La Stampa - 19.03.2020

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RIUNIONE TRA CIO E COMITATI NAZIONALI, TUTTI D’ACCORDO: “NON C’È UNA SOLUZIONE IDEALE”


GIOCHI


DI PRESTIGIO


Olimpiadi in bilico: prime proteste degli atleti sulla sicurezza, crepe nel mondo a Cinque Cerchi


Bach tiene la linea (“si va avanti”) al Coni dice in italiano: “Avete tutta la nostra considerazione”


GIULIA ZONCA


Stadio vuoto e non perché sen-
za pubblico, proprio perché
non c’è nessuno. La torcia pas-
serà dalle mani dei greci a
quelle di Naoko Imoto e nem-
meno i giapponesi sanno bene
chi sia. Ha partecipato a una
staffetta del nuoto a Atlanta
1996 e ha il grande vantaggio
di essere ad Atene quindi an-
drà bene lui. Si cambia il proto-
collo per la fiaccola che oggi
ha un volo con destinazione
Olimpiadi o sarebbe meglio di-
re verso l’ignoto. Nonostante
all’appello a Cinque Cerchi ab-
biano tutti risposto: avanti.
Si procede. A tentoni, nel
buio, ma dritti perché la mac-
china organizzativa è salda,
vero, le qualificazioni saran-
no rattoppate, probabile, e
questa è la decisione unani-
me dell’ultima sessione del


Cio: «Non esiste una soluzio-
ne ideale, ci muoveremo se-
condo i piani nel rispetto
dell’integrità e della salute
degli atleti». L’equilibrio si fa
precario e infatti qualche cre-
pa si vede. La prima a rompe-
re le righe è Hayley Wicken-
heiser, quattro ori nell’hoc-
key e soprattutto membro
della commissione atleti
all’interno del Cio. Come fa-

ceva sul ghiaccio ci va giù pe-
sante: «Andare avanti con
questa convinzione è insensi-
bile e irresponsabile». Segue
Katerina Stefanidi, campio-
nessa in carica nel salto con
l’asta: «Non si tratta di capire
cosa succederà tra quattro
mesi, piuttosto di vedere co-
me stiamo adesso». A ruota
due britanniche, l’eptatleta
Katarina Johnson-Thomp-

son e Jessica Judd, dei 5000,
entrambe un po’frastornate
dall’invito di Thomas Bach:
«Continuate a concentrarvi
sui Giochi». Il capo del comi-
tato spagnolo Blanco, prima
si lascia scappare un «sareb-
be meglio posticipare» poi si
allinea e ritratta parzialmen-
te parlando di «allenamenti
davvero complicati, possono
compromettere la prepara-
zione». Voci fuori dal coro.
Il presidente Bach ieri ha
parlato in italiano nella tele-
conferenza per dare solidarie-
tà al nostro Paese nel pieno
dell’emergenza coronavirus:
«Comprendiamo le difficoltà
e faremo del nostro meglio
per sostenervi, sicuri che l’Ita-
lia mantenga il suo spirito e la
sua gioia di vivere». Noi tutti
speriamo e confidiamo che il
24 di luglio la crisi qui sarà su-
perata, ma vista la rapidità e la
virulenza con cui si diffonde il
virus è davvero difficile crede-
re che il giorno della cerimo-
nia di inaugurazione, il mon-
do intero si sarà messo definiti-
vamente alle spalle il conta-
gio. Le Olimpiadi non si posso-
no fare a porte chiuse, perde-
rebbero ogni senso, e non si
possono concedere di isolare
pezzi di mondo, sono il mon-
do. Al Cio lo sanno bene ma
procedono convinti che il ca-
lendario consenta l’attesa e ov-
viamente si confrontano ogni
giorno con l’organizzazione
Mondiale della sanità che pe-
rò può solo fornire dati, super-
visione, non può prendere de-
cisioni. Gli atleti italiani sono
a favore della linea speranza.
Il Cio mostra la via, le Olimpia-
di si faranno. Di certo, il punto
è quando. Nessuna scadenza
per decidere, «basta la logi-
ca». Con quella non sarebbero
iniziate le qualificazioni di bo-
xe, attualmente sotto l’egida
Cio per i problemi con la fede-
razione internazionale. A Lon-
dra il torneo è partito tra le po-
lemiche ed è stato interrotto
dopo tre giorni. Ci si aspetta di
più e di meglio. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

INTERVISTA A LUPO, ARGENTO NEL BEACH VOLLEY

La cerimonia di apertura
Prevista per il 24 di luglio,
mancano 4 mesi e nessuno
sa come si comporterà
il virus con il caldo, nean-
che l’Oms


JACOPO D’ORSI
Se ne va un altro pezzo del-
la Grande Inter. In morte
di Joaquin Peiró, volato
via a 84 anni, non si può
non cominciare dal gol
che lo ha reso celebre, pa-
trimonio dell’umanità cal-
cistica da 55 anni, se esi-
stesse l’Unesco dello sport.
È il 12 maggio 1965, l’In-
ter campione d’Europa in-
segue la seconda finale
consecutiva di Coppa dei
Campioni ma a San Siro de-
ve rimontare il 3-1 subìto
dal Liverpool nella tana di
Anfield. Comincia Marioli-
no Corso, foglia morta per
l’1-0, ma un minuto dopo -
ne sono passati appena 9
dall’inizio - è lo spagnolo a
«scippare» il 2-0: mentre il
portiere Lawrence palleg-
gia sereno con le mani in
area, Joaquin con il sini-
stro gli sfila il pallone e di
destro centra la porta vuo-
ta. Nella ripresa, a proposi-
to di leggende, è Facchetti
a completare il 3-0, lan-
ciando l’Inter verso il
back-to-back nella finalis-
sima contro il Benfica, pro-
prio a San Siro.

Morto a 84 anni
Erano i favolosi Anni 60, la
Grande Inter di HH, il ma-
go Helenio Herrera, qualco-
sa che ancora non si era
mai visto, una squadra mo-
dernissima per l’epoca. La
prima a puntare sulla pre-
parazione atletica e sulla
forza del gruppo più che su
quella dei singoli. Peiró, 5
gol in 12 presenze nella sua
nazionale con cui giocò i
Mondiali 1962 e 1966, ne
era il centravanti, nono no-
me nella formazione che
ogni tifoso nerazzurro co-
nosce a memoria. Arrivò
nell’estate del 1964 dal To-
rino, che due anni prima l’a-
veva portato in Italia.
Nell’Inter giocò per due sta-
gioni, vincendo anche due
scudetti e due Coppe Inter-
continentali, prima di pas-
sare alla Roma (una Coppa
Italia) e tornare all’Atletico
Madrid. In giallorosso, di
nuovo con Herrera, la sorte
gli voltò le spalle: fu lui nel
1970 a perdere alla moneti-
na, dopo tre pareggi con il
Gornik Zabrze, la qualifica-
zione alla finale di Coppa
delle Coppe. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

STEFANO SCACCHI
MILANO

U

n taglio progressivo
degli stipendi: i cal-
ciatori di Serie A do-
vrebbero rinunciare
a una quota percentuale più
elevata rispetto a quella dei
colleghi di Serie B e C. Una mi-
sura che colpirebbe in misura
maggiore gli atleti più ricchi.
Sarebbe questa l’ipotesi allo
studio per intervenire sui gua-
dagni dei giocatori in modo da
bilanciare le perdite dei club
nell’emergenza coronavirus.
«Il taglio degli ingaggi non
può essere un tabù in questa
emergenza», dice il presidente
Figc Gabriele Gravina a Radio


  1. Viene data per scontata la
    disponibilità dell’Aic. In realtà
    il sindacato calciatori ha una
    posizione più attendista. Vuo-
    le parlarne quando saranno
    chiari i danni subiti dai club.
    Tutto dipende dalla possibili-
    tà di chiudere la stagione: in
    questo caso i problemi econo-
    mici sarebbero inferiori. A fine
    maggio devono essere pagati
    gli ingaggi netti relativi a gen-
    naio, febbraio e marzo. Il lor-
    do è già ridotto dalle agevola-
    zioni del governo. La successi-
    va rata dovrà essere saldata a
    luglio al momento delle iscri-
    zioni della nuova stagione. Fi-


nora il danno stimato dalla Se-
rie A è pari a 70 milioni, causa-
to dalle partite rinviate o gioca-
te a porte chiuse. Potrebbe sali-
re a 150 milioni con altre a por-
te chiuse alla ripresa. Fino al di-
sastro da 700 milioni se il cam-
pionato non ripartirà.

«Al lavoro non prima del 3»
I calciatori vogliono capire qua-
le scenario si verificherà. In
ogni caso le negoziazioni sono
individuali. Non può essere il
sindacato a decidere per i singo-
li. «E stanno chiedendo alle
squadre di riprendere ad alle-
narsi, quindi dove sarebbe l’in-
terruzione della prestazione?»,
si chiedono all’Aic. Questo è l’al-
tro punto caldo, del quale han-
no parlato i club di Serie A in vi-
deoconferenza. Napoli e Lazio
hanno fissato la ripresa dell’atti-
vità per lunedì, ricorrendo agli
allenamenti separati per tene-
re a distanza di sicurezza i cal-
ciatori. La Federazione dei me-
dici sportivi italiani, però, so-

stiene che non bisogna ricomin-
ciare prima del 3 aprile. Non è
bastato a sciogliere il dilemma
il tavolo medico-sportivo della
Lega, presieduto ieri da Mauri-
zio Casasco, presidente della
Fmsi e consigliere indipenden-
te della A. Non sono mancati
momenti di tensione tra Napo-
li, Lazio e Inter. Il club nerazzur-
ro chiede di rispettare la tutela
della salute e invoca parità di
trattamento con le squadre in
quarantena. La decisione verrà
presa domani nell’assemblea
informale dei 20 club, ormai in
video-conferenza quasi perma-
nente. Questa la possibile inte-
sa: vietare gli allenamenti di

gruppo fino al 3 aprile, ma con-
sentire di lavorare individual-
mente nei centri sportivi visto
che, come annunciato dal mini-
stro dello sport Spadafora, po-
trebbe essere vietata ogni attivi-
tà all’aperto. Quindi i giocatori
finirebbero fuori condizione fa-
cendo attività solo in casa. La di-
rezione dovrebbe essere que-
sta, come dimostra il caso del
Bologna che aveva fissato oggi
la ripresa, ma ieri ha rinviato
senza una nuova data. «La Se-
rie A potrebbe riprendere il 3
maggio», aggiunge Spadafora.
Ma nemmeno i club azzardano
previsioni. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROBERTO CONDIO

L’

ultimo atleta con in
mano il tricolore al-
le Olimpiadi è stato
Daniele Lupo: alfie-
re nella chiusura di Rio, 3
giorni dopo l’argento del bea-
ch volley con Paolo Nicolai e
un anno e mezzo dopo aver
sconfitto un tumore osseo. Il
prossimo portabandiera lo
dovremmo applaudire il 24
luglio, nell’apertura di To-
kyo 2020. Il condizionale è
più che mai d’obbligo e in-
quieta ogni atleta al top.
Compreso Lupo, metà di una
delle 4 coppie certe del pass
per i Giochi in bilico.
Come vive l’incertezza?
«Aspettando novità. Senza
però mai deviare dalla mia fi-
losofia di vita: cercare di su-
perare gli ostacoli, miglioran-
dosi ogni giorno. Vale per lo
sport e non solo. Prescinde
da Olimpiadi o Mondiali».
Quindi non mette fretta?
«Sono positivo: il Cio decide-
rà il meglio per tutti. Valutan-
do l’indotto dei Giochi ma so-
prattutto gli interessi e la sa-
lute di atleti e appassionati».
Che cosa sono per lei le
Olimpiadi?
«Magia, da restare senza pa-
role. Dopo il 2° posto e l’ono-
re che ho avuto dal Coni a
Rio, di meglio potrebbe esser-
ci solo l’oro. Paolo ed io ci stia-
mo preparando per quello».
Come?
«Abbiamo iniziato già a no-
vembre, a Formia. Poi, dal 7
febbraio siamo stati un mese
a Orlando, Florida, ad alle-
narci con gli americani Da-
lhausser e Lucena, coppia ri-
vale, ma soprattutto amici».

Poi è arrivato il 3° posto a
Doha?
«Sì, venerdì scorso. Prima c’è
però stato l’imprevisto: avrem-
mo dovuto tornare 2-3 giorni
in Italia ma proprio mentre sta-
vamo salendo sull’aereo ci
hanno avvisati che poi ci sareb-
be toccata la quarantena pri-
ma di ripartire per il Qatar. Co-
sì abbiamo preferito spostarci
subito a Doha».
E sabato, finalmente rimpa-
triati dopo 40 giorni, avete
trovato un’Italia blindata.
«Già. Sapevamo, ma viverla
è un’altra cosa. Stiamo tutti
bene, per fortuna. Mio non-
no Giorgio ha 80 anni e m’ha
detto che nemmeno in guer-
ra... Giusto così: ringrazia-
mo i medici e facciamo tutti il
nostro. Io cucino, faccio lavo-
retti in casa. E’ una novità: di
solito sono sempre in giro, in
un anno nella mia Fregene
non sto più di un mese».
E gli allenamenti?
«Da solo, almeno per due setti-
mane. Parte atletica nella mia
palestrina, tecnica con il pallo-
ne contro il muro. Idem Pao-
lo, a casa sua. Peccato, perché
a Doha siamo partiti giocan-
do davvero ad alti livelli». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Staffetta senza pubblico
Il 26 marzo la torcia dovreb-
be iniziare il giro del Giap-
pone partendo da Fukushi-
ma, per ora piano confer-
mato ma senza pubblico
anche nelle altre province


le società DI SERIE A

Avanti finché si può
per assegnare il titolo
No a playoff e playout

HAYLEY WICKENHEISER
ORO DELL’ HOCKEY
E MEMBRO CIO

KATERINA STEFANIDI
CAMPIONESSA IN CARICA
NEL SALTO CON L’ASTA

Il n. 1 federale Gravina apre: “I soldi non sono un tabù nell’emergenza”

Ripresa degli allenamenti: lunedì per Napoli e Lazio, i medici dicono no

“Ingaggi da tagliare”

Club e calciatori litigano

anche sulla ripartenza

Cercare di concludere il mag-
gior numero di giornate, sen-
za ricorrere a playoff e play-
out. È l’indicazione emersa
durante la discussione del ta-
volo tecnico-sportivo della
Lega Serie A che ha preso in
considerazione più di una
decina di scenari. I club riten-
gono che sia preferibile asse-
gnare lo scudetto e decidere
le retrocesse con una classifi-
ca più avanzata possibile an-
che senza arrivare al 38° tur-
no, piuttosto che ricorrere
agli spareggi. Andando avan-
ti fino a quando si può sareb-
bero rispettati maggiormen-
te i valori espressi nella sta-
gione. S. SCA. —

LE TAPPE


EPA

Ibra si lancia con 100 mila euro: «Diamo un calcio al virus»


Centomila euro donati e una raccolta fondi per aiutare gli ospedali del gruppo Hu-
manitas. Così Zlatan Ibrahimovic ha voluto «restituire» all'Italia, un «Paese che
amo e mi ha sempre dato tantissimo», quanto ricevuto in carriera. Lo fa a modo
suo: «Se il virus non va a Zlatan, Zlatan va al virus». Il nome del progetto è «Dia-
mo un calcio al Coronavirus» e vi hanno già aderito in migliaia: lo scopo è raggiun-
gere un milione di euro per i centri di Rozzano, Castellanza, Bergamo e Torino.

grande inter

Addio Peiró


Nella leggenda


il suo gol


al Liverpool


dal botteghino

Mancati introiti:
per i club stimata
perdita di 70 mln

I Cinque cerchi simbolo dell’olimpismo,
attualmente hanno ottenuto il pass il 57%
per cento degli atleti e tutte le qualificazioni
sono sospese

Qui non si tratta
di vedere come sarà
la situazione tra 4
mesi, si tratta di
capire come è oggi

Andare avanti
con questa
convinzione
è insensibile
e irresponsabile

Passaggio di consegne
Oggi la torcia viene presa
in consegna dal Giappone
ad Atene. Non ci sono
rappresentanti ufficiali
di Tokyo 2020


RETROSCENA

Il sindacato non può
comunque decidere:
le negoziazioni
sono individuali

AFP
Cristiano Ronaldo, 35 anni, durante Juventus-Inter di domenica 8

Finora non è possibile quanti-
ficare un danno legato ai man-
cati introiti delle pay tv. Occor-
re prima capire se e quando ri-
comincerà la stagione. Solo se
non sarà possibile portarla a
termine, i calcoli diventeran-
no effettivi. Il discorso vale an-
che per chi produce le partite.
Ma non sarà facile ripartire i
danni perché si tratta di una si-
tuazione mai vista prima. So-
no immaginabili anche con-
tenziosi legali, legati al concet-
to di forza maggiore. Per ora
la Lega Serie A ha stimato dan-
ni pari a 70 milioni a causa del-
le perdite da botteghino delle
partite rinviate oppure gioca-
te a porte chiuse. S. SCA. —

Daniele Lupo, 28 anni

“Via da Rio col Tricolore


A Tokyo per l’oro. Il Cio?


Aspetto novità, mi fido”


Joaquin Peiró

Dieci milioni di dollari. È la cifra destinata dalla Fifa
al Fondo di solidarietà Covid-19 dell'Organizzazio-
ne mondiale della sanità per sostenere la lotta con-
tro il coronavirus in tutto il mondo. Allo studio l’isti-
tuzione di un fondo globale per l’assistenza al cal-
cio, coinvolto dall’emergenza sanitaria.

Pellegrini, stop alla diretta della gara Covid-19, la Fifa dona 10 milioni

In questi giorni ci dovevano essere gli Assoluti e Fede-
rica Pellegrini ha simulato la gara dei 100 sl con start e
cronometro nella piscina di Verona. Oggi è pronta per i
200 ma senza diretta instagram: «Sono stata blocca-
ta, vi farò vedere il video quando tutto questo sarà fini-
to». Pare la Federnuoto non abbia gradito l’iniziativa.

SPORT


Tennis, rinviati gli Internazionali di Roma

Il tennis si ferma fino al 7 giugno. Rinviati anche gli Internazio-
nali di Roma, in programma dal 4 al 17 maggio. Nella foto Ra-
fael Nadal, vincitore l’anno scorso. È la decisione presa, per l’e-
mergenza coronavirus, dall’Atp e dalla Wta che ora lavorano
per una nuova data. Cancellato anche il torneo il Master 1000
di Montecarlo (12-19 aprile), come il Masters 1000 di Madrid.

GIOVEDÌ 19 MARZO 2020 LASTAMPA 27
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