La Stampa - 11.03.2020

(Ben Green) #1

ALESSANDRO VAI


U


na Bentley a due
posti secchi non si
vedeva dal 1930.
Novanta anni di
distanza che ri-
mandano a un’e-
ra in cui a Crewe si costruiva-
no ancora auto sportive e da
competizione. La nuova Baca-
lar non ha l'ambizione di com-
petere nelle piste di tutto il

mondo, ma la ben più remu-
nerativa missione di portare il
marchio britannico nel merca-
to delle supercar a tiratura ul-
tra limitata, seguendo le or-
me degli altri brand che popo-
lano i sogni degli appassiona-
ti di tutto il mondo, come Bu-
gatti, Ferrari, Lamborghini e
McLaren. La Bacalar, inoltre,
è l’ambasciatrice dei nuovi
programmi Bespoke che sa-
ranno curati dal reparto Mulli-
ner e si divideranno nelle li-
nee Classic, Collections e
Coachbuilt. Nomi che riman-
dano alla tradizione e che defi-
niscono i reparti specializzati
nel prendersi cura delle Ben-
tley d’epoca e nella produzio-

ne di piccole serie super esclu-
sive. Così, questa Bentley ver-
rà costruita in soli dodici
esemplari, seguendo quel
principio di esclusività e per-
sonalizzazione amato dai
clienti e collezionisti più facol-
tosi, ma anche dalle Case au-
tomobilistiche stesse che pos-
sono mettere a consuntivo
delle marginalità eccezionali.
A dimostrazione di tutto
questo c’è un fatto incontro-
vertibile: le unità previste so-
no già state assegnate prima
ancora della presentazione
della vettura al prezzo di circa
2 milioni di dollari. Ogni futu-
ro proprietario ha potuto defi-
nire ogni dettaglio della sua

Bacalar, vedendo anche all'o-
pera gli artigiani della Mulli-
ner con tutta la loro maestria
nella lavorazione dei rivesti-
menti (lana inglese) e del le-
gno (Riverwood). A proposi-
to di finiture, su questa Ben-
tley debuttano i badge color
bronzo, che non si erano mai
visti su una vettura di Crewe.
Il design è piuttosto estre-
mo nel suo modo di declinare
le forme di una barchetta -
stiamo pur sempre parlando
di un’auto lunga quasi 5 metri


  • e, soprattutto nel frontale, si
    ravvisano alcuni echi della
    concept EXP 100 GT. Il nome
    Bacalar, invece, deriva da
    quello della laguna che si tro-
    va nella penisola messicana
    dello Yucatan. Le novità mino-
    ri riguardano la parte mecca-
    nica, dove il noto 6 litri W12
    TSI ha è stato configurato per
    erogare 659 Cv e 900 Nm di
    coppia. È abbinato al cambio
    automatico a 8 rapporti con
    convertitore di coppia e alla
    trazione integrale che privile-
    gia sempre il posteriore. Il tela-
    io deriva da quello della Conti-
    nental GT, ma ha le carreggia-
    te posteriori più larghe, men-
    tre i cerchi in lega da 22 pollici
    hanno un disegno specifico.
    Tutte le parti della carrozze-
    ria, eccezion fatta per le mani-
    glie delle porte, sono esclusi-
    ve della Bacalar e sono realiz-
    zate in alluminio e fibra di car-
    bonio, parzialmente con la tec-
    nica della stampa 3D. All’inter-
    no spiccano il nuovo disegno
    della plancia, le finiture «pia-
    no black» e i rivestimenti in
    pelle dei sedili con tanto di pi-
    ping artigianale. La ciliegina
    sulla torta è il set di bagagli su
    misura per lo spazio dietro ai
    sedili, che vengono realizzati
    con gli stessi materiali dell’in-
    terno della vettura. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


OMAR ABU EIDEH


È


una storia di coraggio
e amore di un padre
per il proprio figlio
quella dello svedese
Christian Koenig-
segg, fondatore del
marchio di supercar omoni-
mo e che sognava di progetta-
re auto già a metà degli Anni


  1. Aspirazione che diventa
    realtà nell’agosto 1994, con lo
    zampino di papà Jesko: «Nel
    1995, dopo aver venduto la
    sua attività, mio padre si è uni-
    to a me per un periodo di af-
    fiancamento di sei settimane
    che, poi, sono diventati cin-
    que anni», racconta Koenig-
    segg junior.
    Jesko, classe 1938, è stato
    pure il primo presidente del
    consiglio di amministrazione
    della marca e ha riversato tem-
    po e risparmi di una vita nel fu-
    turo dell’azienda del figlio. «Il
    suo interesse per la compa-
    gnia e il piacere di promuover-
    la non sono mai svaniti. Oggi,
    a più di un decennio dalla fine
    del suo coinvolgimento quoti-


diano nelle attività manage-
riali, mio padre indossa anco-
ra giacca e cravatta per parte-
cipare allo stand Koenigsegg
al Salone di Ginevra. Ogni an-
no». Ma non quest’anno, per-
ché l’evento è stato cancellato
per il Coronavirus.
L’ultima supercar by Koe-
nigsegg, nata in concomitan-
za con i primi 25 anni di attivi-
tà della marca, porta il nome
di Jesko e nella sua ultima edi-
zione, denominata «Abso-
lut», si distingue per una confi-
gurazione aerodinamica spe-
cifica: dovrà essere la sportiva
più veloce mai prodotta a Äng-
elholm (Svezia), spinta da un
motore V8 biturbo di 5 litri ca-
pace di erogare una potenza
compresa tra 1300 e 1625 CV
a seconda del tipo di carburan-
te usato, benzina o E85 (mi-
scela composta all’85% di eta-
nolo e al 15% di benzina).
A Ginevra sarebbe dovuta
essere presentata anche la Ge-
mera, prima granturismo del
marchio, con abitacolo a quat-
tro posti, dotata di telaio e car-

rozzeria di carbonio. Un con-
centrato di tecnologia ibrida
plug-in, ricaricabile da una
presa di corrente esterna e
con una tiratura di appena
300 esemplari. Il sistema pro-
pulsivo sfrutta un piccolo mo-
tore a 3 cilindri turbo di 2 litri
di cubatura – con sistema di al-
zata valvole elettronico con at-
tuatori di tipo idro-pneumati-
co – e tre motori elettrici, per
una potenza complessiva di
1.725 CV.
La trasmissione 4x4 ha un
singolo rapporto e le presta-
zioni sono sorprendenti:
0-100 km/h da 1,9 secondi e
400 km/h di velocità massi-
ma, con la possibilità di per-
correre 50 km a zero emissio-
ni. Certo, la stazza non è indif-
ferente: l’auto sfiora i 5 metri
di lunghezza e pesa 1.715 kg a
secco. Ma a renderla agile pen-
sa il sistema a quattro ruote
sterzanti con torque vecto-
ring, per una distribuzione
della coppia motrice ideale su
ogni ruota. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

C’


era anche Law-
rence Stroll alla
presentazione
della nuova
Aston Martin
V12 Speedster,
avvenuta presso il quartier ge-
nerale del costruttore, a Gay-
don (Uk). Il miliardario cana-
dese, neo presidente della
marca, guida una cordata di in-
vestitori che ha stanziato 217
milioni di euro per acquistare
il 16,7% della Aston Martin,
primo passo di una ricapitaliz-
zazione che prevede l’arrivo di
altri 378 milioni da parte di
nuovi e vecchi azionisti. L’o-
biettivo è rimettere in carreg-
giata le finanze dell’azienda,
in crisi di vendite e margini.
Sicché, il rilancio del brand
parte idealmente dalla V12
Speedster, barchetta progetta-
ta in appena 12 mesi e che ver-
rà costruita in appena 88 esem-
plari, venduti ciascuno a un
prezzo attorno ai 900 mila eu-

ro. L’auto vanta un’architettu-
ra costruttiva di alluminio ed è
ispirata alle DBR1 che vinse al-
la 24 Ore di Le Mans del 1959,
alla DB3S del 1953 e alla più re-
cente concept CC100 Speed-
ster, datata 2013 e ideata per
festeggiare il primo secolo di
vita di Aston Martin.
La spinta arriva da un poten-
te dodici cilindri biturbo di 5.2
litri di cilindrata, accoppiato a
un cambio automatico a otto
marce e in grado di erogare
700 CV di potenza. Le presta-
zioni sono in linea col fascino:
lo 0-100 km/h è completato in
3,5 secondi mentre la velocità
di punta è limitata elettronica-
mente a 300 km/h. Dulcis in
fundo, il sofisticato sistema ae-
rodinamico che fa da parabrez-
za virtuale: all’aumentare del-
la velocità dirige il flusso d'aria
al di sopra dell'abitacolo, mi-
gliorando il comfort di marcia
dei passeggeri. O. A. E. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

SVELATA ANCHE LA JESKO DEDICATA AL PADRE DEL FONDATORE


Gemera, una Koenigsegg quattro posti

Ecco l’hypercar per chi “tiene famiglia”

La Gemera è lunga 5 metri: il sistemo ibrido plug-in eroga la bellezza di 1,725 Cv di potenza

Sono già stati venduti tutti,
a 2 milioni di euro l’uno
Il nuovo modello inaugura
i programmi Bespoke,
auto su misura per
solleticare i collezionisti

BENTLEY


Tiratura, dodici esemplari

La Bacalar è per pochissimi

Due posti secchi, un piccolo parabrezza, motore W12 di 6 litri da 259 Cv

LA NUOVA SPEEDSTER


Un’Aston Martin


che si guida col casco


L’Aston Martin Speedster: solo 88 esemplari da 900 mila euro l’uno


SPECIALE AUTO


MERCOLEDÌ 11 MARZO 2020SPECIALELASTAMPA IX

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