CorrieredellaSeraLunedì2Marzo2020 35
Spettacoli
NELLABIRINTODELLETARTARUGHE
N
ellacarriera di
Buñuel, il docu-
mentario che firma
nel 1933,LasHur-
despoi rititolato
Tierrasinpan(quattroanni
dopo, durante la guerra civile
spagnola, ne produrràesu-
pervisionerà un altro,Espa-
gne37), èunveroeproprio
punto di svolta dopo le «pro-
vocazioni» dei suoi due primi
film,LeChienAndaloue
L’Aged’or. Non che passando
dalla finzione alle riprese dal
verovolesse tradire la scelta di
campo surrealista (checondi-
vise per tutta la sua vita) ma si
allontana dai procedimenti
dell’avanguardia per dareal
suo cinema «laforza di uno
specchio» (secondo la bella
formula diJacques Lourcel-
les), che non ha più bisogno
di sottolinearelerisonanze
oniriche dellarealtà perché la
realtà filmataètalmente
sconvolgente da essere di per
sé surreale.
Un cambio di prospettiva
talmenteimportante(andato
di pari passoallarotturacon
Salvador Dalí) da ispirarenel
2008 il graphic noveldiFer-
mín SolísBuñuelenellabe-
rintodelastortugas, diventa-
todieci anni dopo un affasci-
nantefilm d’animazione fir-
matodaSalvador Simó,
Buñuel–Nellabirintodelle
tartarughe,che ripercorre–
conqualche libertà macon
sostanziale rispetto dello spi-
ritobuñueliano–lagenesi e
larealizzazione di quell’ano-
malo documentario.
Per chi nonvolesseconsul-
tarequalchetomo di storia
del cinema spagnolo, posso
ricordare che le Hurdes è una
«comarca» (cioè una suddivi-
sione) della provincia di Cáce-
res, in Estremadura, dove
«trovavi solorocce, brughiera
e capre –come scrive Buñuel
nelle sue memorieDeimiei
sospiriestremi–untempo
cheleloroscelteartistiche
possono averesullarealtàe
sulla politica) proprio quando
il giovaneregista devefarei
conticon i problemi finanzia-
ri: l’(ex) amico Salvador Dalí si
rifiuta di prestargli dei soldi; i
suoi mecenati,ivisconti
Charles e Marie-Laure de No-
ailles, sono staticostretti dal-
la borghesia parigina (e dalla
madreviscontessa, che ha
scomodatopersinoifulmini
delPapa) a chiudergli la porta
in facciaecosìrealizzareun
documentario in Spagna
sembra l’unica strada rimasta
aperta. Anche perché l’amico
aragonese Ramón Acín ha
vinto 100 mila pesetas alla lot-
teria e per mantenerfede alla
parola data («se prendo il pri-
mo premio,te lo finanzio io il
tuo film») glieneoffre 20 mila
per le riprese.
Con un disegno nervoso e
moderno, nérealisticoné
fanciullesco, il film di Simó
racconta le ripreseesoprat-
tutto la scoperta di un mondo
che sembra fuori dallaStoria
ma che possiede una sua in-
dubbiaforza, affascinantee
terribile insieme.
Ogni tanto il film spezza la
rievocazione per scavare nella
memoria di Buñuel e neicon-
troversi rapporticolpadre
(severoepocoaffettuoso ma
che seppe istillargli l’amore
per il cinemacomprando una
lanterna magica), inserendo
sogni e invenzioni surrealiste
(la giraffacon le macchie che
diventano ripostigli, gli ele-
fanti sui trampoli), ma so-
prattuttoalternando alle di-
savventuredelle riprese dei
veri estratti dal filmLasHur-
des.
Proprio le sceneconlein-
quadraturepiùforti–il«sa-
crificio» dei galli allafesta di
La Alberca, lacaduta delleca-
predai dirupi, l’asino ucciso
dalle api uscitedagli alveari
che trasportava, la bambina
che muoresul ciglio della
strada – sono quelle insomma
che svelanocomecerteim-
magini furono «costruite»
appositamente da Buñuel, di-
sposto a «indirizzare« lareal-
tà (sparando allecapre o libe-
rando le api) per aprire gli oc-
chi dello spettatoresuun
mondo macabroesurreale.
Come farà poicon i suoi film
«di finzione».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Ilfilm
delMereghetti
abitate da ebrei che fuggivano
l’Inquisizioneedabanditi»,
doveagli inizi degli anni
Trenta del Novecentogli abi-
tanti vivevano incondizioni di
miseria assoluta: non si dice
elettricità, ma nonc’erano
nemmeno lefogne, i poveris-
simi abitanti dormivano su
letti difoglie, dentroacasu-
pole senza finestre, affastella-
tesenza logica che nonfosse
quella della miseria (eicui
tetti ricordano le tartarughe
citatenel titolo del film), af-
fetti da malattie ereditarieco-
me il gozzo.
A parlarne a Buñuel, da an-
ni stabilitosi aParigi, è il gior-
nalista PierreUnik (all’inizio
del filmvediamoisurrealisti
che discutono dell’impatto
Ilprofilo
●Luis Buñuel,
massimo
esponente del
cinema
surrealista, era
nato nel 1900.
È morto il 29
luglio 1983
IltoccosurrealistadiBuñuel
inunmondooltrelaStoria
Ilfascinodelcartooncheriscopreilmaestrodelcinemaspagnolo
❞Dalla
graphic
novel
algrande
schermo:si
ripercorre
lagenesi
elarealizza-
zionediun
anomalo
documen-
tario
delregista
Yda evitare YYinteressante
YYYda non perdere
YYYYcapolavoro
Il cartoon che racconta come
Luis Buñuel realizzò il suo terzo
film, «Terra senza pane»
●Lestelle
Sulset
Un’immagine del
film d’animazione
firmato da
Salvador Simó,
«Buñuel – Nel
labirinto delle
tartarughe», che
ripercorre la
genesi e la
realizzazione di
«Terra senza
pane», dedicato a
un’area
abbandonata
della Spagna
NelTennessee
«Aggressione»:
arrestata(erilasciata)
lafigliadiSpielberg
Mikaela Spielberg, figlia adottiva delregistaSteven Spielberg, è stata
arrestata (e poi rilasciata) nelTennessee in seguito a un
«aggressione domestica» che hacoinvolto il suo fidanzato. Gli agenti
hanno riferito che Mikaela Spielberg, 24 anni, dopo una discussione
con il ragazzo acausa di un «commento maleducato» ha iniziato a
lanciargli oggetti,ferendogli la mano e il polso. Il suo fidanzato Chuck
Pankov ha minimizzato l’accaduto, sottolineando che si è trattato di
«un malinteso».L’incidente èavvenuto a una settimana
dall’intervista alSunin cui Mikaela Spielberg ha dichiarato di voler
iniziare unacarriera nel mondo del porno.
Aveva44anni.Aleifudedicatoilbrano«Lafinedellachemio»
AddioaElisabettaImelio,bassistaefondatricedeiProzac+
«L
a vittoria non sta nel
vivereonel morire,
nelnon averepiù il
tumore o nell’averlo. La vitto-
ria sta nel deciderediessere
felici», avevadichiaratoin
un’intervista. Non dev’essere
stato facile per Elisabetta Ime-
lio parlarepubblicamente
della malattia che l’avevacol-
pita – ilcancro che l’ha porta-
ta via a 44 anni nella notte tra
sabatoedomenica–mal’ex
bassista dei Prozac+, band che
negli Anni 90 ebbe grande po-
polaritàconAcida,avevade-
ciso di farlo lo stesso.Per ab-
bracciare chi stava affrontan-
do il suo stesso percorso lei e
Gian Maria Accusani, suo
compagno d’avventura da
sempre(prima nei Prozac+ e
poi nei SickTamburo, proget-
toche livedevacoinvolti dal
2007), avevano anche deciso
di ripubblicare nel 2018Lafi-
nedellachemio, brano scritto
proprio da Gian Maria per so-
stenere l’amica.
Alleregistrazioni dellacan-
zone, originariamenteinseri-
ta nel quartodisco della band
Ungiornonuovo(2017), ave-
vano partecipatoJovanotti,
Manuel Agnelli,Stato Sociale,
SamuelRomano, Elisa, Eva
Poles che dei Prozac+ era stata
lavoceetanti altri. «L’ho
ascoltata per la primavolta in
macchina, mentreandavoal-
l’ospedale–raccontavaElisa-
betta –. È stato un istante, più
potentedella chemio, degli
antidepressivi, degli incontri
con la psicologa e di millete-
rapiecoadiuvanti. Mi è arriva-
ta addosso una bomba d’amo-
reedisperanza, un’energia
che mi ha datogioia,forza e
volontà indispensabili per af-
frontare tutto questo».Paura
el’amore,l’ultimo lavorodei
SickTamburo (noti per esibir-
si sul palcocon ivolticoperti
da un passamontagna), risale
all’anno scorso. Con i Prozac+
invece l’avventura era iniziata
ametà degli anni Novanta: il
successo era arrivato appunto
con il singoloAcidae l’album
AcidoAcida(1998).Poilo
scioglimento della band, ma,
dato ilcordoglio generale per
la scomparsa di Elisabetta,
una band evidentementean-
cora nel cuore di molti.
AriannaAscione
©RIPRODUZIONERISERVATA
Sulpalco
Elisabetta
Imelio, 44 anni,
nei Prozac+
suonava il
basso, mentre
nei Sick
Tamburo
all’occorrenza
cantava
Lacarriera
●Elisabetta
Imelio era nata
a Pordenone
nel 1975. Nel
1995 aveva
fondato i
Prozac+ con
Gian Maria
Accusani. Con
lui, dopo lo
scioglimento
della band, era
entrata nei Sick
Tamburo