La Stampa - 28.03.2020

(Ben Green) #1
WILLIE PEYOTE Il rapper ha composto “Ogni sera alle 18”, una canzone sulla quarantena

“I controsensi del coprifuoco


mi divertono e inquietano


Così li ho messi in un pezzo”


INTERVISTA

GIPO DI NAPOLI*

A


gennaio era partito
con una serie di con-
certi sold out. Da que-
ste parti, restano epi-
che le quattro date consecuti-
ve al Concordia di Venaria.
Poi, come tutti gli artisti ha do-
vuto annullare i live, causa Co-
ronavirus. Parlo di Willie Peyo-
te, il rapper più originale della
scena musicale italiana. Ieri
Willie ha aderito alla campa-
gna #teniamocistretti, un cro-
wdfunding a favore degli ospe-
dali e lo ha fatto a modo suo,
pubblicando sul sito de La
Stampa e sui suoi social, una de-
scrizione spietata su quanto ab-
biamo visto durante le prime
due settimane di quarantena. Il
pezzo si intitola «Ogni sera alle

18». Lo intervisto proponendo-
gli un gioco: fare finta che non
stia succedendo nulla e che la vi-
ta proceda come sempre. D’al-
tra parte, il modo migliore per
vendicarsi di chi ti ha ferito, è
ignorarlo. Con le ex spesso fun-
ziona; vediamo con i virus.
Allora Willie, come hai tra-
scorso gli ultimi giorni?
«Stando a casa. Mi sento un
po’ come quando da bambino
non andavo a scuola perché
ero malato, guardo i Simpson
all’ora di pranzo, film tipo La
Storia infinita. In più però ho ri-
cominciato a cucinare».
È primavera, il momento idea-
le per rimettersi in forma. Tu
fai sport? E che ne pensi del
jogging?
«Non pratico molto sport e il jog-
ging non mi appassiona. Ma per-
ché dovrebbero darmi fastidio
le persone a cui piace correre?».

Niente, ignorare una ex è
complesso, figuriamoci una
pandemia. Ricominciamo. Te
lo chiedo esplicitamente: se-
condo te, oggi è possibile
“parlare d’altro”?
«È difficile. Soprattutto perché
ormai viviamo alla giornata,
senza una vera proiezione nel
futuro. Diventa inevitabile par-
lare del virus. Mi sto sforzando
però di non farlo quando scri-
vo. Racconto il mio universo in-
teriore piuttosto che la società
in cui vivo. Almeno nella scrittu-
ra, voglio che la pandemia non
entri. Ho condensato tutti i pen-
sieri nel pezzo pubblicato ieri,
anche per esorcizzare».
Tu sei abituato a esibirti di
fronte a migliaia di fan. Cosa
proverai quando li rivedrai
sotto al palco?
«In realtà, per scrivere l’ultimo
album, sono stato quasi un an-
no senza suonare. Non sono os-
sessionato dal rapporto con il
pubblico. Sarà bellissimo in-
contrare di nuovo gli amici e le
persone in genere. Punto. Non
importa che accada a un mio
concerto o che siano miei fan».
Il brano descrive molte idio-
sincrasie a cui abbiamo assi-
stito fin qui, dai tutorial per la-
varsi le mani, alla crociata
contro i runner. Ce n’è una
che ti ha fatto ridere di più e
un’altra che hai trovato parti-
colarmente inquietante?
«Mi divertono e mi inquietano
i controsensi. Ieri, ad esem-
pio, sono stato svegliato dalle

urla di una signora con 4 cani
al guinzaglio. Inveiva contro
un papà che stava portando i
suoi bambini a fare una breve
passeggiata. I cani devono fa-
re i loro bisogni, va da sé; ma
un bimbo avrà pure diritto a
una boccata d’aria? Il senso ci-
vico ha spesso un senso trop-
po soggettivo».
Ci sono due retoriche del do-
po. Quella del “dopo sarà me-
glio” e quella che dice il con-
trario. Tu dove ti collochi?
«Io penso che “dopo” tutto sa-
rà diverso. Non ho idea se in
meglio o in peggio, ma non
potremo fare finta che certe
cose non siano successe in fat-
to di smart working o inqui-
namento».
Se la vicenda del virus fosse
una serie tv e tu uno sceneg-
giatore, come faresti andare
avanti la stagione?
«In effetti questa storia sem-
brascritta dagli sceneggiato-
ri di Boris. Al netto del dram-
ma che rappresenta, la vicen-
da ha diversi spunti grotte-
schi. Forse mi immaginerei
un prosieguo in cui gli uomi-
ni trovino normale trascorre-
re dei periodi in quarantena.
Ci si abitua a tutto. Alla sta-
gione dei monsoni, a quella
degli uragani. Perfino alla Ju-
ve che vince lo scudetto per 8
volte di seguito».
*Gipo di Napoli è un musicista
torinese, frontman della street
band Bandakadabra. —
Willie Peyote e Gipo Di Napoli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rapper torinese Willie Peyote
ha aderito alla campagna
#teniamocistretti ,
pubblicando sui social
e su La Stampa una nuova
canzone sulla quarantena

SABATO 28 MARZO 2020LASTAMPA 43

SOCIETÀ, CULTURA& SPETTACOLI

T1 PR
Free download pdf