Il Sole 24 Ore - 03.04.2020

(Martin Jones) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 3 Aprile 2020 11


Coronavirus Primo Piano


L’EMERGENZA


Angelo Borrelli (Protezione civile). «Almeno dal 27 di
marzo stiamo assistendo da una riduzione degli

incrementi dei ricoverati, delle terapie intensive, nelle


quale i nuovi ricoveri oggi sono solo 18 in più rispetto a
ieri, si tratta di valori che indicano una stabilizzazione»

463mila


MATURANDI ITALIANI
Sono 463mila i maturandi italiani in attesa di sapere come si
svolgerà l’esame finale

Allo studio il vaccino cerotto,


in arrivo i primi test sull’uomo


Negli Usa. Sperimentazione all’Università di Pittsburgh ma occorre il via libera dalla Fda


sul farmaco che potremo autosomministrarci, senza neanche conservarlo in frigorifero


Francesca Cerati


L’emergenza coronavirus potreb-


be accellerare i protocolli di auto-


rizzazione al vaccino. E se così fos-


se potremmo addirittura averne a


disposizione uno che attraverso


un particolare cerotto, potremo


auto-somministrarci. Senza nean-


che conservarlo in frigorifero. La


doppia innovazione arriva dal-


l’Università di Pittsburgh, la stessa


dove Jonas Salk sviluppò il primo


vaccino anti-polio, e tra i ricerca-


tori capofila del progetto c’è l’ita-


liano Andrea Gambotto, professo-


re associato di Chirurgia presso la


facoltà di Medicina dell’ateneo


della Pennsylvania.


«Abbiamo una lunga esperienza


sui vaccini - ci spiega al telefono


Gambotto -. Il mio gruppo ha lavo-


rato in passato con l’epidemia di


Sars nel  e Mers nel , due


virus, strettamente connessi a


Sars-CoV-, per cui sappiamo esat-


tamente come combattere questo


nuovo virus». Non è un approccio


molto diverso da quello che viene


impiegato per l’antinfluenzale o


l’epatite. Si tratta di un concetto


“antico” a cui però si applicano le


tecnologie ricombinanti. «Vale a


dire che non abbiamo bisogno del


virus per ottenere la proteina Spike



  • quella che serve per attivare gli


anticorpi nell’organismo -, ma la


creiamo in laboratorio».


Ma c’è una seconda innovazione


che caratterizza questo potenziale


vaccino, battezzato PittCoVacc


(Pittsburgh CoronaVirus Vaccine):


la sua formulazione.


«Nello studio che abbiamo pub-


blicato ieri su eBioMedicine, (rivi-


sta pubblicata da Lancet, ndr) ab-


biamo testato un cerotto delle di-


mensioni di un polpastrello con


 microscopici aghi che entrano


nello strato superficiale della cute


somministrando i frammenti della


proteina spike per via cutanea, sen-


za toccare nè nervi nè vasi. Questi


minuscoli aghi, essendo fatti inte-


ramente di zucchero e frammenti


di proteina, dopo un paio di minuti


si dissolvono completamente nel-


l’epidermide».


Un bel vantaggio rispetto a una


iniezione.«Questo tipo di drug de-


livery, che studiamo già da anni,


offre una serie di vantaggi - conti-


nua Gambotto -. Innanzitutto, una


risposta immunitaria molto supe-


riore, perchè lo strato superficiale


cutaneo è la prima barriera del no-


stro sistema di difesa contro virus


e batteri. E quindi la reazione è


molto più attiva e potente. Secon-


do: consente di risparmiare la


quantità di vaccino da inoculare.


Col cerotto il preparato è localizza-


to in un punto (nel braccio per


esempio), di conseguenza la con-
centrazione del vaccino è altissi-

ma. Questo aspetto è importantis-


simo quando si tratta di un vaccino
pandemico, la cui necessità sono

miliardi di dosi. Terza questione, il


sistema è termostabile, il che si-
gnifica che non perde potere a

temperatura ambiente e può esse-


re trasportato facilmente senza
aver bisogno della catena del fred-

do». Completano i vantaggi sia la


provata sterilizzazione sia la facili-
tà di somministrazione. Che tem-

pistiche prevede? «Siamo pronti a
testarlo sull’uomo già nei prossimi

mesi, se otteniamo l’approvazione


dall’Fda a breve (gli autori hanno
presentato la richiesta di approva-

zione di nuovo farmaco sperimen-


tale Ind, ndr)» precisa Louis Falo,
coautore senior e direttore del di-

partimento di Dermatologia del-


l’Università di Pittsburgh e Upmc.
Quindi dobbiamo aspettare l’inizio

del ... «Non necessariamente



  • riprende Gambotto - se in fase 


raggiungiamo un livello anticorpa-


le neutralizzante, l’obiettivo sareb-
be settembre-ottobre. E visto che

questo vaccino è compatibile con


quello dell’influenza, potrebbe es-
sere la quinta proteina inserita nel

vaccino anti-influenzale. Saranno


le agenzie a decidere, ovviamente,
ma già se si raggiunge un’efficacia

intorno al -% sarebbe una
grandissima risposta». Lo stesso

successe per il vaccino per la polio,


sviluppato da Salk proprio a Pitt-
sburg. Corsi e ricorsi storici.

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Tra i colossi del farmaco, J&J, dopo


aver dichiarato di anticipare di due
mesi i primi test clinici di fase  sul-

l’uomo (da novembre a settembre),


aggiunge che il vaccino potrebbe
arrivare all’inizio del .

Il programma di ricerca sui vac-


cini Sars-CoV- sfrutterà le tecno-
logie (AdVac e PER.C) di Janssen,

che offrono la possibilità di aumen-


tare rapidamente la produzione del
candidato vaccinale ottimale. La

tecnologia AdVac® di Janssen si ba-
sa sullo sviluppo e sulla produzione

di vettori di adenovirus (quelli che


causano il raffreddore).
Questa stessa tecnica J&J l’ha

utilizzata - con vari gradi di succes-


so - per il trattamento dell’Hiv,
Ebola e Zika. Ed è grazie a questi

“precedenti” che la società procede


rapidamente verso un vaccino Co-
vid-. «Abbiamo un percorso vali-

dato per arrivarci. Ed è per questo


che possiamo affermare con preci-
sione che a settembre partiranno

gli studi clinici» ci risponde Paul


Stoffels, direttore scientifico di
Johnson & Johnson.

Intanto la Big pharma - prima


ancora che il vaccino sia stato sot-
toposto a test clinici o approvato

dalla Fda - si sta già portando
avanti per essere pronta a coprire

una massiccia produzione vacci-


nale, qualora dovesse arrivare il via
libera dalle agenzie di regolamen-

tazione. A questo scopo ha già ini-


ziato a costruire un impianto negli
Stati Uniti.

Non è certo la procedura stan-


dard, in genere prima si verifica la
validità del prodotto e poi si avvia la

produzione. «Ci troviamo di fronte


a una crisi così grande che dobbia-
mo organizzarci in modo diverso e

andare avanti - ci spiega Stoffels -.


È una operazione a rischio molto
elevato perché procediamo in pa-

rallelo, ma questa pandemia è così


grave che non abbiamo altra scelta.
Occorre farlo».

E aggiunge che la società non
prevede di trarre profitto da nes-

sun vaccino Covid-. «Non tutti


quelli che stanno lavorando al vac-
cino (sono circa una ventina nel

mondo,ndr) hanno le capacità


produttive per sostenere la do-
manda a livello mondiale - fa no-

tare Stoffels -: Johnson&Johnson


deve collaborare e non competere
per affrontare l’infezione Covid-

». Al momento però le uniche


partnership sulla ricerca di un vac-
cino dichiarate sono quella con il

governo federale e il Beth Israel


Deaconess Medical Center. «Que-
sto è il modo migliore per essere

estremamente veloci, rendere il


vaccino disponibile su larga scala
e assicurarci di tenere sotto con-

trollo la pandemia».


Il rapido incremento della capa-
cità manifatturiera del Gruppo, in

Usa come negli altri paesi, ha come


obiettivo quello di provvedere alla
fornitura a livello globale di più di

un miliardo di dosi di vaccino.


—Fr.Ce.
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BIG PHARMA


E Johnson & Johnson costruisce


un impianto di produzione


L’obiettivo è arrivare


a fornire a livello globale


più di un miliardo di dosi


Marzio Bartoloni


La cartina di tornasole che il coro-
navirus fa un po’ meno male è il

calo dei ricoveri: ieri solo  in più


( il giorno prima) e solo  in
terapia intensiva. In Lombardia, la

Regione più colpita, addirittura i


ricoveri sono in calo (-) e si ag-
giungono solo  pazienti in terapia

intensiva. Numeri ancora in lieve


calo anche per i malati di Covid
che salgono a . (+. ri-

spetto ai . di mercoledì) men-
tre il numero complessivo dei con-

tagiati (comprese le vittime e i


guariti ) - che è il vero indicatore
dell’andamento del’epidemia - sa-

le a . (+. a fronte d .


nuovi casi del giorno prima). Resta
alto il numero dei morti:  (era-

no  mercoledì) per un totale di


. vittime.
Mentre si aspetta una discesa

dal picco dei contagi raggiunto da


alcuni giorni si comincia a lavorare
alla «fase due», quella della «con-

vivenza con il virus» come l’ha de-


finita il premier Giuseppe Conte. E
tra gli strumenti che potrebbero

far parte di questa fase ci sono i


test sierologici (test rapidi del san-
gue) che servono a identificare chi

ha sviluppato gli anticorpi per-


ché verosimilmente ha già avuto il
virus e quindi è immune. Sono

questi test, secondo i ricercatori,


che potranno aiutare a compren-
dere per esempio quante siano sta-

te le persone hanno avuto il virus


in Italia, oltre ai casi diagnosticati.
Il nodo per il loro impiego è l’affi-

dabilità sui risultati anche se già ce


ne sono molti sul mercato anche a
costo basso. Per questo il ministro

degli Affari Regionali Francesco
Boccia è stato chiaro: «Servono li-

nee guida chiare e urgenti» per i


test sierologici «perché è illusorio
pensare ad un mondo senza posi-

tivi tra un mese». Una richiesta che


fa anche la Regione Lazio che in-
fatti chiede «una strategia nazio-

nale unica». E forse già oggi il Co-


mitato tecnico scientifico potrebbe
fare chiarezza sul loro utilizzo.

Intanto sono diverse le Regioni


partite in ordine sparso - dal Veneto
alla Puglia, la Lombardia invece si

dice per ora contraria - che li stanno


provando prima di tutto sugli ope-
ratori sanitari, ma già diverse

aziende si sono dette pronte a im-


piegarli per i loro dipendenti, come
la Ducati che punta a ripartire al più

presto con la produzione in sicu-


rezza all’interno delle proprie fab-
briche. Una mano tesa alla speri-

mentazione arriva anche da altre


grandi aziende del Paese, come
quelle emiliane. Nel consiglio di

presidenza di Confindustria Emi-


lia, dalla Voilà del presidente Valter
Caiumi alla Bonfiglioli Riduttori, e

poi Ima, Datalogic, Euroricambi si


sono detti disponibili a supportare
questa e ogni iniziativa per provare

a riaprire in sicurezza.


Intanto arriva una buona notizia
per gli operatori sanitari impegnati

nella trincea del Covid-. Ieri la


maggioranza, su spinta del mini-
stro della Salute Roberto Speranza,

ha trovato l’accordo sullo scudo pe-


nale e civile ispirato a un emenda-
mento al decreto Cura Italia del ca-

pogruppo Pd Andrea Marcucci. Il


testo della norma che dovrebbe es-
sere votato lunedì prevede che la

responsabilità civile delle strutture


sanitarie e sociosanitarie, pubbli-
che o private, e di medici e infer-

mieri «è limitata ai casi» di «dolo o
colpa grave». Mentre la responsa-

bilità penale per lesioni colpose è


limitata ai casi di colpa grave. In
pratica «si giustifica la limitazione

della punibilità - si legge nella rela-


zione illustrativa dell’emendamen-
to - ai soli atti e fatti commessi con

dolo ovvero con grave imperizia».


La modifica però così congegna-
ta secondo il presidente dell’Aiba

(Associazione italiana broker assi-


curativi) Luca Franzi potrebbe non
difendere in pieno gli operatori sa-

nitari: «La nuova norma va nella


direzione auspicata da Aiba per
quanto riguarda la responsabilità

civile dei professionisti e delle


strutture sanitarie, ma non esclude
margini interpretativi circa la sus-

sistenza della colpa grave. Se venis-


se approvata così, si rischierebbe di
non garantire la piena tutela dei

medici, delle organizzazioni e di


tutti coloro che si sono trovati a do-
ver operare in situazioni imprevi-

ste e imprevedibili a causa della


pandemia di Corona Virus».


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IL CONTRASTO ALL’EPIDEMIA


Ricoveri ancora in calo


Per la fase 2 corsa


ai kit rapidi sul sangue


Aziende e Regioni aprono


ai test sierologici. Pronto


lo scudo per i sanitari


Vaccino tramite
cerotto.

Dall’università di


Pittsburg lo
studio su un

vaccino che


attraverso un
particolare

cerotto si può


auto-
somministrare

I TEST SUL SANGUE


36
I laboratori pubblici attivi

Sono 36 i laboratori che in 11


regioni italiane si stanno
preparando per eseguire i test

sierologici (effettuati con test sul


sangue) per identificare nel
sangue la presenza degli anticorpi

contro il coronavirus SarsCoV2:


quelli da eseguire in laboratorio,
più precisi e affidabili, ma più

costosi e dai tempi più lunghi,


sono solo una parte di questo
tipo di test. Esistono infatti test

più rapidi, in grado di dare la
risposta in dieci minuti, ma meno

affidabili. Questi ultimi sono in


fase di validazione e
l’Organizzazione Mondiale della

Sanità, per esempio, ne sta


esaminando oltre 200


Andrea


Gambotto.


Professore
associato di

Chirurgia presso
la facoltà di

Medicina


dell’ateneo della
Pennsylvania: «Il

mio gruppo ha


lavorato in
passato con

l’epidemia di Sars


nel 2003 e Mers
nel 2014»

SCUOLA


Maturità solo orale se in aula dopo il 18 maggio


Eugenio Bruno


Claudio Tucci


Per gli  milioni e rotti di studenti italia-


ni, che non fanno lezioni in classe dallo


scorso  marzo, e per le loro famiglie,


iniziano ad arrivare le prime indicazio-


ni sulla sorte dell’anno scolastico. Pur


venendo a tutti gli effetti valutati anche


in questi mesi di didattica a distanza,


tutti gli alunni, dalla primaria alle supe-


riori, saranno promossi alla classe suc-


cessiva, ma si porteranno dietro le


eventuali insufficienze accumulate che


dovranno, comunque, essere recupe-


rate a partire dal prossimo ° settem-


bre, quando le scuole potranno (si spe-
ra) finalmente riaprire con il nuovo an-

no. Per il milione circa di ragazzi di ter-


za media e di quinta superiore, invece,
il disco verde si tradurrà nell’ammis-

sione diretta agli esami di Stato, che si-


curamente verranno resi sempre più
light, a seconda che gli istituti riaprano

prima o dopo il  maggio. Sulla base di


apposite ordinanze della ministra Lu-
cia Azzolina collegate all’andamento

dell’emergenza sanitaria in atto.


Nella bozza di decreto messo a
punto dall’Istruzione, che dovrebbe

arrivare nel fine settimana sul tavolo


del consiglio dei ministri, il  maggio
fa da spartiacque. E porta con sé due

possibili scenari innanzitutto per la


maturità. Se si tornasse in classe entro
quella data (e cioè un mese prima del-

l’inizio dell’esame fissato per il  giu-


gno), le prove resteranno tre: due


scritti, italiano e discipline d’indirizzo,
e un orale. Ma il secondo scritto, anzi-

ché essere uguale per tutti come il


compito di italiano, verrà messo a
punto dalle commissioni. Commis-

sioni composte da tutti professori in-


terni, tranne il presidente esterno, sul-
la base di un’altra semplificazione vo-

luta dalla ministra Azzolina per venire


incontro ad alcune proposte delle as-
sociazioni studentesche. Alla maturi-

tà, inoltre, si verrà ammessi in auto-


matico. E, dunque, non bisognerà aver
svolto i test Invalsi né aver compiuto le

ore minime di alternanza scuola-lavo-


ro (almeno  nell’ultimo triennio
negli istituti professionali,  nei tec-

nici,  nei licei). L’esperienza di scuo-


la-lavoro tuttavia non scomparirà del
tutto dall’esame, restando almeno og-

getto del colloquio orale.


La bozza di decreto prevede anche


uno scenario ancora più emergenziale.
Qualora infatti le scuole riaprissero do-

po il  maggio (o non venissero riaper-


te affatto), la maturità consisterebbe
solo nel colloquio multidisciplinare.

Che in caso di necessità dovuta all’epi-


demia di Covid- potrebbe anche es-
sere svolto a distanza, come del resto

sta avvenendo dai primi di marzo per


gli esami universitari.
La bozza di provvedimento non fa-

rà sentire i suoi effetti solo sui mila


maturandi italiani. Ma anche sui loro
colleghi più piccoli di terza media. Do-

ve - anche in caso di ripresa delle attivi-


tà didattiche prima del  maggio -
l’esame potrebbe, a seconda del qua-

dro che avremo davanti, perdere una
o più prove (oggi sono tre scritti e un

orale) oppure essere sostituito dalla


valutazione finale della commissione.
E, dunque, saltare del tutto.

Il corrente anno scolastico finirà


in ogni caso così. La bozza di decreto
non prevede allungamenti delle le-

zioni a luglio. Al massimo potrebbe


essere anticipato il prossimo al al °
settembre per chi dovrà recuperare

eventuali insufficienze.


Novità all’orizzonte infine anche
sul fronte del personale. Immissioni

in ruolo e le consuete operazioni di


trasferimento, vicino o lontano da
casa, dovranno concludersi entro il

 settembre (rispetto al termine or-
dinario del  agosto - per la verità

mai rispettato negli ultimi anni).


Resta da capire se a settembre il mi-
nistero ce la farà a portare a termine gli

annunciati concorsi a cattedra per ol-


tre mila posti, soprattutto la selezio-
ne straordinaria appannaggio dei pre-

cari storici. Viceversa il rischio di tro-


varsi a inizio anno con una nuova
emergenza, il record di supplenti che

arriverebbero a quota mila, diven-


terebbe ancora più concreto.


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Il decreto atteso in cdm nel


fine settimana: tutti promossi


e ammessi agli esami di stato


LA DOPPIA OPZIONE


Se si rientra esame “light”


Se si torna in classe entro il 18


maggio le prove resteranno tre: due
scritti, italiano e discipline

d’indirizzo, e un orale. Ma il secondo


scritto, anziché essere uguale per
tutti come il compito di italiano,

verrà messo a punto dalle
commissioni. Commissioni

composte da tutti professori


interni, tranne il presidente esterno.
Alla maturità, inoltre, si verrà

ammessi in automatico. Stop a


prove Invalsi e alternanza


Con la scuola chiusa: solo orale


Qualora le scuole riaprissero dopo il
18 maggio (o restassero chiuse), la

maturità consisterebbe solo nel


colloquio multidisciplinare. Che in
caso di necessità sanitaria potrebbe

anche essere svolto a distanza


Paul Stoffels.


Per il direttore
scientifico di

Johnson &
Johnson «ci

troviamo di fronte


a una crisi così
grande che

dobbiamo


organizzarci in
modo diverso. È

una operazione a


rischio molto
elevato»

Invalsi e


alternanza


scola lavo-


ro non più


requisiti


per esame


di Stato ma


l’alternanza


sarà valuta-


ta all’orale


1


SETTEMBRE
È la data di
recupero delle
eventuali
insufficienze per
gli studenti. Slitta
al 15 settembre
l’immissione
in ruolo degli
insegnanti
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