi-
deriamo che una stagione, che in genere
dura sei mesi, costa per un’imbarcazione
media tra i 12 e i 15mila euro. Ovviamente
l’impasse non è solo economica, va ben ol-
tre intaccando anche il mercato del lavoro.
Ma andiamo per ordine, anzi, andiamo ai
dati, quelli che meglio fotografano quella
che è la débâcle economica. Come detto,
mancano all’appello circa 600 posti barca,
ciò significa in soldoni 300 milioni di man-
cate commesse; 6 milioni di mancati incas-
si per rimessaggio; 8 milioni il danno per la
carenza di ormeggi, con 11 milioni di man-
cati incassi sull’indotto del settore, quindi

danari sottratti alla ristorazione, alle strut-
ture ricettive, al commercio al dettaglio, in
pratica tutto l’indotto. Drammatici anche
i numeri che riguardano l’occupazione.
Sono 6mila i posti di lavoro persi per man-
cate commesse legate ai posti barca; 100
invece i posti derivanti dalla filiera, e un
altro centinaio quelli relativi al personale
di bordo, per un totale complessivo di oltre
6.300 posti di lavoro bruciati, insieme a 126
milioni di mancate retribuzioni.
La matematica non è un’opinione, e questi
sono numeri importanti per la città, una
ferita aperta nell’economia locale che, vo-
lente o nolente, ha il mare come centro di
gravità. Su questa linea la 49a edizione del
“Nautic Sud”, edizione 2023 organizzata
da Afina (Associazione filiera italiana della
nautica), ha inteso tra le altre cose concen-
trarsi sulla promozione del settore nautico
partendo proprio dall’impatto economico
che esso ha sul territorio. Infatti il salone
nautico della Mostra d’Oltremare, al di la
delle indicazioni sui trend di produzione di
imbarcazioni tra i 5 e i 25 metri, è stato un

momento di riflessione sui temi legati al
comparto con implicazioni dirette su turi-
smo, cultura, enogastronomia e artigiana-
to d’eccellenza.
La Nautica a Napoli è da sempre una leva
imprescindibile di sviluppo economico
e valorizzazione delle bellezze e dei pae-
saggi. Ma la marcia in più è rappresentata
dall’apprezzamento e dalla vicinanza del
ministro delle Imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso, che in una missiva al presi-
dente di Afina Gennaro Amato ha tenuto
a sottolineare: «La nautica rappresenta un
settore di punta del nostro made in Italy,
ancora una volta il genius loci italico riesce
a concentrare innovazione e tradizione,
artigianato e buon gusto in tutte le com-
ponenti del settore: meccanica, tecnologia,
design, mobile arredo e componentistica».
Il ministro ha poi continuato: «Siete un set-
tore composito, ma ciascuno di voi raccon-
ta il meglio dell’Italia che il governo da su-
bito si e impegnato a mantenere e poten-
ziare. In particolare, nella legge di bilancio,
oltre al rifinanziamento di misure da sem-
pre gradite alle imprese come i contratti
di sviluppo e la Nuova Sabatini, abbiamo
introdotto nuove iniziative a sostegno del
made in Italy». Urso ha poi concluso: «Il
ministero delle Imprese e del made in Italy
è la casa di chiunque abbia voglia di fare per
migliorare la nostra nazione che da sempre
punta sul mare come risorsa per crescere».
Con questi presupposti, Napoli e la dipor-
tistica possono stare tranquilli perché il
rilancio del settore è parte integrante dei
progetti governativi su impulso e rilancio
dell’industria localizzata, dove il mare as-
sume un aspetto preponderante. n
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