Corriere della Sera - 02.03.2020

(avery) #1


CorrieredellaSeraLunedì2Marzo2020 13


Ilprofilo


●Lo scrittore
Luis Sepúlveda,
70 anni, cileno
ma residente
in Spagna, è
stato
contagiato
dal coronavirus


●Lo scrittore
è stato in visita
nel nord del
Portogallo dal
18 al 23
febbraio, e ha
iniziato ad
accusare i
sintomi il 25
febbraio


●Il governo
di Lisbona ha
chiesto
informazioni
perché sta
tentando
di ricostruire
il percorso
di contagio


●Dopo aver
lasciato il Cile
durante il
regime di
Pinochet, ha
conquistato
la scena
letteraria con
Ilvecchioche
leggeva
romanzi
d’amore


●Tra i più noti
Storiadiuna
gabbianellae
delgattoche
leinsegnò
avolare. In
Italia pubblica
con la casa
editrice
Guanda


LOSCRITTORE


Ilsettantenneromanzierecilenoèinterapia


intensivaall’ospedalediOviedo,inSpagna.Iltest


dopounviaggioinPortogallo.EraattesoinItalia


Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda con la moglie Carmen Yáñez sono ricoverati all’ospedale di Oviedo, in Spagna: lui è risultato positivo al test sul coronavirus


Insieme hanno vissutodi
peggio in Cile, durante gli an-
ni della dittatura;eassieme,
adesso, lo scrittore Luis Sepúl-
vedaelapoetessa Carmen
Yáñez, maritoemoglie, af-
frontano il nemicopubblico
numero 1, ilcoronavirus.Tor-
nati in Spagna pochi giorni fa
dalPortogallo, luièrisultato
positivoaltest che glièstato
praticatodopo la diagnosi di
una polmonite, mentre la mo-
glie è risultata negativa al pri-
motest, ma ha avutocomun-
quefebbrealta edèinisola-
mento nello stesso ospedale.
Sepúlveda, 70 anni, ha ma-
nifestato i primi sintomi mar-
tedì della settimana scorsa,
due giorni dopo essererien-
tratodalfestival letterario
«Correntes d’Escritas» che si è
tenutodal 18 al 23febbraio a
Póvoa deVa rzim, nel nord del
Portogallo, nazione fino a

questomomentorisparmiata
dall’epidemia.
Anche CarmenYáñez, 66
anni, aveva tutte le manifesta-
zioni di unaforteinfluenza,
ma le analisi non hanno trova-
toper ora traccia del virus ed è
stata isolata per precauzione
assieme ad altre persone di fa-
migliaovicine. Mentreilro-
manziere è ricoverato intera-
pia intensiva,con maschera di
ossigeno, all’HospitalUniver-
sitário Central di Oviedo,ca-
poluogo del Principatodelle
Asturie, doveiSepúlveda ri-
siedono dal 1997 nella cittàco-
stiera di Gijón. Ora le autorità
sanitarie portoghesi stanno ri-
costruendo gli ultimi movi-
mentietuttiicontatti della
coppiaesicercadi stabilire
con esattezza se abbia visitato
altriPaesi.
Manuela Ribeiro, organiz-

zatricedelle giornatelettera-
rie diPóvoa deVa rzim, ha rife-
ritoche, quandoèripartito
per la Spagna, Sepúlveda «era
piuttostoraffreddato», ma
nessuno avrebbe immaginato
checosa stessecovando. Ospi-
ti,impiegatiechiunque altro
abbia partecipatoalfestival
sono stati ora invitati a sorve-
gliarefebbreequalunque al-
trosegnale d’allarme dell’or-
ganismo.
L’autore di memorabili rac-
conti,come «Storia di una
gabbianellaedel gattoche le
insegnò avolare», «Ilvecchio
che leggevaromanzi d’amo-
re»o«La frontiera scompar-
sa» (pubblicati in Italia da
Guanda), era atteso in Italia, a
Roma, all’AuditoriumParco
della Musica, per partecipare
all’undicesima edizione di
«Libri Come» in programma

dal 12 al 15 marzo. Sarebbe
toccatoproprio a lui, assieme
alconduttoreradiofonicoe
criticoletterario Marino Sini-
baldi, inaugurarelafesta del
libroche, per quest’anno, ha
cometema «Ilcoraggio».

Luis SepúlvedaeCarmen
Yáñez sono i primi nomicele-
bri che spezzano la fredda
contabilità della propagazio-
ne del Covid-19 nel mondo.
Ve ntitré anni fa lacoppia deci-
se di stabilirsiaGijón, nel
nord della Spagna, nonostan-
te il clima piovoso: «Ci ha atti-
rato perché era una città pro-
letaria di minatori e dicantieri
navali,conuno spiritoresi-
stentefortissimo» hanno
spiegato poco più di un anno
fa in un’intervistaa«Io Don-
na». Il loro primo incontro ri-
saleaoltre50anni fa, nel
1968, quando Carmen ne ave-
vaappena 15. Nel 1971 si spo-
sarono per la primavolta a
Santiago del Cile. Dopo la na-
scita del primo figlio, Carlos, il
colpo diStato che mise fine al-
la presidenza di Salvador Al-
lende e instaurò ilregime del

generale AugustoPinochet
aprì per entrambi, oppositori
politici, un periodo atrocedi
clandestinità, arresti,repres-
sione,torture. Sepúlveda la-
sciò il Cile nel 1977, Carmen
quattro anni dopo. Le loro vite
si separarono. Lui si trasferì in
Germania, doveebbe altri tre
figli,elei in Svezia, dovene
ebbe un altro, ma rimasero
sempre incontatto,con com-
plicità, stima e affettorecipro-
ci. Dopo il naufragio delle ri-
spettiveseconde nozze, il de-
stino li ha riuniti nel 1996, nel-
laForesta Nera.Pochi giorni
dopo sono partiti insieme per
Parigienel 2004,aGijón, si
sono risposati. Adesso sono
ancora e sempre vicini, in due
reparti diversi dello stesso
ospedale,acombattereun
nuovoavversario.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Sepúlveda elamoglieinisolamento



Laparola


TAMPONE


I tamponi faringei somigliano a grandi
cotton-fioccon una superficie assorbente
su una delle estremità.Per poter analizzare
la mucosa, il tampone viene introdotto nel
cavoorale del paziente. Nei laboratori i
tamponivengono divisi in due porzioni,
una per l’indagine molecolare e l’altra per
la coltivazione del virus. L’intero processo
dura dalle quattro alle cinque ore

diElisabettaRosaspina


Lalettera


LescusediZaiaall’ambasciatoreLi:«Hosbagliato»


ROMA«Signor ambasciatore sono
davvero dispiaciuto». Iniziacosì la lettera
inviata ieri dal governatore leghsta del
Ve neto, Luca Zaia, a Li Junhua,capo della
diplomazia cinese in Italia, che aveva
protestato per quella sua frase:
«Abbiamo visto tutti i cinesi mangiare
topi vivi».
«Quando si sbaglia si sbaglia», scrive
Zaia, specificando di nonvoler
«accampare scuse» né di sentirsi
giustificato per la «stanchezza
accumulata» o la «frettolosità di
esposizione diconcetti più articolati»
che qualcuno ha «frainteso, altri
volutamente strumentalizzato».
Il presidente delVe neto, che prima del
contagio in Italia aveva chiesto invano
l’obbligo di quarantena per chitornava
dalla Cina, dà atto al governo cinese di
«grande prova difermezza,resistenza,

determinazione, nelcombattere il
virus», e ringrazia lacomunità cinese nel
Ve neto, «grandi lavoratori ben integrati»,
per laresponsabilità dimostrata
ponendosi in autoisolamento.
Su quello che davverovoleva dire però
Zaia, laureato in Scienzeveterinarie, non
arretra di un millimetro. Lo spiega
meglio: «So che in Cina esiste un grosso
problema diregole igienico sanitarie»,
dice, citando la decisione delcomitato
permanente del 13°congresso nazionale
del popolo di vietareconsumo e
commercio illegale di animali selvatici. E
«so che ne esiste un altro di sicurezza
alimentare nei mercati locali in cui
vengono messi invenditacapi vivi e
morti senza alcuncontrollo», aggiunge,
pur precisando che «non riguarda le
grandi cittàcomePechino e Shanghai».
Il riferimento è alla normavarata il 24

febbraio sulconsumo dicarne di animali
selvatici, ritenuta una possibilecausa del
coronavirus che, secondo le ipotesi degli
scienziati, dal pipistrello potrebbe essere
passato al pangolino (unformichiere in
via di estinzione dallacarne prelibata in
Cina) e poi all’uomo. Tuttireperibili,
come i serpenti, in quei mercati.
Sottolineando che non è suo stile
«aggredire e sottolineare diversità di
pelle, direligione, di genere, di scelte
sentimentali», Zaia rimarcadi aver fatto
riferimento solo «alla diversità di
contesti nei quali il virus si trova ad agire,
facilitato in particolare dalle differenti
norme igieniche e dai protocolli
alimentari identificabili in Cina e Italia».
«Nonvolevooffendere nessuno»,
chiude, e auspica un incontro.
VirginiaPiccolillo
©RIPRODUZIONERISERVATA

Primopiano L’emergenzasanitaria


LaCina
«Ilgovernocinesehadato
grandeprovadifermezza,
resistenza,determinazione,
nelcombattereilvirus»

Luca Zaia, governatore
della Regione Veneto

Li Junhua, ambasciatore
della Cina in Italia
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