Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

sensibilità di Picasso per le soluzioni puramente pittoriche degli artisti
antichi e moderni.
Tra questi, la scoperta di Rousseau il Doganiere, visto come una
sorta di esempio pre-rinascimentale della coscienza primitiva,
incontaminato dall’estetica accademica, e l’incipiente amicizia con
Braque («Era come se fossimo sposati», avrebbe dichiarato Picasso),
[84] che pose fine alla sua solitudine creativa e introdusse un elemento
di moderazione e lucidità tipico della scuola francese. In ogni caso,
questa molteplicità di sviluppi appare del tutto naturale in un periodo di
frenetica ricerca e sperimentazione.
Pertanto, il Nudo con paesaggio dell’Ermitage, che appartiene a una
serie di importanza cruciale per il cubismo analitico della Bagnante
(inverno 1908-1909), sembra una risposta a Matisse (per esempio, alla
tela Lusso II, 1908), con la sua tendenza a trasformare la figura in un
arabesco piatto e colorato: un elemento integrante del grande stile
decorativo che andava maturando. D’altra parte, Picasso è interessato
alla figura per se, alla figura in quanto apparato corporeo, che è in se
stessa potente strumento espressivo, come acutamente disse
Tugendhold. In questo senso, il Nudo dell’Ermitage è erede – per
quanto paradossale ciò possa apparire a prima vista – di certi studi di
Degas, il cui occhio penetrante e obiettivo rivelava un ritmo
“geometrico” e un’articolazione spaziale particolari tanto nelle figure
umane, reciprocamente dipendenti e in movimento, della sua serie di
nudi che fanno il bagno, si lavano, si asciugano i capelli e il corpo, si
pettinano o si fanno pettinare, quanto nelle sue ballerine.
Fu proprio in riferimento a queste opere di Degas che Paul Valéry
richiamò l’”analitico” disegno di una mano eseguito da Holbein: «Le
dita sono unite, parzialmente piegate, ma sono ancora da finire,
cosicché le falangi hanno la forma di rettangoli allungati, a sezione
quadrata».[85] Eppure, il Nudo pre-cubista di Picasso non è cubista
allo stesso modo del disegno di Holbein: le sue distorsioni anatomiche
alludono a un sentimento empirico per il dettaglio più che a una
preconcetta idea costruttiva.

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