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anni non c’è arrivata.
A pochi metri da lei, sulla strada, che piovesse o tirasse
vento, Marino Novelli, 75 anni, tutte le mattina si presentava
con il suo giubbino d’ordinanza per regolare il traico e far
attraversare le strisce pedonali ai bambini della scuola pri-
maria. Le tasche erano piene di caramelle da distribuire a chi
gliele chiedesse, a novembre ofriva caldarroste. Conosceva i
nomi di ciascuno degli alunni. Se qualcuno si attardava a bi-
ghellonare inite le elezioni lo redarguiva, «vai a casa, tua
madre ti aspetta». Un esempio di controllo sociale. Aveva
allargato l’impegno alle strisce pedonali anche per il merca-
to del giovedì e per le messe. Quando si tornerà a respirare ci
sarà bisogno di un suo sostituto.
Dirimpetto al municipio c’è il cine-teatro con annesso bar.
Sandro Barcella ne era il factotum. Luci, suoni, immagini
erano sotto il suo diretto controllo. Non un semplice tecnico
se man mano aveva ainato l’arte di montare ilmati. Anche
grazie a lui Nembro era diventata negli ultimi anni il luogo
principe degli eventi nella bassa Valseriana. Sandro non ci
sarà quando riprenderà lo spettacolo.
La spina dorsale di Nembro è una strada lunga e stretta
sulla quale si aprono - si aprivano - le attività commerciali. In
via Bilabini due fratelli avevano il negozio l’uno accanto
all’altra. Elio Beretta era il taciturno uomo della ferramenta
di nessun sorriso ma delle soluzioni a ogni problema di bri-
colage. La sorella Pierina il punto di riferimento quando si
cercavano per i igli i giochi di ultima generazione.
Uno dei decessi che più ha sconvolto il paese è quello di
Ivana Valoti, l’ostetrica. Giovane, rispetto agli altri, 58 anni,
col camice da lavoro notte e giorno, quando ce ne era biso-
gno. Mentre Ivana stava lottando contro il coronavirus nel
letto d’ospedale, dopo diversi giorni senza cicogna e di soli
lutti, sono venuti alla luce tre igli di Nembro: Soia Benedetti
il 12 marzo a Bergamo, Giorgia Carobbio, il 14 a Seriate, lo
stesso giorno Gabriel Noris, a Iseo. In paese li hanno accolti
come un annuncio di speranza.
Si ripartirà, onorando i morti e crescendo i nati. Successe
così anche per la peste del 1630, quella del Manzoni. Le cro-
nache dell’epoca raccontano Nembro come il paese più col-
pito della bergamasca assieme ad Alzano. Passò da 2.700 a
744 abitanti. Corsi e ricorsi storici, nessuna volontà di sottin-
tendere una connessione, solo una semplice constatazione.
Quattro secoli fa il lagello veniva attribuito al castigo di Dio.
Ora, anche nel paese profondamente cattolico, si valutano
gli errori dell’uomo. E si guarda con speranza alla scienza. n
(L’autore di questo articolo è originario di Nembro)
Mauro Lazzaroni
Sandro Barcella Elio Beretta Pierina Beretta Ivana Valoti
“Bepi” Pezzotta Ilario Lazzaroni Mariella Lazzaroni
Factotum del cineteatro del paese Proprietario della ferramenta Proprietaria del negozio di giochi Ostetrica da decenni in paese
Presidente della casa di riposo Presidente degli ex artiglieri Volontaria gruppo di beneicenza Presidente del motoclub locale
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