Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 3 Marzo 2020 33


Toscana Rapporti


Sviluppo a due facce / . Nelle aree del Centro smaltimento difficile


Il rischio della gestione dei rifiuti


Sara Monaci


C’


è una Toscana che viaggia


a ritmi più veloci. È quella


centrale, rappresentata
dalle città e dalle province

di Firenze, Prato e Pistoia, fino ad arri-


vare ad una parte del Senese e del-
l’Aretino. Ma in queste terre dove la

produzione e l’export crescono, insie-


me all’occupazione, esistono anche
alcune criticità da risolvere. Due le

questioni fondamentali: la congestio-
ne dovrebbe spingere a maggiori in-

vestimenti in infrastrutture; la mag-


giore presenza industriale sta portan-
do ad una difficoltà nella gestione dei

rifiuti. Per la precisione, tutta la Tosca-


na è arrivata quasi al limite della sua
autonomia, ma in questa zona il pro-

blema dello smaltimento è più sentito.


La divisione tra centro e costa è


storica. Nelle province “forti” i due


settori che hanno fatto da traino sono
il farmaceutico e la moda, con

un’export che raggiunge i  miliardi
all’anno. L’occupazione è al %, il

dato più alto della regione, superiore


alla media nazionale. Il turismo vale
tra il  e l’% del Pil.

Ricorda il direttore dell’Irpet Stefa-


no Casini Benvenuti che «alcune
aziende importanti, come l’americana

General Electric, hannovisto momenti


di crisi e sono ripartite. Sono cresciuti
gli occupati, per quanto si tratti di po-

sti di lavoro fragili, dal part-time alle


partite Iva».
Firenze spicca come città più at-

trattiva, sia dal punto di vista indu-


striale che turistico. Ma è proprio in
questa zona che emergono i problemi

maggiori. Prima di tutto tra un anno la


discarica di Terranova Braccioli (Arez-


zo), di cui Firenze si sta servendo, arri-
verà al limite, e inoltre a Firenze non

c’è ancora un inceneritore. Questo sul


fronte dei rifiuti. Poi c’è la questione
delle infrastrutture, tra cui la tanto at-

tesa nuova pista dell’aeroporto. «Un


sistema infrastrutturale moderno ed
efficiente è indispensabile per avere

un territorio competitivo - dice Leo-


nardo Bassilichi, presidente della Ca-
mera di commercio di Firenze, mila

imprese iscritte. «Per questo stiamo


investendo circa  milioni nella For-
tezza da Basso, dove ha sede Firenze

Fiera, e sempre per questo motivo sia-


mo impegnati a sostenere la battaglia
per il potenziamento dell’aeroporto

Vespucci con la nuova pista – aggiun-


ge -. Ma è l’intera rete regionale d’in-
frastrutture che deve essere comple-

tata e ammodernata».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sviluppo a due facce / . Territori ancora troppo condizionati dal turismo


L’economia costiera resta fragile


Q


uella costiera è la Toscana


più “lenta”, dove il Pil cre-
sce meno e dove inevita-

bilmente gli impatti delle


crisi si fanno sentire di più. Si parla
principalmente delle province di

Grosseto, Livorno, Pisa e Massa Car-


rara. A quest’area si potrebbe ag-
giungere anche quella montuosa e

del Sud (la Maremma principalmen-


te). Qui storicamente, spiega il diret-
tore dell’Irpet Stefano Casini Benve-

nuti, le grandi aziende degli anni -


 erano a partecipazione statale.
Finito quel periodo l’occupazione ne

ha risentito, essendo una zona «me-


no creativa sotto il profilo imprendi-
toriale». Ed è questa la zona dove

ancora si continua a pagare di più il


prezzo dei mancati investimenti in
infrastrutture.

Il turismo è la caratteristica forte
della costa e del Sud della regione:

rappresenta il % (con punte fino al


%), a riprova di un’economia fragi-
le, legata alla stagionalità e anche agli

andamenti delle crisi delle emergen-


ze territoriali. In ogni provincia il tu-
rismo ha una sua potenzialità: più

ricco in Versilia, più “esperienziale”


in Maremma e nell’entroterra - un
modo nuovo con cui gli economisti

definiscono il trend degli ultimi anni,


che ha visto lo sviluppo di agrituri-
smi e la “ripopolazione” estiva di

vecchi centri storici dei paesi.


Le potenzialità di queste zone so-
no dunque legate al turismo. In teo-

ria, la posizione strategica di queste
province permetterebbe di sviluppa-

re le funzioni logistiche. Di particola-


re rilievo è lo sbocco sul Mar Mediter-
raneo. Non a caso la Regione Tosca-

na sta seguendo il piano Darsena Eu-


ropa dell’Unione europea, così da
migliorare la logistica portuale. E

non a caso proprio in questa zona, tra


Viareggio e Livorno, ci sono i leader
mondiali dell’industria degli yacht.

Mancano tuttavia le infrastrut-


ture stradali. Un esempio per tutti
è la Tirrenica, la Livorno-Civitavec-

chia, mai nata di fatto, tranne un
piccolo pezzo fino a Rosignano. Ora

si pensa di nuovo di rafforzare la


superstrada Aurelia. La storia va
avanti da  anni.

La geotermia, nonostante le op-


posizioni delle comunità nel Monte
Amiata, è di fatto stata valorizzata

per volontà dell’Enel. Secondo Casini


Benvenuti «è una ricchezza irrinun-
ciabile, che permette alla Toscana di

essere allineata ai parametri del-


l’energia verde richiesti dall’Europa,
e in prospettiva renderà la regione

più indipendente».


—S.Mo.
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Dati in miliardi di € (valori a prezzi correnti)


EXPORT


0

30

60

90

120


90,2


94,3


26,5


95,7


25,2


94,0


22,9


96,7 96,2


32,4


95,8


31,2


97,7


32,0


98,8


33,0


100,8


33,3


102,7


105,4


36,9


107,3


43,2


94,5


24,5


21,82


La russa Severstal acquisisce
le acciaierie Lucchini di Piombino

2005


Il gruppo gruppo
farmaceutico
Menarini acquisisce
il gruppo Invida
di Singapore

2011


L’anno boom del turismo in Toscana


2017


Il gruppo cartario
So€del inaugura
un mega
stabilimento
negli Usa

2018


PIL prezzi
correnti

86,96


I grandi marchi
globali del lusso
avviano la
produzione
a Firenze

2010


30,2


34,8


26,5


Il piano
paesaggistico
regionale frena
la crescita
del marmo
di Carrara

2015


Quindici anni di Pil ed export


Imprese.


Il presidente


della Camera
di Commercio

di Firenze,


Leonardo
Bassilichi.

L’impreditore


è al secondo
mandato

alla guida
dell’Ente

camerale


10%


L’INDUSTRIA
DELLE VACANZE
Il turismo è la
caratteristica
forte della costa e
del Sud della
regione:
rappresenta il 10%
(con punte fino al
20%), a riprova di
un’economia
fragile

65%


IL TASSO
DI OCCUPATI
Nelle province
forti della
Toscana il dato di
occupazione è più
alto della media
nazionale. Il traino
sono l’export
e il turismo
che vale tra il 7
e l’8% del Pil

Economista
del territorio.

Il direttore


dell’Irpet,
l’Istituto

regionale


per la
programmazione

economica


della Toscana,
Stefano

Casini


Benvenuti

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