CorrieredellaSera Sabato21Marzo2020
CULTURA
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Ilnumero#434LalezionediLeopardisulvirus,quelladeiteologi:duedialoghi.IntervistaaQuammen,iconsiglideilibri,delleserietvedeigiochi
Totò eillimite:l’ineditodiDelGiudicesu laLettura
«O
gni limitehauna pa-
zienza!». È una battu-
ta diTotò,che nel
1995 ha stimolatoallo scrittore
Daniele Del Giudice una riflessio-
ne, finora inedita, che pubbli-
chiamo sul nuovonumero de «la
Lettura», il #434, in edicola nel
weekendenell’App. L’ineditofa
parte di una serie ditesti raccolti
nelvolume Parole (Amos edizio-
ni), in occasione di unconvegno
sulla sua opera poi rinviato acau-
sa dell’emergenzacoronavirus.
«Siamo passati negli anni — scri-
veDel Giudice, che da molti anni
versa in precariecondizioni di sa-
lute — da una cultura che ricono-
sceva il limite in ognicampo e lo
combatteva(...) al sentimento
(...) che ci faconsiderare tutto ciò
che ci circondacome acquisito
per sempre». E spiega che «il li-
mite è spesso proiettatocosì lon-
tano ocosì fuori dalla nostra vita,
che non lovediamo più».
Rimanendo in ambitolettera-
rio, il numero si chiudecon due
racconti: uno, un apologo fiabe-
sco,èfirmatodalla francese
d’origine vietnamita Minh Tran
Huy e l’altro, dal gusto noir, dallo
scozzese bestsellerStuart Mac-
Bride. Inoltre, nella App,c’èun
contributoextra della scrittrice
Sara Loffredi dedicatoalla sua
esperienza di mammaacasa, in
questi giorni di crisi sanitaria,
con un bimbo di 7 anni.
Il nuovonumerosiaprecon
unaconversazione a cura diPao-
lo DiStefano sull’emergenza in
cui stiamo vivendoconuna psi-
coanalista (Simona Argentieri),
uno psichiatra (Eugenio Borgna),
un neuroscienziato(Lamberto
Maffei), un filosofo(Salvatore
Natoli) e uno studioso di Leopar-
di (Antonio Prete). «Conoscere
anche qualcosa diterribile — ri-
flette Borgna — significacomun-
que sapersi difendere o illuderci
di difenderci: ilvoltodel virus
(...) loconosciamo solo nelle sue
conseguenze, nella suacapacità
di distruzione. Non sapere da do-
veviene il male di vivere è ancora
più angosciante».
Un’altraconversazioneapiù
voci è quella fra MarcoVe ntura e
treteologicattolici (Roberto Del-
l’Oro, Severino Dianich, Cettina
Militello) sullareligione neltem-
po del Covid-19. La domanda è:
dov’èDio? «Soffrecon noi», ri-
sponde Militello. Segue un’inter-
vista a David Quammen, divulga-
torescientifico cult che nel 2012
ha scrittounsaggio ( Spillover ,
Adelphi) che anticipavatutto
quello che sta succedendo. «Nes-
suno sa (...)come sicomporterà
il virus»,confessa a «la Lettura».
Otto pagine sono poi dedicate
ai consigli sulle letture, le serie tv
e i giochi da esplorare in questo
periodoacasa. Agli artisti che
nelle lorooperehanno svuotato
città e piazze e riempito le abita-
zionièdedicatounarticolo di
Vincenzo Trione, mentre dell’ar-
te che ha rappresentato la paura e
la rinascita scrivono Arturo Carlo
Quintavalle eStefano Bucci.
©RIPRODUZIONERISERVATA
diHelmut Failoni
LaApp
●L’App de «la
Lettura» si
scarica da App
Store (per
iPhone e iPad)
o da Google
Play (per
Android). È
disponibile in
abbonamento
a e 3,99
mensili o 39,99
annuali
rificaresepercaso il Comune di Firenze
non abbia avutoqualche ragione per de-
cretarne la pena, attribuendolaconpeti-
zione di principio chefosse dovuta soltan-
toacalunnie. Danteècomunque l’inno-
centeperseguitatoper averedenunciato
gli abusi del potere, è il cittadino che a un
certopuntodella vita dimenticaperfino
l’amore per Beatrice pur diconsacrarsi alla
politica, di cui si mette acompleta dispo-
sizione per raddrizzare le ingiustizie.
Ancheilettori più sprovveduti hanno
intuito che la Commedia non è un libroco-
me tutti gli altri perché vuole intervenire
sui destini degli uomini. Nella lettera al
suo mecenate Cangrande della Scala Dan-
te precisa che ilverofine dell’operaconsi-
stenel «distoglierecoloroche vivono in
questa vita da uno stato di miseria econ-
durli ad uno stato difelicità». La Comme-
dia dunqueèun’opera letteraria che si
prefigge uno scopo pratico,extralettera-
rio, edificante, posto in luce anche da chi,
come per esempio Boccaccio, ne ha messo
in rilievo le straordinarie qualità poetiche.
Il suocompitoèlasalvezza dell’umanità
attraverso la salvezza del poeta che per di-
sposizione divina assume su di sé questo
compitoquantomai ambizioso. Non per
caso per fareintenderequestoproposito
ricorre all’allegoria del Salmo che descrive
la liberazione degli Ebrei dallacattività
egiziana. In questo modo Dante si identifi-
caimplicitamentecon Mosè, non solo
perché è egli stesso un esule, tanto da Fi-
renze, in senso politico, quanto, in senso
spirituale, dallaterra promessa,acausa
della «diritta via [...] smarrita», ma so-
prattutto perché si professa investito della
missione di salvare l’umanità emancipan-
dola dallacondizione di schiavitù dovuta
al peccatoe dicondurla allaredenzione.
Tuttosipuò dirediDantetranne che
nonsia statodeterminatoerisolutonel
sostenere questo disegno provvidenziale e
nelvolererenderlo partecipe ai suoi lettori
con il piglio del predicatore, del missiona-
rio, delveggente. Egli sa di essere un pro-
feta, non nel senso che faccia delle previ-
sioni o che sia un visionario, ma nel senso
etimologico per cui «parla per un altro»,
non diversamentedauno «scriba Dei»,
che parla a nome di Dio,come un nuovo
evangelista. Quando, al principio della
grandiosa impresa, si schermiscedichia-
rando di non essere né Enea né sanPaolo,
oltre acompiere un atto di umiltà, sottin-
tende che, se il lontanofondatore diRoma
edell’Imperoeunsantofondatorecon
Pietrodella Chiesa non sono ancora riu-
sciti a rigenerare l’umanità, Dante ha laco-
scienza che Dio abbiavoluto affidare que-
sta missionealui, cioèaunpoeta, dopo
averla assegnata a un eroe guerriero e a un
apostolo. La maggior parte della critica dà
oggi per scontato che «il viaggiatore d’ol-
tretomba è un uomo di lettere», ma per bi-
lanciare un’interpretazione esclusivamen-
te letteraria non bisognerebbe dimentica-
reche quello stesso viandante è anche un
«buon cristiano», secondo l’appellativo
con cui gli si rivolge san Pietro.
Nell’apertaeindefinita stratificazione
dei suoi significati, la Commedia si legge
con una chiave cheUmberto Eco ha defini-
to doublecoding , quasi in una sorta di di-
visione deicompiti: la critica alta e accade-
micalastudiacome esempio di sublime
poesia, affannandosi a trovare avolte mol-
ti più saperireconditi di quellireali, men-
tre il lettorecomune si appassionaveden-
do nel suo autore un riformatore, un pala-
dino dei deboli, un «buon cristiano», ap-
punto. Nonèsenza significatoche
GianfrancoContini abbia riconosciutoin
lui un’esperienza che «supera la vita nor-
male,rompe iconfini», ritrovando in que-
sta sua specialecapacità dicoinvolgimen-
tole ragioni per cui Dante «è un immenso
poeta popolare».Per questo lecelebrazio-
ni di oggi proseguono la secolare trasmis-
sione anche orale della Commedia ,per
classi socialiuntemporedenteappena
dall’analfabetismoeoggiforse da quello
di ritorno. Dante è l’unico nostro classico
regolarmente letto in pubblico fin dal Tre-
cento. Ed ècommoventevedere anche gli
umili e gli ignoranti farecorona intorno a
lui, acercarein questa figura uno scrittore
di popolo, chiamati a raccolta dalle letture
domenicali nelle chiese, dalle società dan-
tesche nazionali, istituitecon lo scopo di
recareil poema «a popolare intelligenza».
Lo stesso Dante denunziò le divisioni delle
lotte di parte, di cui la sua Firenze era sim-
bolo universale, ma su di lui e la sua opera
il popolo si è sempre riconosciuto unito.
Il fatto è che Dante satoccarele sorgenti
delle nostreemozioniconlasua energia
visionaria e l’appassionataforza diconvin-
zione. Il suo «ardor del desiderio» dicoin-
volgerci è imperioso e non si limita a par-
larci ma ci scuotecon imperativi che am-
moniscono, richiamano, prescrivono, in-
timanocontravolgenti apostrofi. Isuoi
memorabili appelli al lettore nonvogliono
ricercarne il plauso, non implorano indul-
genzacon ipocrita modestia, ma esigono
una chiamata diresponsabilità, nel senso
che pretendono un «responso», una presa
di posizione. Può darsi addirittura che
Danteabbia previstofin dal principio la
presenza necessaria deicommentatori,
cominciando subito a disseminare figure
enigmatichecome ilveltro, le tre fiere, che
suscitano non solo la suspenseeilbiso-
gno di proseguire nella speranza di trova-
requalche spiegazione ma stimolano an-
checoloroche ritengono di averne deci-
frato il senso —comunque molteplice —
ad apporrealsuotestochiose che, sedi-
mentate, hanno dato vita al secolarecom-
mento.Pernessun altrocome che per
Dantevale il principio ermeneuticodella
«cooperazione interpretativa» tra autore e
lettore. Sarà per questo che un geniale po-
eta russo, Osip Mandel’štam, ritiene che
nonèpossibile leggereiversi di Dante
«senza rivolgerli all’oggi: sono fatti appo-
sta, sono proiettili scagliatipercaptareil
futuro, ed esigono uncommento futuro».
L’istituzione nazionale del Dantedìvapro-
prio in questa direzione.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Omaggi
Da sinistra: un’opera di Laura
Buddensieg e, a seguire, due opere
di Marcello Francone, parte del
progetto ideato da Franco Achilli
S
tringe la mano alla vicina Giornata
della poesia il Dantedì, il primo
giorno nazionale dantesco che sarà
celebrato mercoledì 25 marzo, nel-
la data riconosciutacome l’inizio del
viaggio ultraterreno della Commedia. Il
giorno è stato istituito dal governo in
vista dei 700 anni dalla morte del poeta,
nel 2021 (promotoreil giornalista e scrit-
torePaolo DiStefano, checon il linguista
Francesco Sabatini haconiato iltermine).
«Questa prima edizione — dice il mi-
nistro dei Beni culturali Dario France-
schini — avviene in un momento diffici-
le. Rivolgo un appello agli artisti: il 25
leggete Dante e postate ivostricontenuti.
Dante è l’idea stessa di Italia. E ora è an-
cora più importante ricordarlo perresta-
reuniti». Tra le iniziative di mercoledì,
sulcanaleYouTube del Mibact e su cor-
riere.it , sarà trasmesso un filmatocon i
contributi del promotorePaolo DiStefa-
no; di Alberto Casadei, dell’Associazione
degli italianisti; Claudio Marazzini, presi-
dente dell’Accademia della Crusca; Carlo
Ossola, presidente del Comitato delle
celebrazioni del 700° anniversario della
morte di Dante; il linguista Luca Serianni,
della Società Dante Alighieri; Natascia
Tonelli (Università di Siena); Sebastiana
Nobili (Università di Ravenna).
Il ministero dell’Istruzione invita do-
centi e studenti a leggere, alle 12, passi
dalla Commedia , nell’ambito della didat-
tica digitale. Lo stesso appello è rivolto ai
cittadini, chiamati a farlo dacasa (e per
tutto il giorno sui social; gli hashtag sono
#Dantedì e #IoleggoDante). E la ministra
dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sta orga-
nizzando un incontro virtualecon una
delle classi che ha aderito alconcorso
Dantedì (a oggi hanno partecipato 247
scuole). L’Accademia della Crusca pro-
muovel’iniziativa del suo presidente ono-
rario Francesco Sabatini, che invita a un
flashmob dai balconi alle 18 per leggere
insieme l’incipit della Commedia (e sui
canali social gli accademici raccontano il
loro Dante). Al Dantedì parteciperà anche
la Rai, checon RaiTeche ha selezionato le
lecturaeDantis interpretate dai maggiori
artisti del nostrotempo.
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L’evento
Terzinedaibalconi
eflashmob
«Unitinelnome
delnostropoeta»
Nessunopuòpensare
all ’ Inferno
inunmododiverso
daquelloche
sièinventatolui
Lashortlist
Ilpremio«30from30»
almigliorlibroininglese
degliultimitrent’anni
Un premio dedicato al miglior libro degli ultimi
30 anni. Si chiama «30 from 30» ed è
organizzato dai British BookAwards,
riconoscimenti letterari che ogni anno, dal
1990, incoronano gli autori più prestigiosi del
panorama letterario in lingua inglese. La
shortlist ècomposta da 10 dei 30 titoli
vincitori delle passate edizioni, più un titolo
«jolly», rimasto escluso dalle selezioni: si
tratta di Le farò un po’ male (2017, edito in
Italia da LastarìaEdizioni) diAdamKay.Il
vincitore di «30 from 30» verrà annunciato il
29 giugno allacerimonia di premiazione della
prossima edizione dei British BookAwards.
Tr a i titoli inclusi nella shortlist ci sono Harry
Potter ela pietra filosofale (1997, Salani),
romanzo di J. K.Rowling che ha aperto la
fortunata saga di HarryPotter; Il codice da
Vinci (2003, Mondadori) diDan Brown; Il diario
di Bridget Jones (1996, uscito sia per
Sonzogno che per Bur) di Helen Fielding; Denti
bianchi (2000, Mondadori), opera d’esordio di
Zadie Smith, e il libro vincitore dell’edizione
2019, Persone normali (2018, Einaudi) di Sally
Rooney. «Questa shortlist mostra il potere
duraturo dei libri e l’importanza di chi li scrive,
di chi li pubblica e di chi li vende — spiega
Philip Jones, presidente della giuria —. Ci
ricorda il potere della parola scritta». (ma. b.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
Mercoledì
●Tra le altre
attività previste
per il Dantedì:
l’Associazione
degli italianisti
(il presidente è
Gino Ruozzi
con Alberto
Casadei che
dirige il Gruppo
Dante) invita gli
studenti a
leggere alle 12
il canto XXVI
dell’Inferno. Lo
farà anche
Fabrizio Gifuni
sul sito del
Centro per il
libro e la lettura
(cepell.it).
L’idea del
flashmob è
sposata anche
dal romanziere
Dario Pisano e
da Mirko Volpi,
segretario del
Comitato
Dante Alighieri
di Pavia. La
Società Dante
Alighieri invita
ad aprire le
finestre alle 18
per leggere due
terzine del V
dell’Inferno.
«L’indiscreto»
online sta
realizzando
una lettura con
cento autori
per 100 canti
La copertina de «la Lettura» è stata
realizzata dall’artista Nataly Maier
diJessica Chia
Sally Rooney
(1991)