CorrieredellaSera Sabato21Marzo2020 35
P
iattaforme digitali,
settimane virtuali,
showinterattivi. Di
piani B e C e D, negli
ambienti della moda,
si parla parecchio. Riflessioni
e ufficialità. Vie di fuga e spe-
ranza. Il mondo si èfermato e
la moda anche: aziende chiu-
se, produzioni interrotte,
campagne annullate. Solo la
creativitàcercauna normali-
tà: stilisti in smartworking
confogli ematita (ocompu-
ter) adisegnareeschizzare.
La domandaèsulla bocca di
tutti, però. Se tuttoripartirà,
ci saràcomunquetempo per
realizzarelecollezioni per le
sfilate(giugno per l’uomo e
luglio per l’alta moda) e icam-
pionari per le fiere(Pitti Fi-
renze,sopratutto)? Sono do-
mande che fanno rabbrividire
nel pieno di un’emergenzaco-
me questa. Ma si devono fare:
il settorerappresenta la se-
conda voce del Paese e impie-
ga milioni e milioni di perso-
ne. Con rispettoesenza pre-
sunzioni.
Ilsostegnodelgoverno
Sono al lavoroalla Camera
della Moda, per esempio. In
smartworking, riunioni e de-
cisioni, senza sosta. L’ultima
quella di portarealgoverno
una serie di richieste che aiu-
tino il settore a ripartire quan-
do arriverà il momento. Oltre
alle agevolazioni, decise an-
cheuna serie più specifiche
come il prolungamentodella
normativaPate nt box sui mar-
chi fino al 30 giugno 2021:
«Questo intervento permette-
rebbe alle aziende italiane, in
particolare quelle del lusso, di
difendere ilvalore dei marchi
Made in Italy», si legge nella
nota del Camera Nazionale. E
ancora l’innalzamentodelle
percentuali attualmente rico-
nosciuteper il creditodiim-
posta ricerca esviluppo, «in
Portareasettembre le sfilate maschili di giugno? Oppure puntare tutto
su una Fashion week digitale? Il presidente della Camera della moda
raccontaisuoi piani B,CeD.Mentre Pitti conferma: non slittiamo
Moda, qualefuturo?
diPaolaPollo
GiorgioArmani
Modelle sfilano nella sala vuota
durante la Fashion Week di febbraio
particolare per le spese di de-
sign prevista per il nostro set-
tore e portarle dal 6 al 12% e, se
possibile, anche delcapitale
massimo da 1,5 milioni di eu-
ro a 3 milioni di euro — spie-
ga Carlo Capasa, il presidente
— e rendere almeno triennale
il pr ovvedimento attualmente
previstosolo per l’anno
2020». Questi itecnicismi. Su
sfilateedeventi il numero
uno della Camera della Moda,
si riservaancora un po’ di
tempo.
Lesfilate
«Ci siamo riproposti di parla-
re della settimana della moda
di giugno a metà aprile, dopo
Pasqua e dopo iltermine del 3
aprile, data ipoteticadella fi-
ne dellerestrizioni». Scenari?
«Tanti, tutti. Saremmofolli se
non ci pensassimo. Da una
settimanacome le altre, a una
più ristretta o ad afflusso limi-
tato». Nelle previsioni piùot-
timistiche: «Far slittarel’uo-
mo a settembrecon la donna?
Un’opzione, maconordini e
produzionicome andrebbe a
finire? Non scarterei allora
l’ipotesi delle fashionweek
digitale: il successo di quella
che abbiamo organizzato, pri-
mi e unici,con gli stilisti cine-
si è stato incredibile. Qualco-
sa come 27 milioni di utenti
tra la piattaforma live (Weibo)
e quella in differita (Tencent)
e Cameramoda.it .Ecosì po-
trebberoorganizzarsi anche
gli ordini, per esempio. Certo
èvero, si perderebbe nel-
l’esperienza ditoccaree senti-
re gli abiti, ma di emergenza
si tratta».
Vediamo il bicchiere mezzo
pieno: riapertura delle azien-
de a fine aprile: «Penso chece
la si potrebbe fare. Le sfilate
rappresentano il 30 percento
della produzione. Piuttosto le
precollezioni. Che avrebbero
dovuto uscire in queste setti-
mane. Il grande interrogativo
sono questeegli ordini di
conseguenza, ma parliamo
dell’estivo2021. L’invernale,
2020/21 inteoria dovrebbe
essere in parte avviato. A que-
stosisommanoconsegne e
venditedell’estivostagiona-
le». Presumibilmentel’Italia,
in Europa, sarà la prima ad
usciredall’isolamento, ma si
vedrebbecostrettaalimitare
le entratedichi ancora po-
trebbe essereindietronella
curvadel coronavirus.
«Un’ipotesi plausibile. Rien-
trerebbe nel piano delle limi-
tazioni di pubblicoche po-
trebbe esseresupportatoan-
che questo da piattaforme di-
gitale e trasmissioni live».
Pitticonfermato
Anche lacorazzata del Pitti di
Firenzenon ha intenzione di
fermarsi. Confermatecon fer-
mezza le datedigiugno (dal
16 al 19 giugno) e deroga sulle
adesione: apertesino al 3
aprile (avrebberodovuto
chiudersi nei giorni scorsi):
«Una decisione che abbiamo
preso senza esitazione, fidu-
ciosi», dice l’a.d. Raffaello Na-
poleone,convinto che, se an-
che in quindici giorni, dal
momentodella riapertura
delle aziende, «icampionari
Chisono
●Dall’alto,
Carlo Capasa,
presidente
della Camera
della moda;
Raffaello
Napoleone,
amministratore
delegato di Pitti
Immagine;
Piero Piazzi,
presidente
della Women
Management
❞
Sfilatedigitali
Quelleorganizzatecon
glistilisticinesisono
stateunsuccessoda
27milionidiutenti
LiberiTutti
possono essererealizzati».
«Basterebbe un segnocosì,
forti del fattoche tessuti e
precollezioni dovrebberoes-
sere già state più che imposta-
te eordinate. Il nostrovuole
essereunatteggiamento
proattivo che rifiuta qualsiasi
cappa. Loconsideriamo un
challenge .Ciappoggeremo a
tutte le nostreforze, non ulti-
mo l’E-Pitti Connect, la nostra
piattaforma, per presentare le
collezioni anche prima del-
l’aperturaeduranteper per-
mettere a chi non potrà esser-
ci di esserci virtualmente
ovunque si trovi». «Siamoco-
scienti che non sarà una sta-
gione fieristicacome le altre,
sarà una stagione ecceziona-
le, controlapaurael’emer-
genza. Ma non per rimuover-
le, bensì per fronteggiarle e
porrerealisticamentelebasi
per una ripartenza la più rapi-
da possibile.Perquestoab-
biamo deciso di investire».
Senzaimmagini
Già la moda dovrà anche pen-
sare a questo. Cancellate tutti
gli shooting dellecampagne
per il prossimo inverno:
avrebberodovutoessererea-
lizzate in queste settimane ma
le modelle e ifotografi e i set
sono stati bloccati. Contratti e
contratti annullati.
«Solo Dolce&Gabbana
scattano subito dopo lo show
eimpostano l’immagine del
prossimo inverno — racconta
PieroPiazzi, presidentedella
Women Management —. Gli
altri si organizzano sempre
dopo. Anche questosarà un
altrolavor odarealizzarein
tempi stretti. Molto stretti, se
mai sarà possibile.Esenoi,
come sembra, saremo il pri-
mo Paese a ripartire, succede-
rà che solo qui si potranno
scattare lecampagne. Luoghi
emodelle italiane. Idem per
le sfilatedigiugno, ma non
escludo anche di settembre».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Parigi
Diversa
l’atmosfera alla
Fashion Week di
Parigi d’inizio
marzo: mentre
l’Italia inaugurava
le sfilate a porte
chiuse, la Francia
ha scelto la via
della normalità:
sale piene (qui un
momento della
sfilata di Stella
McCartney)