Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

Cézanne scrisse in una lettera inviata a Émile Bernard e pubblicata
nell’autunno del 1907: «Trattate la natura usando cilindro, sfera,
cono».
Un altro punto di partenza comunemente accolto per lo sviluppo del
proto-cubismo è l’influenza africana, che produsse una semplificazione
dell’anatomia e di altri tratti espressivi. La combinazione di queste due
influenze diametralmente opposte – l’arte “percettualizzata” di
Cézanne e quella “concettualizzata” dell’Africa nera – viene
generalmente impiegata per spiegare il fenomeno stilistico del proto-
cubismo come arte interamente dedita al problema dello spazio.
Quando però scaviamo più a fondo tra le fonti delle idee creative
picassiane – i taccuini di schizzi dell’inizio del 1908 – troviamo non
una realtà oggettiva geometrizzata per amore della geometria, bensì il
desiderio di dare adeguata espressione alla verità soggettiva dell’artista
riguardo ai primi e più elementari fondamenti del mondo umano.
Con il linguaggio delle parole, Apollinaire (sorta di alter ego di
Picasso) parlò delle stesse cose nello stesso periodo: «Ma ho avuto la
chiara percezione delle eterne differenze tra uomo e donna». Questa
frase è ripetuta ben quattro volte in una breve, oscura e misteriosa
poesia intitolata Onirocritique, pubblicata nel gennaio 1908. Il proto-
cubismo picassiano del 1908 prende le mosse da questa espressione
delle eterne differenze tra uomo e donna. Tra gli schizzi di questo
periodo compaiono gli abbozzi di due dipinti: un uomo seduto e una
donna seduta, concepiti come una sorta di dittico. L’uomo è di una
cubicità monolitica, come una statua azteca, con un piano frontale
accentuato e una struttura simmetrica: le mani sono intrecciate sul
torso, la testa è inclinata, gli occhi sono chiusi, e la figura nel suo
insieme risulta addirittura tetra nella sua potenza primordiale.
Il carattere plastico della donna è più complesso: un geroglifico che
mette in risalto l’asimmetria, linee spezzate che esprimono sofferenza
(come in una più tarda piastrella di ceramica). Gli schizzi della figura
maschile furono eseguiti a olio solo alla fine del 1908 (si veda Uomo
seduto). La Donna seduta fu invece immediatamente riprodotta su una
grande tela.

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