Corriere della Sera - 13.03.2020

(Nancy Kaufman) #1


CorrieredellaSeraVenerdì13Marzo2020 25


Esteri


Maxi-retataUsacontro inarcos


Tonnellate di drogae500 arresti: smantellata la rete messicana dei Jalisco negli Stati Uniti


Il segnale della pericolosità
sta nei numeri dellaretata.
Centinaia di arresti,controlli
in tutti gliStatiUniti, seque-
stro di 22 milioni di dollari e
ditonnellatedinarcotici.
Obiettivo: ilcartello messica-
no diJalisco-NuevaGenera-
ción, diventatoilnemico
principale dell’anti-droga, la
Dea.
L’Operazione «Project
Python» è scattatacome tante
altre. Agenti in divisa e in bor-
ghese, sorveglianza dei target,
irruzione nella nottepercer-
caredi impedirelafuga dei
criminali.Un’indagine durata
sei mesi durante i quali sono
finite incarcereo incriminate
oltre500 persone, partedi
un’offensivapiù ampia. Se-
condo lefonti ufficiali la ma-
gistratura ha puntatoallo
smantellamento, alcontrasto
ealla neutralizzazione di nu-
clei ormai presenti all’interno
deiconfini americani, avam-
posticollegati alregno degli
stupefacenti.
Radicato profondamente in
24 dei di 32Stati messica-
ni,ramificazioni globali quan-
to profonde, ilcartello diJali-
sco si è imposto all’attenzione
attraverso le sue azioni. Ha
lanciato la sfida e gli america-
ni l’hanno raccolta.Ibanditi,
negli ultimi anni, si sono
mossi per sottrarreterreno al-
le organizzazioni rivali, in
particolarequella di Sinaloa,
ancoraforte, ma alle prese
concontrasti interni dopo la
caduta di El Chapo, oggi in
prigione in Colorado. Proprio
in questi giorni vi è stata una
nuovafiammata nella faida
tra i seguaci del figlio del pa-
drinoegli uomini del Mayo
Zambada, altra figura storica.
JaliscoèguidatoNemesio

Oseguera Cervantes, dettoEl
Mencho.Uomo risoluto,con
pesanti precedenti penali ne-
gliUsadovehatrafficato, ha
creatouna strutturaconca-
ratteristiche paramilitari e un
braccio mediatico che diffon-
de video, fa propaganda, lan-
cia minacceagli avversari. I
gruppi di fuocohannoteso
imboscateditipo militare
contro le stesseforze armate.
In un’occasione hanno anche
abbattutounelicottero:di-
mostrazione di potenzaresa
ancora più visibile da un arse-
nalerobusto, simileaquello
dei guerriglieri. Dunquevei-
coli blindati, mitragliatici pe-
santi, lanciarazzi anti-tank,

fucilical. 50 in grado dicolpi-
re a lunga distanza e di bucare
le corazzature dei mezzi.
Le agenziefederali statuni-
tensi,cercando anche lacolla-
borazione dei messicani, han-
no usato una doppia strategia.
Da una parte hanno accentua-
toil lavoroinvestigativosul-
l’organizzazione,provando a
incidere sulle filiere di distri-
buzione. Dall’altra, hanno
messo in linea di tirocollabo-
ratori econgiunti delcapo, il
cerchio magicosempreim-
portanteper mandareavanti
gli affari.Pochi giorni fa le au-
toritàUsahanno annunciato
l’arrestodiJessicaOseguera,
33 anni, una delle figlie de El
Mencho. Nata in California,
cittadina statunitense, è accu-
sata di aver svoltounruolo
nella gestione finanziaria del-
la «famiglia» ed è stataferma-
ta il 26febbraio quando è en-
trata negliStatiUniti per assi-
sterealprocesso del fratello.
Ufficialmente non aveva pen-
denzecon la legge,forse si
sentivatranquillaeinvece
avevano preparatolasorpre-
sa.
Lacattura rappresenta un
ulteriorepressione da parte
nordamericana, già sottoline-
ata dall’offerta della taglia da
10 milioni di dollari. Alcune
indiscrezioni sostengono che
El Mencho sarebbe nascosto
in unazona montuosa, molto
malato,con problemi areni. I
dettagli ricordano l’epoca del-
la caccia aOsamaealCaliffo
Al Baghdadi, inseguiti non so-
lo dai «segugi» ma anche dal-
le voci. Alcunevere, altrecor-
tina fumogena, buone per ali-
mentare la leggenda dei gran-
di ricercati.
GuidoOlimpio
©RIPRODUZIONERISERVATA

CaliforniaAgenti della Dea, l’agenzia anti-droga, durante il raid notturno in un sobborgo di Diamond Bar



Ilpersonaggio


LAFIGLIA


Jessica Oseguera, 33 anni,
è una delle figlie di El
Mencho. È stata arrestata
il 26febbraio negliUsa.
Cittadina americana, è
accusata di aver svolto
un ruolo nella gestione
finanziaria della famiglia

22


milionididollari
la somma sequestrata
nell’operazione «Project Python»
al cartello messicano di Jalisco,
insieme a tonnellate di droga

10


milionididollari
la taglia che la polizia Usa ha
messo sul boss «El Mencho»,
che sarebbe nascosto in una
zona montuosa del Messico

Lastoria


daLondraPaolaDeCarolis


Il discorso del re


equel «grazie»


ritrovato


dopo 83 anni


Giorgio VI omaggiò il suo terapeuta


«A


lmiocaroLo-
gue». Ci sono
oggetti che
contengo-
no unafetta di storia.Un
portasigaretted’argento
può racchiuderelagrati-
tudine di unre di fronte a
difficoltà superate, il suo
sollievo di aver trasforma-
to in vittoria un momento
che potevasegnareladi-
sfatta, anche se, a quasi un
secolo di distanza, finisce
sulcatalogo di unacasa
d’aste. Succede in Inghilterra
al cimelio che Giorgio VIrega-
lò come segno di riconoscen-
za al logopedista australiano
Lionel Loguedopo avercen-
trato la prova del discorso del-
l’incoronazione.
Chi ha visto il filmcon Co-
lin FirtheGeoffrey Rushco-
nosce la storia (anche se lì lo

speechin questione era quel-
lo per l’ingresso in guerra, nel
1939, anch’esso «preparato»
con Logue). Balbuziente, an-
sioso, il neo sovrano ricorre a
metodieunespertoallora
considerati poco tradizionali.
Il traguardo sembra inavvici-
nabile, ma alla fine Giorgio VI
cela fa. Il discorso fila liscio.
Emerge ora che dopo aver
guardatoilfilmatodel suo
trionfoilreprese lacarta da
lettereintestata—l’indirizzo
è quello delcastello di Wind-
sor — e scrisse di proprio pu-
gno al maestro,consulentee
amico. «Non potevoaspettare
per ringraziarla del suo ruolo
nella mia preparazione», si
legge. Ilreparlacononestà
dell’ansia provata prima del
discorso, dello strazio di una
prova disastrosa e del sollievo
a discorsoconcluso. «Non un

momentodiesitazioneoun
singolo errore!», sifelicita il
padre di Elisabetta II. Iltono è
spiritoso. «Lo stesso non si
può dire deivescovi, natural-
mente,odella penna che ho
utilizzato per firmare il giura-
mento. L’inchiostro mi è fini-
to sulle dita, perfortuna nes-
suno se ne è accorto».
La data della lettera che ac-
compagna il portasigaretteè
17 maggio 1937. Loguecon-
servòildono sino alla sua

morte, nell’aprile 1953, quan-
do passò al fratello Herbert.
Forse senza curarsi troppo del
valore sentimentale della no-
ta e delregalo, Herbert utiliz-
zò il tutto per acquistare da un
gioielliereaustraliano, Char-
les McGowan, unacollana di
perlecon fermaglio di zaffiri e
diamanti. 27 sterline ilvalore,
circa1.600 euro di oggi.Poco
rispettoalle stime dellacasa
d’asteWolley andWalley, di
Salisbury, per la qualevale al-
meno 4.000 sterline.
«È un pezzo unico», ha sot-
tolineatounportavocedella
casa d’aste. «Potrebbe rag-
giungere un prezzo molto più

alto,èuno di quegli oggetti
cheèdifficile davalutare. In
uncerto senso non ha prezzo.
Immagino che potrebbe de-
staremoltointeresse tra gli
appassionati deireali. Giorgio
VI è stato molto amato. È l’uo-
mo che non era nato per esse-
re re.Sitrovòcatapultatoin
un ruolo che non gli apparte-
neva e nel quale riuscì a dare il
meglio, in un periodo molto
difficile per tutto ilPaese».
©RIPRODUZIONERISERVATA

DaOscar
«Il discorso del
re» con Colin
Firth racconta
la storia di re
Giorgio VI e del
suo
logopedista.
Vinse quattro
statuette nel
2011


L’oggetto


PORTASIGARETTE


Il messaggiocon cuire
Giorgio VI ringraziò Lionel
Logue, che lo aiutò a
gestirecorreggere la
balbuzie durante il suo
regno, accompagnava un
portasigarette

1937


L’anno
dell’incorona-
zione di re
Giorgio VI, che
rimase al
potere fino al
febbraio 1952


27


sterlineIl
prezzo per cui il
cimelio fu
venduto nel



  1. Andrà
    all’asta da una
    base di 4000


Vendutoperuncollier
Ilfratellodel
logopedistascambiò
ilcimelioconun
gioielliereneglianni50

Ilcartello


●Il cartello di
Jalisco è
radicato
in 24 dei 32
Stati messicani
È guidato da
Nemesio
Oseguera
Cervantes,
detto «El
Mencho»
(sopra,un
vecchiafoto
segnaletica)


●La struttura
ha
caratteristiche
paramilitari e
un braccio
mediatico che
diffonde video,
fa propaganda,
lancia minacce
agli avversari


●Imponente
l’arsenale:
veicoli blindati,
mitragliatrici
pesanti,
lanciarazzi
anti-tank, fucili
cal.50 in grado
di colpire a
lunga distanza


●L’operazione
Usa «Project
Pyton» ha
inferto un duro
colpo al cartello

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