La parolaMATTEO NUCCIconiniLe parole hanno conini labili. Si
dissolvono nelle parole che con esse
coninano: intrecciano relazioni, si
modiicano. Del resto, proprio questo è
originariamente il conine. Non un limite
o un passaggio invalicabile. Ma piuttosto il
luogo in cui la vicinanza prevale. L’aggettivo
latino da cui il termine deriva - coninis-e
- signiica appunto coninante, contiguo,
vicino e in senso igurativo dunque aine,
simile, cha ha rapporti con. Un guaio, allora,
se abbiamo scambiato il conine per il muro,
la frontiera invalicabile, la linea su cui erigere
barricate. Se chi si trova al di là del conine
non è più un vicino, un aine e un simile
e riteniamo sia giusto considerarlo come
una malattia da cui difenderci, un alieno da
respingere, isolare, disinfettare, rinchiudere
in attesa di un visto o un permesso, in uno
stato di umanità sospesa e cittadinanza
negata, come in una lunghissima quarantena,
è diicile poi stupirsi se il conine si ribella
contro di noi e ci si ritorce contro. E infatti
l’isolamento si realizza ora all’interno
di quei conini che volevamo difendere.
Adesso è la nostra libertà di circolazionea essere negata e non l’avevamo preso inconsiderazione. Pensavamo fosse possibileper sempre superare il conine, ino a quandolo guardavamo da questa parte. E inveceno. Vorremmo correre, viaggiare, partire.Ma non è più possibile. Inutile recriminare.Il virus è fra noi. È entrato non curandosi diconini, reticolati, mura o inutili barriere.Ha stravolto le nostre abitudini e le nostrecertezze trapassando dalla parola d’originea quella più abietta: il conino. Ossia ladimensione in cui il diritto è sospeso. Messial conino, però, adesso siamo costretti apensare e combattere. E scopriamo moltecose. Che solidarietà non è una parolaignobile, per esempio. O che chi cerca ilbene al punto di fare ogni cosa a costo dellapropria vita, potrebbe essere detto buonistae non suonerebbe afatto male. Impariamomolte altre cose, nella nostra quarantena. Leparole tornano alle origini. E un giorno, initoil conino, forse saremo inalmente liberidi vedere chi è al conine come il vicino e ilsimile che avevamo dimenticato.