10 Giovedì 5 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Primo Piano Crisi d'impresa
Compensi da curatore
per chi gestisce la crisi
Gli importi per gli Ocri. Nella bozza di regolamento di Unioncamere
la liquidazione delle cifre da corrispondere ai professionisti
Giovanni Negri
Compensi tarati su quanto deve essere
corrisposto ai curatori. Massima riser-
vatezza del procedimento a tutela del
debitore. Misure protettive da moni-
torare anche in corso d’opera. Sono
questi alcuni degli elementi cardine
della bozza di regolamento sul funzio-
namento degli Ocri (Organismi di
composizione della crisi d’impresa ) in
corso di elaborazione da parte di
Unioncamere.
Sul fronte dei compensi, la bozza
prevede che:
in caso di mancata comparizione
del debitore, viene corrisposto il com-
penso minimo del curatore ridotto
del %, di cui la metà all’ufficio del
referente, responsabile della gestione
dell’allerta, e la restante metà suddi-
visa tra i componenti del collegio;
per la sola audizione del debitore,
il compenso minimo del curatore
suddiviso per un terzo all’ufficio del
referente e per due terzi tra i compo-
nenti del collegio;
per il procedimento di composizio-
ne assistita della crisi, i compensi e i
rimborsi previsti dal Dm / sugli
Occ, in quanto compatibili, tenuto
conto dell’attivo e del passivo del de-
bitore risultanti dai dati acquisiti dal-
l’Ocri (si veda la tabella a lato).
Gli importi da corrispondere al-
l’Ocri per i costi amministrativi e i
compensi dei componenti del collegio
sono concordati con il debitore con
preventivo proposto dal referente,
che regolamenta le ipotesi sulla base
delle informazioni già disponibili
«con espressa previsione degli im-
porti in caso che i parametri e l’impe-
gno successivo siano diversi da quan-
to poteva ragionevolmente ipotizzar-
si al momento dell’accordo».
In ogni caso, all’esito dell’audizio-
ne oppure una volta presentata
l’istanza sull’avvio del procedimento
o ancora, prima della conclusione del-
l’accordo del debitore, il referente ten-
ta di raggiungere un accordo sulle
spese e sul compenso con il debitore.
In mancanza di accordo i compensi, su
istanza della Camera di commercio,
prevede la bozza di regolamento, sono
liquidati dal presidente della sezione
specializzata in materia di impresa del
tribunale. Per questo, il referente, an-
che sulla base della documentazione
e della relazione sull’attività svolta da
parte del Collegio, mette in evidenza
l’impegno in concreto richiesto e gli
esiti del procedimento, sulla base di
una serie di parametri. In ogni caso di
chiusura del procedimento senza l’ac-
cordo con il debitore sul compenso, il
referente promuove il ricorso al presi-
dente del tribunale perché provveda
alla liquidazione del compenso.
I componenti Ocri sono tenuti a ga-
rantire la massima riservatezza. Tut-
tavia, potranno essere chiamati a ren-
dere l’attestazione sul progresso delle
trattative, l’attestazione di veridicità
dei dati aziendali, la segnalazione al
giudice che ha concesso o prorogato
le misure protettive che non è possibi-
le arrivare a una soluzione concordata
della crisi. I componenti del collegio
Ocri possono accedere, su autorizza-
zione del tribunale, ai dati e alle infor-
mazioni del debitore contenuti nelle
banche dati, nel rispetto della riserva-
tezza e per poter procedere alla atte-
stazione di veridicità dei dati azienda-
li, nel caso di richiesta di accesso del
debitore a procedure concorsuali.
Il referente deve assicurare l’asso-
luta riservatezza dell’«elenco nazio-
nale dei soggetti sottoposti alle misu-
re di allerta», garantendo che l’acces-
so all’elenco sia possibile solo per i
creditori pubblici qualificati.
Della bozza di regolamento fa par-
te anche una densa modulistica che va
dai modelli di segnlazione da utilizza-
re sia da parte degli organi di controllo
interno sia da parte dei creditori pub-
blici qualificati al modello di archivia-
zione e di presentazione dell’istanza
del debitore per la prosecuzione del
procedimento dopo l’audizione.
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ATTIVO REALIZZATO COMPENSO
Fino a
16.227,
dal 12%
al 14%
Oltre 16.227,
fino a 24.340,
dal 10%
al 12%
Oltre 24.340,
fino a 40.567,
dall’8,50%
al 9,50%
Oltre 40.567,
fino a 81.135,
dal 7%
all'8%
Oltre 81.135,
fino a 405.676,
dal 5,5%
al 6,5%
Oltre 405.676,
fino a 811.353,
dal 4%
al 5%
Oltre 811.353,
fino a 2.434.061,
dallo 0,90%
all’1,80%
Oltre
2.434.061,
dallo 0,45%
allo 0,90%
PASSIVO ACCERTATO (*) COMPENSO
Sui primi
81.131,
dallo 0,19%
allo 0,94%
Sulle somme
eccedenti 81.131,
dallo 0,06%
allo 0,46%
I riferimenti
Gli scaglioni dei compensi, in euro
(*) risultante dall'accordo o dal piano del consumatore omologato
LE CARTIERE DELLE FRODI
Le mani della criminalità
sugli attivi non distribuiti
La truffa. A
Milano la Procura
scopre truffa sui
creditori
irreperibili
A Milano arrestati
un ex cancelliere
e alcuni professionisti
È facendo leva su un “baco” della
Legge fallimentare, non corretto dal
Codice della crisi, che a un’organiz-
zazione criminale diventa possibile
accaparrarsi il totale di attivi non
distribuiti al termine delle procedu-
re fallimentari. Ed è un po’ la punta
di un iceberg criminale quanto sco-
perto dalla Procura di Milano che
ieri ha condotto all’esecuzione di sei
arresti tra i quali un ex cancelliere
del tribunale e alcuni curatori falli-
mentari e amministratori di società.
Nel dettaglio, sulla base dell’ar-
ticolo del Codice della crisi (che
riproduce l’articolo della Legge
fallimentare), per i creditori che al
termine della procedura non si
presentano o sono irreperibili le
somme dovute sono nuovamente
depositate presso ufficio postale o
banca. Passati cinque anni dal de-
posito, le somme non riscosse dagli
aventi diritto e i relativi interessi,
se non richieste da altri creditori,
rimasti insoddisfatti, sono versate
allo Stato. Il giudice, anche se è in-
tervenuta l’esdebitazione del falli-
to, su ricorso dei creditori rimasti
insoddisfatti dispone la distribu-
zione delle somme non riscosse fra
i soli richiedenti.
Un esempio chiarisce meglio:
procedura con milioni di attivo e
milioni di passivo; milione vie-
ne diviso tra cinque creditori insi-
nuatisi tempestivamente e soddi-
sfatti al per cento. La procedura
viene chiusa nel con un attivo
di milione non distribuito e depo-
sitato in cancelleria in quattro li-
bretti intestati ai creditori irreperi-
bili. Nel si fa vivo Caio, amico
del cancelliere che detiene i libretti,
e sostiene di aver comprato da Ti-
zio il credito di milioni che Tizio
(creditore irreperibile) vanta nei
confronti della procedura (esiben-
do un contratto di cessione del cre-
dito del in cui la firma di Ti-
zio, nel frattempo morto, è autenti-
cata da un funzionario del piccolo
comune dove risiede Caio).
Il tribunale libera a favore di Caio
il libretto di Tizio che, secondo il ri-
parto, doveva avere mila euro
(% del suo credito). Nel ,
qualche mese prima che il residuo
, milioni di euro venga incamera-
to dal ministero della Giustizia, Ca-
io fa una nuova istanza e, essendo
l’unico che si fa vivo, si prende an-
che gli altri mila euro dato che
ha un credito insoddisfatto di ,
milioni di euro. Con buona pace dei
cinque creditori (fornitori e dipen-
denti) che avevano un credito vero
(non soddisfatto per l’%) e che si
sono insinuati tempestivamente
dieci anni prima.
L’indagine di Milano, ma anche
quelle di altre Procure testimonia
un forte interesse di associazioni
criminali per gli attivi non distribu-
iti, contando sulla disponibilità di
funzionari pubblici o professionisti
in possesso di un dato certo sensibi-
le come quello sulla presenza di at-
tivi spettanti a creditori irreperibili.
—G. Ne.
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IMAGOECONOMICA
Incontro
proficuo. Il
presidente della
Piccola industria
di Confindustria,
Carlo Robiglio,
soddisfatto dopo
l’incontro con il
ministro della
Giustizia Alfonso
Bonafede sui
correttivi contro
la crisi d’impresa