it fortezza del musulmano finale

(Omar APGM9KbR1) #1
La fortezza del Musulmano حصن المسلم

Allāhumma zaīīinnaā bizīnati al-'īmāni, ūa i-j°alnā


hudātan muhtadīna.


O Allāh ti chiedo per la Tua conoscenza


dell'invisibile e il Tuo potere sulle creature di


farmi vivere fintanto Tu sai che la vita è la cosa


migliore per me e di farmi morire nel caso Tu


sapessi che la morte è migliore per me


1

. O Allāh ti


chiedo [di ottenere] il Tuo timore in ciò che è


invisibile a [me] e in ciò che [mi] è manifesto; ti


chiedo [di poter pronunciare] la parola della verità


che io sia soddisfatto o irato. Ti chiedo la


parsimonia nella ricchezza e nella povertà, Ti


chiedo una beatitudine interminabile, una


(^1) O Allāh ti chiedo per la Tua conoscenza dell'invisibile e il Tuo potere sulle
creature di farmi vivere fintanto Tu sai che la vita è la cosa migliore per
me e di farmi morire nel caso Tu sapessi che la morte è migliore per me:
questa frase esprime il rimettere ogni cosa [nelle mani di] Allāh, chiedendo a
Lui di scegliere il meglio in ogni circostanza, implorandolo per la Sua
conoscenza, che comprende ogni cosa, per il fatto che Egli, ad di sopra di tutte
le creature, conosce di ogni aspetto la parte intima e nascosta, come anche la
parte esteriore ed apparente, chiedendo a Lui per la Sua potenza a cui ogni
essere è sottoposto, e per il fatto che quando Egli decreta qualcosa nessuno si
può opporre ad Suo decreto. Questo, oltre al fatto che è risaputo che il servo
non conosce la conseguenza delle sue azioni e dove queste lo porteranno e per
questo egli è incapace di ricercare per sè un beneficio o di evitare un danno se
non con l’aiuto di Allāh e la Sua facilitazione. Il servo ha dunque sempre
bisogno del supporto del Sapiente, del Potente, al quale spetta ogni
perfezione, affichè corregga e migliori ogni cosa che lo concerne, perchè
scelga per lui il meglio ovunque sia. È per tale motivo che egli chiede:
“Dammi vivere fintanto Tu sai che la vita è migliore per me e fammi morire
fintanto sai che la morte è meglio per me”. Sempre per questo motivo è
ricordato nella sunnaħ che è vietato che il servo desideri per sè la morte dopo
essere stato colpito da una disgrazia.

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