LA VIA FRANCIGENA
DA SIENA
A RADICOFANI
Quasi due ore di facile passeggiata intorno alla rocca, con vista
sugli Appennini e fino al lago di Bolsena Te s t i e d i s e g n i d i Albano Marcarini
A piedi: l’anello di Radicofani
ITINERARIO
Facile escursione pedonale
circolare nel comune di Radicofani.
Partenza e arrivo: Radicofani (piazza
San Pietro), raggiungibile in auto
con l’autostrada A1, uscita Chiusi-
Chianciano; si segue quindi un tratto
di 24 km della ex-statale 478.
Tempo di percorrenza:
1 ora e 45 minuti.
Dislivello: 180 metri.
Dove mangiare: La Grotta, Radicofani,
piazza Sant’Agata 2, 0578/5.58.66.
Dove dormire: Agriturismo La Selvella
(vedi pag. 144).
Info: Ufficio Informazioni
e Accoglienza Turistica Radicofani,
via Fonte Antese, 0578/5.56.84
Nel XVI secolo quasi tutti i percorsi
della Via Francigena furono dirottati
su Radicofani: la via più diretta lungo
la Cassia, a ovest, fu addirittura chiusa.
Il paese è coronato dai ruderi della
fortezza che per secoli dominò
il confine tra Toscana e Lazio.
Qui si può compiere un anello a piedi
per ammirare borgo e paesaggio.
Si parte dalla piazzetta della chiesa
di San Pietro (XIII secolo), dove si
conservano terrecotte robbiane. Sulla
piazza prospetta anche Sant’Agata:
al suo interno fa bella mostra di sé
un’altra opera di Andrea della Robbia.
Piegando a destra si discende via
Roma lungo l’asse principale del borgo,
lastricato e delimitato da basse case
in pietra a vista. Poco avanti, sulla
destra, si apre la discesa gradonata che
conduce, per la successiva via della
Fonte, al giardino Isabella, appartenuto
nell’800 a una famiglia massonica che
lo utilizzava come tempio iniziatico.
Proseguendo fino alla statale si
ammira il vecchio lavatoio; piegando
a sinistra si raggiunge la Posta di
Radicofani, ricovero e transito per
pellegrini, mercanti, uomini illustri.
Quasi tutti i viaggiatori del Grand
Tour pernottarono qui. Risaliti nel
centro storico lungo la via pedonale
si procede di nuovo a destra su via
Roma. Superata la porta urbica si gira a
sinistra per via Fonte Antese, aggirando
la rupe dalla parte orientale. Giunti alla
fonte si piega a sinistra su uno stradello
sterrato che s’inoltra nel bosco. In tal
modo si guadagna, con una lieve salita,
lo spalto della fortezza, fatta erigere
nel 1154 da papa Adriano IV. Nel
1297 Ghino di Tacco se ne impadronì
facendola sua dimora per tre anni e
coltivando la sua fama di giustiziere.
La rocca sarà l’ultimo baluardo senese
a cedere nella lotta contro Firenze,
nel 1559. Straordinaria la visione
che si gode dal suo coronamento,
con l’Amiata, l’Appennino e i laghi
Trasimeno e Bolsena. Scesi al piazzale
del camposanto si sottopassa la porta
di Castel Morro per proseguire sulla
sterrata via Lanci. Si rientra nel centro
storico passando vicino a palazzo
Pretorio (XIII secolo). Se si vuole
abbreviare la passeggiata, il sentiero
delle Scalette sale in un quarto d’ora
dalla chiesa di San Pietro alla Rocca.
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